Rifiuti, ai domiciliari dirigente Regione. Raggi: "Zingaretti ritiri piano discariche"

Lazio

"Gli accusati avrebbero 'manipolato la procedura amministrativa volta alla individuazione della prossima discarica di rifiuti solidi urbani della Capitale, ricorrendo ad indebite scorciatoie'", fa sapere la sindaca di Roma su Facebook. L'assessore regionale ai Rifiuti Valeriani: "Inchiesta non riguarda il piano"

Polemica sul Piano Regionale dei rifiuti e sull'ipotesi dell'apertura della discarica di Monte Carnevale all'interno del territorio della Città Metropolitana. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha chiesto al presidente della Regione Zingaretti di ritirare il Piano, dopo che il gip ha disposto gli arresti domiciliari per la dirigente regionale Flaminia Tosini e l'imprenditore Valter Lozza, amministratore delle società 'Ngr Srl' (società proprietaria della cava a Monte Carnevale) e 'Mad Srl', accusati, a seconda della posizioni, di corruzione e concussione in un'indagine sulla gestione dei rifiuti della Procura di Roma coordinata dagli aggiunti Paolo Ielo e Nunzia D'Elia.

L'inchiesta

Una parte del procedimento riguarda proprio il sito individuato per i rifiuti solidi urbani di Roma. Nell'ordinanza il gip scrive che non "è da escludere che la delibera" del Comune di Roma del 31 dicembre del 2019 "sia seguita alle suggestive indicazioni della Tosini, forte della professionalità acquisita nel settore". I "due indagati intendevano trasformare la discarica da sito autorizzato per il conferimento di inerti in impianto per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani della Capitale". Il progetto complessivo per l'impianto di smaltimento presentato dalla Ngr di Lozza era di una volumetria complessiva di 1,7 milioni di mc ma poi l'imprenditore decise di sottoporre alla Regione solo un minimo stralcio da 75mila mc. Il gip scrive che Tosini faceva parte di un sistema "criminoso ben collaudato ed estremamente pericoloso". Un intero dipartimento della Regione Lazio "totalmente ripiegato sugli interessi privati" di un imprenditore grazie all'appoggio di una dirigente pubblica. Il quadro probatorio raccolto nel corso delle indagini svolte dai carabinieri del Noe, che oggi hanno proceduto ad una serie di perquisizioni, ha "svelato con sconcerto che il ciclo integrato dei rifiuti urbani della Regione Lazio è illecitamente monitorato è governato da Tosini". Per il magistrato la dirigente "nella qualità di direttore regionale della 'direzione politiche ambientali e ciclo dei rifiuti' anziché destinare le proprie conoscenze tecniche e le proprie funzioni all'interesse pubblico, e in particolare al bene pubblico per eccellenza quale quello della salubrità dell'ambiente, destinava il proprio ufficio e l'intero reparto dedicato al ciclo integrato dei rifiuti, nel quale si muoveva con straordinaria disinvoltura, agli interessi di Lozza" al quale era legato da profonda amicizia.

In merito all'arresto è intervenuta la Regione Lazio affermando che "come previsto dal regolamento, la dirigente è stata sospesa dal suo incarico in attesa di conoscere gli sviluppi dell'inchiesta. Esprimiamo fiducia nell'azione della magistratura, auspicando che si faccia rapidamente luce su questa vicenda, e rinnoviamo l'apprezzamento nei confronti della direttrice Tosini, che saprà chiarire la correttezza del suo operato nel rispetto delle proprie funzioni". 

Le parole della sindaca Raggi

"Sono stata 'massacrata' per cinque anni e subìto ogni tipo di accusa solo perché mi opponevo al modello di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, ma alla fine avevo ragione", scrive su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi, che prosegue: "Ora Zingaretti ritiri il proprio Piano Regionale dei Rifiuti che impone l'apertura di discariche a Roma, una scelta che noi romani abbiamo dovuto subire" (LE PROTESTE - FOTO). "La magistratura ha fatto luce sulla gestione dei rifiuti nella Regione Lazio, evidenzierebbe un inquietante quadro di corruzione. Gli accusati avrebbero 'manipolato la procedura amministrativa volta alla individuazione della prossima discarica di rifiuti solidi urbani della Capitale, ricorrendo ad indebite scorciatoie'. Non esprimo alcun giudizio sugli indagati, innocenti fino a prova contraria, ma è evidente che ci siano delle gravi responsabilità politiche della Regione Lazio", prosegue la sindaca su fb. 

La nota dei Verdi

A riferire dell'inchiesta, in una nota, i portavoce dei Verdi del Lazio Nando Bonessio e Laura Russo, sottolineando il "paradosso" per cui "mentre alla Regione Lazio viene istituito l'Assessorato alla Transizione Ecologica, i Carabinieri del Nucleo Ambientale eseguono l'arresto ai domiciliari di Flaminia Tosini direttrice regionale alle politiche ambientali e al ciclo dei rifiuti".  "Le ipotesi di reato su cui indagano i magistrati sono pesantissime: concussione, corruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente - proseguono Bonessio e Russo -. La dirigente avrebbe favorito l'imprenditore Valter Lozza, amministratore delle società 'Ngr Srl' e 'Mad Srl', per la trasformazione della discarica per i rifiuti inerti di Monte Carnevale a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento di Rsu della Capitale. Vuol dire che qualcuno sceglie ancora di speculare e guadagnare sui rifiuti mentre i territori e i cittadini della nostra regione subiscono da decenni un danno ormai irreparabile all'ambiente e alla salute". "Pur non potendo omettere che sulla vicenda era stato presentato un esposto dal Consigliere regionale di Europa Verde Marco Cacciatore, - incalzano gli ambientalisti, - scegliamo di non commentare il lavoro degli inquirenti, che speriamo concludano il prima possibile le indagini e individuino le specifiche responsabilità".

Raggi: "Avvierò revoca per discarica Monte Carnevale"

Accogliendo la richiesta dei Verdi, Raggi annuncia che avvierà "la revoca per la realizzazione della discarica di Monte Carnevale", nel cuore della Valle Galeria, prevista con delibera del 31 dicembre 2019 che ha indicato Monte Carnevale quale discarica di rifiuti solidi urbani di Roma. "La nuova maggioranza in Regione Lazio ha la possibilità ed il dovere di intervenire, rivedendo la assurda decisione di obbligare Roma ad avere una discarica sul proprio territorio", prosegue su Facebook la sindaca. "A breve si vota. Chi si candida a Roma abbia il coraggio di disconoscere l'operato di Zingaretti e dica chiaramente che non vuole una discarica a Roma. Io non ho problemi a dirlo", conclude la prima cittadina.

Regione Lazio: "Inchiesta non riguarda il piano"

L'inchiesta, sottolinea in una nota Massimiliano Valeriani, assessore ai Rifiuti del Lazio, "non ha nulla a che vedere con il Piano regionale sui Rifiuti, mentre il sito di Monte Carnevale è stato esclusivamente scelto dal Campidoglio attraverso una delibera di Giunta comunale approvata il 31 dicembre 2019". "Senza impianti adeguati - prosegue Valeriani - non è possibile garantire la funzionalità del sistema e spesso si è costretti a conferire i propri scarti in altre regioni o in Paesi esteri" ed "è evidente che la città di Roma lamenti una carenza impiantistica", aggiunge. "Il Piano Rifiuti, infatti, ribadisce la necessità dell'Ambito territoriale ottimale della Città metropolitana di Roma e delle altre province del Lazio di dotarsi dei siti di lavorazione necessari per la corretta gestione dell'intero ciclo dei rifiuti", spiega Valeriani. La "carenza impiantistica" di Roma, continua, "ha generato ripetute crisi nella gestione dei rifiuti capitolini con la conseguente necessità di trasportarli fuori dal Comune per le operazioni di trattamento e smaltimento con costi economici e ambientali molto elevati. Negli ultimi anni il problema di Roma si è amplificato a seguito dei disastri amministrativi di Ama e del flop della raccolta differenziata".

Il commento del Comitato Valle Galeria Libera

"Gli arresti di questa mattina non ci colgono di sorpresa. Ringraziamo gli inquirenti, le forze dell'ordine per l'operazione effettuata e tutti i cittadini che hanno firmato le denunce penali. Il Comitato Valle Galeria Libera richiede con forza l'immediata rimozione dell'Ing. Flaminia Tosini dal vertice della Direzione Politiche Ambientali del Ciclo dei Rifiuti della Regione con conseguente annullamento di tutti i procedimenti in corso e gli atti a sua firma". Lo scrive in una nota il comitato Valle Galeria Libera. "Riteniamo come atto dovuto le dimissioni dei responsabili politici di questo scandalo, quali l'assessore ai rifiuti e il governatore della Regione Lazio", conclude. 

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