Gli accertamenti riguarderanno anche altri due telefonini, la mazza da baseball con la quale sono stati colpiti la vittima e la sua fidanzata e l’auto utilizzata dai due arrestati, Del Grosso e Pirino, per raggiungere la zona del pub in cui è avvenuto il delitto
La Procura di Roma ha disposto accertamenti tecnici irripetibili sul cellulare di Luca Sacchi, il ragazzo di 25 anni ucciso con un colpo di pistola alla testa il 23 ottobre scorso nella zona di Colli Albani, nella Capitale (COSA SAPPIAMO FINORA - IL LUOGO DELLA SPARATORIA). L’analisi rientra nell'attività istruttoria predisposta alcuni giorni fa dai titolari dell'indagine nella quale sono indagati per concorso in omicidio Valerio Del Grosso, autore materiale dell’omicidio, e Paolo Pirino. Gli accertamenti riguarderanno poi anche altri due telefonini, la mazza da baseball utilizzata da Pirino per colpire Anastasiya, fidanzata della vittima, e lo stesso Luca, oltre che l’auto con la quale i due arrestati hanno raggiunto la zona del pub dove si è consumato il delitto.
Al vaglio la posizione di Anastasiya
Intanto, resta al vaglio degli inquirenti la posizione di Anastasiya, che nei prossimi giorni potrebbe essere convocata in Procura e non è escluso che possa finire nel registro degli indagati. Gli inquirenti stanno ricostruendo i ruoli svolti dai vari presenti quella sera in via Franco Bartoloni, a cominciare da Giovanni Princi, pregiudicato e amico di Luca Sacchi, che secondo quanto accertato, avrebbe tenuto i contatti con la rete di pusher di Del Grosso e Pirino.
Nelle ore e minuti che hanno preceduto la drammatica colluttazione, sia Anastasia che Princi avrebbero avuto infatti un ruolo 'attivo', con riferimento, in particolare, alle mazzette arrotolate da 20 e 50 euro che la ragazza ha raccontato di aver mostrato agli spacciatori prima di essere colpita.
Chiesta l'audizione della ragazza
Pochi giorni fa, i legali della famiglia Sacchi hanno richiesto alla Procura di Roma di ascoltare di Anastasiya e Giovanni Princi “al fine di poter chiedere loro spiegazioni sulle tante contraddizioni emerse dal primo filone di indagine nonché per poter chiedere loro, in qualità di persone informate sui fatti, maggiori particolari che sarebbero potuti sfuggire nell'immediatezza dell'accaduto".