Covid Lazio, 1.769 casi su quasi 23mila tamponi

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Scende anche il numero dei decessi: oggi sono 38 a fronte dei 45 di ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono 756

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Lieve riduzione del numero dei nuovi positivi nel Lazio. Oggi, su quasi 23mila tamponi, si registrano 1.769 casi, rende noto l'assessore alla Sanità regionale, Alessio D'Amato. Ieri i nuovi positivi erano stati 1.791 su oltre 24mila tamponi eseguiti. Scende anche il numero dei decessi: oggi sono 38 a fronte dei 45 di ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono 756.

Intanto, c'è preoccupazione in provincia di Latina per il focolaio in una Rsa di Minturno, a sud del territorio pontino. Presso la residenza Domus Aurea sono infatti stati riscontrati 94 casi di positività tra degenti e operatori. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

17:43 - Garante detenuti Lazio: "Stabile numero positivi"

"Dobbiamo ringraziare gli operatori sanitari e penitenziari per la cura e l'attenzione con cui hanno gestito la fase più aggressiva del virus in carcere. Da tre settimane il numero dei positivi nelle carceri della regione è sostanzialmente stabile e attualmente non ci sono focolai incontrollati in atto. Ciò nonostante, è bene tenere alta la guardia, ma senza panico e senza misure ingiustificate di restrizione delle attività e dei colloqui". E' quanto ha dichiarato il Garante dei detenuti, Stefano Anastasìa. Al primo dicembre risultano 40 persone positive, un solo ospedalizzato. Buona parte di esse si trovano nel carcere femminile di Rebibbia, dove il numero di positive è stabile da settimane, a conferma del fatto che il cluster è stato confinato. Altri carceri interessati dal contagio tra i detenuti, seppure in forma minore, sono attualmente gli altri istituti di Rebibbia, Regina Coeli e Cassino e Rieti. Modesti gli effetti del cosiddetto "decreto Ristori": calano di appena 29 unità le presenze negli istituti di pena del Lazio rispetto al mese di ottobre. I detenuti presenti erano 5839 a fine ottobre, mentre al 30 novembre sono 5810. Entrato in vigore il 28 ottobre, il decreto-legge 137/2020, prevede licenze premio straordinarie per i semiliberi, durata straordinaria dei permessi per i lavoranti all'esterno e il rinnovo di misure per incentivare la detenzione domiciliare dei detenuti a fine pena, ma si tratta di una variazione davvero poco significativa e del tutto inadeguata rispetto alla situazione. A fine novembre il tasso di affollamento complessivo negli istituti di pena del Lazio calcolato sulla base della capienza regolamentare dichiarata dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria sarebbe del 113 per cento mentre in tutta Italia, dove, peraltro, si è registrato un consistente aumento del numero di detenuti nel mese di novembre, è del 109 per cento. Il tasso di affollamento negli Istituti di pena del Lazio sale al 128 per cento e nella metà delle carceri della regione risulta superiore al 130 per cento. 

17:00 - Nel Lazio 1.769 casi su quasi 23mila tamponi

Lieve riduzione del numero dei nuovi positivi nel Lazio. Oggi, su quasi 23mila tamponi, si registrano 1.769 casi, rende noto l'assessore alla Sanità regionale, Alessio D'Amato. Ieri i nuovi positivi erano stati 1.791 su oltre 24mila tamponi eseguiti. Scende anche il numero dei decessi: oggi sono 38 a fronte dei 45 di ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono 756.

16:42 - Dpcm: Tar conferma chiusura sale giochi fino al 3 dicembre

Resta confermata la sospensione dell'attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò prevista dal Dpcm del 3 novembre scorso fino al 3 dicembre come misura di contrasto all'epidemia da Covid-19. L'ha deciso con ordinanza il Tar del Lazio, respingendo le richieste fatte da alcuni operatori del settore. I giudici, alla luce del sommario esame proprio della fase cautelare, hanno ritenuto non sussistenti i presupposti per la concessione della tutela cautelare richiesta. I provvedimenti oggetto d'impugnazione, infatti, "nell'individuare le attività economiche oggetto di misure limitative e prescrizioni a tutela della salute pubblica, hanno applicato il principio di precauzione, in ossequio al quale l'individuazione delle attività economiche oggetto di sospensione totale - comunque per un periodo di tempo limitato - può ragionevolmente fondarsi, atteso che al momento dell'adozione degli stessi, a differenza di periodi temporali precedenti, risultava una recrudescenza dei valori di diffusione dell'epidemia da 'Covid 19'". Il Tar ha inoltre considerato che "il gioco alle macchine all'uopo installate, di interesse delle ricorrenti, comporterebbe la presenza di ulteriori avventori negli esercizi pubblici di somministrazione, che contrasterebbe con il richiamato principio di precauzione", nonché che "l'Amministrazione ha evidentemente considerato che tali limitazioni comportano il sacrificio di alcune specifiche attività economiche, tra cui quelle facenti capo alle ricorrenti, prevedendo un ristoro economico, a compensazione del - peraltro limitato nel tempo - periodo di sospensione". 

16:14 - Codacons, assurdo che musei siano chiusi e mega librerie aperte

Il Codacons annuncia la proposizione di un ricorso in appello al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar Lazio di respingere le richieste promosse dall'associazione e da Vittorio Sgarbi contro la chiusura dei musei varata con Dpcm del governo il 3 novembre scorso. "Per il Tar - spiega il Codacons in una nota - ogni valutazione circa la possibilità di consentire nuovamente la fruizione dei musei alla luce del miglioramento del quadro sanitario è rimessa alla discrezionalità dell'amministrazione, chiamata ad adottare la relativa scelta nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente. Riteniamo tuttavia che tale discrezionalità, così come prevede la legge, debba essere ragionevole, limitata e proporzionata. A fronte di 34 mega librerie aperte a Roma e che vedono la presenza di un elevato numero di presenze, specie nei weekend, la chiusura dei 21 musei romani dove era consentito l'ingresso solo nel rispetto del distanziamento e delle norme Covid, appare assurda e abnorme". 

16:10 - Tar del Lazio, ok a stop musei: respinte richieste Codacons e Sgarbi

Nessuna sospensione cautelare della parte del Dpcm del 3 novembre scorso che, nell'indicare misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, ha sospeso le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. L'ha deciso il Tar del Lazio con un'ordinanza con la quale ha respinto le richieste fatte da Vittorio Sgarbi con il Codacons, anche limitatamente ai musei della Regione Lazio tra i quali i musei del Comune di Sutri, cittadina della quale lo stesso Sgarbi è sindaco. Il Tar ha ritenuto non sussistenti le condizioni per accogliere la domanda cautelare "non apparendo manifestamente irragionevole, nell'ambito e nei limiti del sindacato consentito al giudice amministrativo, la decisione dell'Autorità di comprimere per un periodo di tempo circoscritto un interesse certamente significativo per il benessere individuale e della collettività, quale è quello alla fruizione dei musei e degli altri luoghi di cultura, in ragione della particolare gravità della emergenza sanitaria in atto". In più i giudici amministrativi, considerando prevalente "l'esigenza sottostante all'adozione delle misure impugnate di tutelare il diritto alla salute, a seguito della recrudescenza del contagio epidemiologico, attraverso una significativa riduzione delle attività da svolgersi in presenza", hanno rilevato "che le misure cesseranno di produrre effetti il 3 dicembre 2020 e non è consentito a questo giudice di pronunciarsi, come richiesto dalla parte ricorrente, 'al fine di regolare i comportamenti futuri della pubblica amministrazione'". Ultimo 'messaggio' del Tar è che "ogni valutazione circa la possibilità di consentire nuovamente la fruizione dei musei alla luce del miglioramento del quadro sanitario è rimessa alla discrezionalità dell'Amministrazione, chiamata ad adottare la relativa scelta nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente".

11:45 - A Latina 94 positivi nel cluster Rsa Minturno

C'è preoccupazione in provincia di Latina per il focolaio in una Rsa di Minturno, a sud del territorio pontino. Presso la residenza Domus Aurea sono infatti stati riscontrati 94 casi di positività tra degenti e operatori, si tratta nel dettaglio di 70 anziani ospiti della struttura (su un totale di 76) e di 24 operatori su un totale di 32 dipendenti. Ora, dopo questo dato emerso nel bollettino riferito alla giornata di ieri, si attendono ulteriori riscontri da altri controlli effettuati sul resto del personale della struttura. Intanto l'ultimo dato di ieri in provincia di Latina parlava di 230 casi e quattro decessi, un trend che non accenna a diminuire.

7:32 - Nel Lazio 1.791 positivi, rapporto con tamponi al 7%

Nel Lazio su oltre 24mila tamponi ieri si sono registrati 1.791 casi positivi, 45 i decessi e +780 i guariti. Il rapporto tra i positivi e i tamponi al 7%. Si conferma il trend in rallentamento e calano i decessi. "La riapertura delle scuole per una settimana prima di Natale ha poco senso. Per lo shopping natalizio di questi giorni è indispensabile evitare i luoghi affollati e vanno mantenuto le distanze minime di sicurezza", dichiara l'assessore alla sanità, Alessio D'Amato.

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