Sul posto anche una delegazione di braccianti. L’attivista ha avviato uno sciopero della fame per chiedere attenzione sull’emergenza lavoro, riforma della filiera agricola e cambio delle politiche migratorie
Aboubakar Soumahoro, attivista sindacale per i diritti dei braccianti, si è incatenato all’entrata di Villa Pamphili, in via Aurelia Antica a Roma, dove sono in corso gli Stati generali dell’economia voluti dal premier Giuseppe Conte. Sul posto anche una delegazione di lavoratori agricoli. L’attivista ha avviato uno sciopero della fame per chiedere attenzione sull’emergenza lavoro, una riforma della filiera agricola e il cambio delle politiche migratorie.
L'appello al premier Conte
“Oggi - ha scritto sul proprio profilo Facebook Soumahoro, con l’hashtag #nonsonoinvisibile - inizio lo sciopero della fame e mi incateno qui a Villa Pamphili (entrata via Aurelia Antica, 183), dove si stanno tenendo gli Stati Generali, finché il governo non ascolterà il grido di dolore di noi invisibili e di tutti gli esclusi. Rimarrò qui finché il Governo non ci darà risposte chiare su 3 punti: Riforma della filiera agricola; Varo di un Piano Nazionale Emergenza Lavoro; Cambio delle politiche migratorie”. "Presidente Conte - prosegue l'attivista - apra il portone del Palazzo e ascolti le nostre proposte, siamo a pochi metri da voi. Non siate sordi alle richieste del Paese. Saremo in sciopero della fame e della sete finché il governo non darà risposte chiare alle nostre richieste. Aprite i Palazzi".
Beppe Sala: “Io sto con Aboubakar”
“Io sto con Aboubakar perché l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, perché la vita è fondata sul lavoro degno, che ha alla base diritti e salari equi. Io sto con Aboubakar perché la società per come la vogliamo non ha invisibili. Sosteniamo Aboubakar in questa battaglia”, ha scritto il sindaco di Milano, Beppe Sala su Twitter.