“È il momento più alto della democrazia, perché le persone scelgono direttamente il proprio segretario” ha dichiarato Carlo Calenda
Carlo Calenda scrutatore al gazebo delle primarie Partito democratico in Piazza del Popolo a Roma (LA DIRETTA). L'esponente 'Dem', seduto insieme con gli altri attivisti, riceve i cittadini che arrivano per eleggere il nuovo segretario del partito, controlla i loro documenti e consegna la scheda per votare (DOVE SI VOTA). “È il momento più alto della democrazia, perché le persone scelgono direttamente il proprio segretario” spiega Calenda che il giorno precedente alle primarie di domenica 3 marzo, in un tweet, ha invitato tutti ad andare a votare: “Un gesto di democrazia e un modo per mobilitarci contro il tentativo del Governo di farci uscire dall'Ue nel silenzio. Più siamo, meglio è per l'Italia” (I CANDIDATI). Poi ha aggiunto: “Io non voto, faccio lo scrutatore. Non voto perché tutti e tre i candidati hanno sottoscritto il manifesto 'Siamo europei' e non voglio creare fratture tra loro. Dall'altro lato non mi faceva piacere votare senza dire chi ho votato".
Le ciambelle per Gentiloni
Due ciambelle fritte con tanto di dedica a penna sulla busta di carta "daje Paolo, un po' di zuccheri". Questo il dono inviato dall'ex ministro Calenda a Paolo Gentiloni nella giornata delle Primarie. Calenda ha affidato il pacchetto a uno dei fotografi presenti alle operazioni di voto, che lo ha portato in via Goito, nei pressi della Stazione Termini, dove l'ex premier ha votato. "Gli fa bene, ci tengo, io scherzavo, gli faccio portare i cornetti perché gli voglio bene" ha detto Calenda. "Grande - ha reagito ridendo Gentiloni dopo aver ricevuto il regalo – grazie. Ah, ma sta là Carlo? Fa lo scrutatore? Scruta, stupendo. Non le apro perché i politici che 'magnano' non vanno bene". Gentiloni ha poi affidato i dolci alla moglie che lo accompagnava, "che è più in forma" ha aggiunto con un sorriso.
Le difficoltà al seggio
"Stiamo finendo i moduli. Abbiamo poca autonomia. C'è tantissima gente. Abbiamo fatto una modulistica che neanche per avere il nullaosta della Cia servono tanti moduli come per votare alle Primarie - ha spiegato con una battuta Calenda prima di aggiungere - Il che da un lato evita le truffe, però dall'altro per le persone è molto complicato. Eppure stanno in fila anche anziani. Una bellissima prova di democrazia. Le regole sono assurde – ha proseguito Calenda dopo aver dovuto congedare una elettrice a cui non è stato permesso di votare - qui possono votare solo quelli della circoscrizione del seggio".
I 'big' alle urne
Il primo a votare alle primarie, tra i volti noti del Pd, è stato Walter Veltroni. L'ex segretario si è recato al gazebo di piazza Fiume, a Roma, alle 8 in punto, per esprime la sua preferenza. In mattinata a Roma hanno votato Paolo Gentiloni, Luca Zingaretti e Roberto Giachetti. Maurizio Martina, invece, vota nella sua città, a Bergamo. Mentre Matteo Renzi ha votato alla Leopoldina, a Firenze.