Roma, riaperta la metro C dopo la chiusura di stamattina

Lazio

Il servizio non era stato attivato per mancanza di personale. Rabbia degli utenti per i bus sostitutivi sovraffollati. Atac ha annunciato accertamenti su quanto accaduto. La circolazione è ripresa dopo le 10

La circolazione sull’intera linea C della metro di Roma è stata riattivata. Lo ha annunciato Atac attraverso il proprio canale Twitter. Questa mattina la metro C era rimasta chiusa per mancanza di personale, che non raggiungeva il numero necessario per tenerla aperta in sicurezza. Secondo quanto si è appreso, al secondo turno scattato intorno alle 10 il personale era sufficiente per riaprire la linea.

Bus sostitutivi sovraffollati

Dopo la ripresa della circolazione, è stato sospeso il servizio di bus sostitutivi organizzato sulla tratta che collega San Giovanni a Pantano. Bus che, come dimostrano le foto postate da alcuni utenti su Twitter, si erano subito riempiti, provocando rabbia e polemiche e annullando ogni possbilità di distanziamento sui mezzi. "Bus stracarichi e distanziamento addio", ha scritto un cittadino sui social. "Questo supera ogni cosa. È imbarazzante, vergognoso", ha sottolineato una seconda persona. "La settimana inizia male i bus navetta sono stati presi d’assalto", un altro commento.

La nota di Atac

"Atac svolgerà accertamenti approfonditi per chiarire le ragioni che hanno provocato la mancata apertura della linea C della metropolitana per indisponibilità di personale", si legge in una nota diramata dalla municipalizzata. "Il numero di agenti di stazione presenti a inizio turno, infatti, non era sufficiente per garantire l'esercizio in sicurezza della linea - aggiunge l'azienda -. Atac sta controllando i documenti giustificativi giunti in azienda da parte del personale assente, anche per valutare eventuali azioni davanti alle autorità”.

Intanto, la Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha invitato l'Atac "a comunicare con urgenza, entro 24 ore, ogni utile informazione, corredata da idonea documentazione, rilevante ai fini dell'attività di competenza della Commissione".

Assessore: "Saranno individuate responsabilità, pene esemplari"

"Quanto accaduto stamattina sulla metro C è ingiustificabile: parte del personale di stazione non si è presentato a lavoro impedendo di fatto l'apertura in sicurezza della linea. Un comportamento che ha provocato un'interruzione di servizio pubblico inaccettabile". Così su Facebook l'assessore alla Città in movimento di Roma Capitale Pietro Calabrese. "Atac ha avviato un'indagine interna e sta svolgendo tutti gli approfondimenti del caso - aggiunge - Questo vuol dire che l'azienda valuterà anche azioni legali nei confronti di questi dipendenti. In questi giorni Atac sta tenendo incontri con i sindacati e sappiamo che stamani era previsto un nuovo confronto. Sia chiaro che non faremo sconti a nessuno. Saranno individuate le responsabilità e le pene saranno esemplari. Questo episodio è uno schiaffo in faccia alla città e ai romani, che ogni giorno si recano a lavoro con responsabilità". 

Codacons prepara un esposto

"Un episodio gravissimo che porterà a conseguenze pesanti per i responsabili". Lo afferma il Codacons, che sta preparando un esposto in Procura su quanto accaduto questa mattina. “È inaccettabile che in una metropoli come Roma una intera linea della metropolitana si fermi per carenza di personale - afferma il presidente Carlo Rienzi - Una situazione che configura l'ipotesi di interruzione di pubblico servizio, e apre il fronte civilistico in favore degli utenti privati immotivatamente di un servizio per cui avevano pagato un regolare abbonamento". Per tale motivo il Codacons "presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di aprire una indagine sull'accaduto per la fattispecie di interruzione di pubblico servizio, accertando le responsabilità connesse alla chiusura della linea C. L'associazione chiede inoltre ad Atac e Comune di Roma di prevedere indennizzi per tutti gli abbonati anche allo scopo di evitare iniziative legali da parte degli utenti danneggiati".

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