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Papa Francesco: "Grazie a Dio di nuovo in piazza, mi mancava"

Lazio

Il pontefice al termine del Regina Caeli ha affermato: "Mi manca la piazza quando devo fare l'Angelus in Biblioteca. Sono contento, grazie a Dio! E grazie a voi per la vostra presenza"

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"Grazie a Dio possiamo ritrovarci di nuovo in questa piazza per l'appuntamento domenicale e festivo - ha detto Papa Francesco al termine del Regina Caeli, la preghiera mariana che in questo periodo liturgico sostituisce l'Angelus -. Io vi dico una cosa: mi manca la piazza quando devo fare l'Angelus in Biblioteca. Sono contento, grazie a Dio! E grazie a voi per la vostra presenza". Il Papa non si affacciava al balcone del Palazzo apostolico, per evitare assembramenti (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - MAPPE E GRAFICI - L'EMERGENZA IN LAZIO E A ROMA), da oltre un mese. 

"In Ucraina auspico che si eviti l'aumento della tensione"

Il papa ha espresso la sua preoccupazione per quanto accade in Ucraina, ai cui confini, nelle settimane scorse, si sono ammassate truppe militari della Russia e chiede gesti che aprano a reciproca fiducia e a un percorso di pace. "Questa è una cosa triste. Per favore. Auspico fortemente che si eviti l'aumento della tensione".

"Non esiste un cristianesimo a distanza"

Nella catechesi riprende il Vangelo del giorno, Gesù risorto che appare ai fedeli nel cenacolo e loro si spaventano, pensano a un fantasma ma Cristo è una persona viva e incontrabile, allora come oggi: "Gesù non è un 'fantasma', ma una Persona viva - ha detto il Papa -, essere cristiani non è prima di tutto una dottrina o un ideale morale, è la relazione viva con Lui, con il Signore Risorto: lo guardiamo, lo tocchiamo, ci nutriamo di Lui e, trasformati dal suo amore, guardiamo, tocchiamo e nutriamo gli altri come fratelli e sorelle. Gesù quando si avvicina a noi ci riempie di gioia al punto di non credere, ci lascia stupefatti. Il Papa ha poi spiegato che "non esiste un cristianesimo a distanza. L'amore chiede la vicinanza, chiede il contatto, la condivisione della vita". Secondo il pontefice Gesù indica ai discepoli e "a noi che la relazione con Lui e con i nostri fratelli non può rimanere 'a distanza'".