Inchiesta stadio Roma, l’ad di Acea Donnarumma indagato per corruzione
LazioL’iscrizione nel registro degli indagati sarebbe legata a due sponsorizzazioni ed è avvenuta nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Marcello de Vito
L'amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma, è indagato per corruzione, nell’ambito dell'indagine che ha portato, nei giorni scorsi, all'arresto di Marcello de Vito, ex presidente dell'assemblea capitolina (CHI E'). L'iscrizione nel registro degli indagati sarebbe legata a due sponsorizzazioni, da 25 mila euro ciascuna, che Acea fece per dei concerti di Natale nel 2017 e 2018 e che si tennero presso l'auditorium di via della Conciliazione.
Perquisita l'abitazione
Il 20 marzo scorso, giorno degli arresti di de Vito e di altre tre persone, tra cui anche l'avvocato Camillo Mezzacapo, i carabinieri del nucleo investigativo avevano perquisito l'abitazione di Donnarumma. Secondo gli inquirenti, dietro le due sponsorizzazioni si nasconderebbe il frutto della corruzione. Nella prima tornata di arresti, nel filone principale della maxindagine della Procura di Roma, era stato coinvolto anche l'ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, che ha ottenuto il giudizio immediato e la prossima udienza è fissata per il 4 aprile.
La precisazione di Acea
"Acea, ribadendo ancora una volta la sua piena fiducia nella Magistratura" in merito all'iscrizione nel registro degli indagati di Donnarumma "sottolinea con forza che questa, stante l'atto notificato, non ha nulla a che vedere con il futuro stadio della Roma né con le vicende riguardanti l'asserito progetto di spostare la sede del gruppo nel futuro 'Business Park', che dovrebbe sorgere nei pressi dell'opera. Quella di Donnarumma è una estraneità assoluta, e non ha comportato alcun specifico addebito da parte delle Autorità inquirenti". "L'unica contestazione che viene rivolta" dalla Magistratura a Donnarumma "riguarda due sponsorizzazioni, del valore di 25.000 euro ciascuna, realizzate nel 2017 e nel 2018".
Le sponsorizzazioni
L'azienda aggiunge che “le due sponsorizzazioni sono state decise dall'allora presidente che aveva i poteri in materia.Volendo andare sul punto, l'azienda precisa che tra le varie deleghe che il Consiglio di amministrazione ha attribuito all'ingegner Donnarumma non vi è mai stata quella riferita alle sponsorizzazioni, che invece, fin dall'insediamento dell'attuale Cda (3 maggio 2017), erano nella responsabilità della presidenza. Successivamente, dal 21 giugno 2018 – spiega ancora Acea - la competenza sulle sponsorizzazioni è stata attribuita ad un comitato esecutivo appositamente creato e presieduto da un consigliere indipendente espressione della minoranza. Un dato di fatto che il gruppo ha portato subito all'attenzione delle Autorità inquirenti attraverso una dettagliata relazione consegnata già nella serata di ieri. Tra la documentazione messa a disposizione degli investigatori c'è anche quella relativa proprio alle sponsorizzazioni oggetto dell'indagine. Da questa si deduce in maniera incontrovertibile la totale estraneità di Stefano Donnarumma: le due sponsorizzazioni sono state decise dall’allora Presidente che aveva i poteri in materia" conclude l'azienda.