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Primo maggio, Landini: “Fisco, tasse e Pa riforme necessarie”. VIDEO

Lazio

Così il segretario generale della Cgil parlando all’Ast di Terni in merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza: “Bisogna fare una riforma che combatta l’evasione e che riduca la tassazione a quelli che già la pagano”

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“Quelle riforme noi vogliamo che il governo le discuta coi lavoratori e col sindacato. La prima è la riforma fiscale”. Lo ha annunciato all’Ast di Terni, durante la celebrazione del primo maggio, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

"Fare riforma che combatte evasione e riduce tassazione”

“120 miliardi di evasione fiscale in un Paese dove il 90 per cento dell’Irpef lo pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati. Bisogna fare una riforma che combatta l’evasione e che riduca la tassazione a quelli che già la pagano. E poi bisogna tassare le grandi multinazionali. Perché in questi anni c’è chi ha aumentato i profitti.

“Facciamo come negli Stati Uniti”

“Ci sono persone – ha proseguito Landini - che lavorano duramente tutto il giorno per 900 euro e siamo di fronte al proprietario che dichiara milioni e milioni di utile ogni giorno. Se la fa Biden negli Stati Uniti, che ha dichiarato che va a prendere i soldi dove sono, da chi prende di più e da chi ha più proprietà, per dare università e scuola gratis, pensate a cosa si può dire oggi: facciamo come negli Stati Uniti anche noi, non è particolarmente grave e noi lo stiamo chiedendo da tempo”.

Su riforma Pa: “Inserire giovani, investire su persone e semplificare”

Sulla riforma della Pubblica amministrazione, Landini ha dichiarato: “Vogliamo che le cose funzionino di più e ci sia meno burocrazia, ma ci sono almeno tre cose da fare. La prima è inserire i giovani e fare delle assunzioni, perché in molti casi sei anche sotto organico, in ritardo, senza competenze. Bisogna investire sulle persone e sulla formazione: il digitale chiede a tutti di affrontare questa situazione. E poi si parla di semplificazioni e siamo d’accordo. A investire 240 miliardi in sei anni non ci siamo mai riusciti, bisogna essere onesti. E tante volte non siamo neanche stati capaci di spendere tutti i soldi che l’Europa ci dava”.