Monterotondo, 19enne uccide padre violento: pm valuta legittima difesa

Lazio
Omicidio di Monterotondo

Il 41enne, Lorenzo Sciacquatori, è stato colpito dalla figlia durante una lite in famiglia. L'uomo sembra fosse noto per essere violento. Il pm di turno ha disposto che la ragazza rimanga a disposizione della Procura

Sulla base di ulteriori accertamenti e dell'esame autoptico, nelle prossime ore la Procura di Tivoli valuterà "l'eventuale esistenza della legittima difesa" per la morte del 41enne, Lorenzo Sciacquatori, ferito ieri, domenica 19 maggio, dalla figlia di 19 anni e deceduto poco dopo in ospedale. Il pm di turno, d'intesa con il procuratore, ha disposto che la ragazza rimanga a disposizione della Procura.

L'omicidio

Secondo gli investigatori, il 41enne è stato colpito durante una lite in famiglia dalla figlia Debora. Il litigio sarebbe avvenuto all'interno della loro abitazione a Monterotondo Scalo, vicino a Roma. L'uomo, disoccupato e alcolizzato, sembra fosse noto per essere violento. Botte, minacce, insulti e atteggiamenti violenti nei confronti di tutte le donne del nucleo familiare: la compagna, la figlia e l'anziana madre.

La dinamica dei fatti

All'alba di domenica 19 maggio, Sciacquatori, ubriaco, è tornato a casa ha cominciato ad inveire contro la moglie, la loro figlia e l'anziana madre. All'arrivo di sua sorella non avrebbe risparmiato neanche lei. Così le quattro donne, intorno alle otto, hanno deciso di scappare per paura di subire più gravi conseguenze. Tanto che mamma e figlia sono uscite di casa in pigiama. Appena varcato il portone sono state raggiunte dal 41enne che strattonando violentemente l'anziana madre, le invitava a rientrare a casa. Di fronte alla loro opposizione ha aggredito e picchiato la compagna e così la figlia, appassionata di boxe, l'ha difesa. La ragazza avrebbe colpito il padre al volto con un piccolo coltello che aveva con sé. L'uomo ha perso l'equilibrio ed è caduto in terra. La ragazza ha chiamato subito i soccorsi, e l'uomo è stato trasportato d'urgenza in ospedale. Fatale è stata l'emorragia seguita alla profonda ferita: arrivato al nosocomio, per il 41enne non c'è stato nulla da fare.

La solidarietà alla ragazza sui social

Messaggi di solidarietà nei confronti di Debora arrivano dal 'popolo' dei social: "Legittima difesa per Debora", si legge. "Io sto con Debora", scrive qualcuno. "Siamo tutti con te. Tieni duro", aggiunge un'altra. C'è chi la definisce una "donna coraggiosa" e chi parla di "tragedia annunciata". "Chi non rischia non vince", è invece la frase con cui la ragazza si descrive su di un proprio profilo social. 

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