Roma, muore dopo essere stato ferito durante una lite in famiglia: fermata la figlia

Lazio
La caserma dei carabinieri di Monterotondo (ANSA)

Secondo gli investigatori, l'uomo, 42enne di Monterotondo Scalo, è stato colpito durante una lite in famiglia dalla figlia di 19 anni. La posizione della ragazza è al vaglio degli inquirenti 

Un uomo di 42 anni di Monterotondo, Lorenzo Sciacquatori, è morto in ospedale per una ferita alla testa. Secondo gli investigatori, è stato colpito durante una lite in famiglia dalla figlia di 19 anni, Debora. Il litigio sarebbe avvenuto all'interno della loro abitazione a Monterotondo Scalo, vicino a Roma. La ragazza si trova nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Monterotondo. La sua posizione è al vaglio del magistrato della Procura della Repubblica di Tivoli. L'uomo sembra fosse noto per essere violento: botte, minacce, insulti e atteggiamenti violenti, complice l'alcol, hanno afflitto la sua famiglia per anni.

La dinamica della morte del 42enne

All'alba di oggi, domenica 19 maggio, Sciacquatori, ubriaco, è tornato a casa e ha cominciato a inveire e a insultare la moglie. La donna e la figlia hanno tentato invano per tre ore di ricondurlo alla calma, subendo nel frattempo ingiurie e aggressioni. All'ennesima violenza da parte dell'uomo, sono fuggite da casa, ma lui le ha inseguite per le scale. Nell'androne del palazzo la figlia, impaurita, lo avrebbe colpito al volto con un piccolo coltello che aveva con sé. L'uomo ha perso l'equilibrio ed è caduto in terra. La ragazza ha chiamato subito i soccorsi, e l'uomo è stato trasportato d'urgenza in ospedale. Fatale è stata l'emorragia seguita alla profonda ferita: arrivato al nosocomio, per il 41enne non c'è stato nulla da fare. 

I maltrattamenti

L'uomo era già stato denunciato nel 2014 dalla moglie per maltrattamenti in famiglia. Secondo quanto accertato finora, però, il 42enne avrebbe aggredito la famiglia anche in altre occasioni. La ragazza è stata ascoltata dai magistrati, non solo per ricostruire la vicenda ma anche per accertare il quadro di violenze in cui è maturata la tragedia. Rischia l'accusa di omicidio. Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia di Monterotondo, coordinati dalla Procura di Tivoli.

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