Il giovane pusher di San Basilio, accusato del concorso in omicidio di Luca Sacchi avvenuto il 23 ottobre scorso nella Capitale, ha rilasciato dichiarazioni spontanee nel processo a porte chiuse davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma
"Ho sparato, ma non volevo uccidere Luca". È quanto affermato da Valerio Del Grosso, il giovane accusato del concorso in omicidio di Luca Sacchi avvenuto il 23 ottobre scorso a Roma (L’OMICIDIO – LE INDAGINI – LE MISURE CAUTELARI), nel corso di dichiarazioni spontanee nel processo che si svolge a porte chiuse davanti alla Prima Corte d'Assise di Roma.
Nei giorni scorsi, il gup di Roma aveva inflitto 4 anni di reclusione a Giovanni Princi, amico d’infanzia della vittima, accusato di aver tentato di acquistare 15 chilogrammi di marijuana. Il giudice Pier Luigi Balestrieri ha accolto la richiesta del pm Nadia Plastina, che contestava a Princi la violazione della legge sugli stupefacenti, ma aveva fatto cadere però l'aggravante dell'articolo 80 sul tentativo di acquisto di una elevata quantità di droga. La procura aveva chiesto per lui 6 anni e 4 mesi di reclusione. Princi aveva chiesto e ottenuto il rito abbreviato.
Le dichiarazioni di Del Grosso
Del Grosso ha affermato: "Dopo quanto accaduto non volevo scappare. Sono andato a dormire nell'hotel, dove andavo qualche volta quando volevo stare da solo". Il pusher di San Basilio è poi tornato sulla vicenda della trattativa per l'acquisto di droga: "Non ho preso soldi, nello zaino non c'erano soldi".