L’Unione delle Camere ha annunciato la protesta con una nota in cui si parla di “controriforma autoritaria della giustizia penale”. Nel mirino la riforma della prescrizione
Sciopero dei penalisti contro le “sciagurate iniziative” dell'attuale maggioranza di governo sulla giustizia penale. Lo ha proclamato l’Unione delle Camere penali. La protesta durerà da martedì 20 a venerdì 23 novembre. A essere contestata è in primis la riforma della prescrizione. L’annuncio dello sciopero è contenuto in una nota in cui si parla di “controriforma autoritaria della giustizia penale”.
“Mancato confronto con la comunità dei giuristi”
Nella nota dell'Unione delle Camere penali si parla di una “volontà pervicace delle forze di governo di perseguire l’obiettivo della abrogazione della prescrizione, addirittura iscrivendola in una minacciosa prospettiva di generale riforma del processo, le cui premesse sloganistiche sono già sufficienti a dare il segno di una dissennata deriva giustizialista e populista”. I penalisti lamentano anche un “mancato confronto con la comunità dei giuristi che nel suo insieme ha espresso la contrarietà a tale modo di operare”.
“Figura dell'agente infiltrato è inquietante”
A essere criticato è anche il Disegno di Legge per la repressione dei reati contro la Pubblica Amministrazione e in particolare l'introduzione “dell’inquietante figura dell’agente infiltrato, attraverso la scorciatoia della speciale causa di non punibilità per l’autore del reato il quale non solo si manifesti ma consenta la individuazione, anche con collaborazione investigativa, dei correi. L’idea di fondo della riforma, inaccettabile per uno Stato democratico, è che l’organizzazione della Pubblica Amministrazione meriti di essere trattata come un fenomeno di criminalità organizzata, con ulteriore aggravio delle procedure anziché la previsione della loro semplificazione”.