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Coronavirus Roma, Spallanzani: "Presto per conclusioni sul vaccino"

Lazio
Foto di archivio (ANSA)

In una nota l'istituto precisa che il comunicato dell'azienda Takis, in cui si parla della capacità di neutralizzare il nuovo coronavirus sulle cellule umane da parte degli anticorpi indotti nei topi, "non è stato concordato né autorizzato"

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Dopo l'annuncio di stamattina dell'azienda Takis, l'istituto Spallanzani ha precisato tramite una nota che non è ancora possibile giungere a conclusioni "di qualunque natura sull'efficacia" del candidato vaccino per il Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - L'EMERGENZA A ROMA). L'azienda aveva parlato della capacità di neutralizzare il nuovo coronavirus sulle cellule umane da parte degli anticorpi indotti nei topi.

"Comunicato non è stato concordato né autorizzato"

Nella nota l'Istituto Spallanzani precisa anche che il comunicato della Takis "non è stato concordato con l'Inmi né da esso autorizzato" e di avere "partecipato ad una proposta di ricerca presentata da Takis nell'ambito di un bando 'urgente' lanciato alla Comunità Europea, che non è stata finanziata. In vista della possibile partecipazione ad ulteriori bandi, sono state effettuate prove preliminari e parziali sulla risposta in termini di anticorpi neutralizzanti in topi inoculati con formulazioni iniziali di potenziali vaccini".

"Risultati in corso di valutazione"

Secondo l'istituto "i risultati di queste prove, tuttora in corso di valutazione, indicano che è possibile rilevare negli animali inoculati una risposta in termini di anticorpi neutralizzanti, il che è la premessa per lo sviluppo di un modello di studio basato sui consueti animali da esperimento". Lo Spallanzani, prosegue la nota, "sta al momento completando queste valutazioni preliminari, per decidere sull'opportunità di continuare questi studi e formalizzare accordi specifici". In ogni caso, si rileva "l'Inmi non ha redatto alcun report ufficiale e non ha ancora distribuito in maniera formale i risultati degli esami effettuati" e "sulla base dei dati sinora disponibili l'Inmi, per quanto a propria conoscenza, ritiene che non sia possibile giungere a conclusioni del potenziale candidato vaccinale".