Bimbo strangolato nel Frusinate, il padre respinge le accuse davanti al Gip

Lazio
Foto di archivio (ANSA)

Secondo quanto si apprende l'uomo, accusato di concorso in omicidio, avrebbe risposto alle domande del Gip, respingendo ogni responsabilità

Il padre del piccolo Gabriel, il bambino di due anni e mezzo morto il 17 aprile a Piedimonte San Germano, è stato interrogato in carcere dal giudice per le indagini preliminari di Cassino. Secondo quanto si apprende l'uomo, accusato di concorso in omicidio, avrebbe risposto confusamente al Gip, ma respingendo ogni responsabilità. Per la morte del bambino gli inquirenti accusano la madre di averlo soffocato.

L'interrogatorio davanti al Gip

Dopo l'interrogatorio di garanzia il Gip non ha convalidato il fermo per il padre per mancanza del requisito del pericolo di fuga, ma ha contestualmente emesso un ordinanza di custodia cautelare in carcere. In un primo momento l'uomo ha detto di non essere stato presente al momento del delitto. Poi dopo l'arresto ha dichiarato di aver assistito, ma di non avere partecipato, versione che ha ribadito davanti al Gip respingendo ogni addebito. La mattina del 23 aprile ci sarà la camera ardente del piccolo Gabriel all'ospedale di Cassino.

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