
Da avvocato a premier, fino a leader del M5S: la carriera politica di Giuseppe Conte
Il 23 maggio 2018 si presenta agli italiani come “avvocato del popolo”, a giugno diventa il ventinovesimo presidente del Consiglio e guida due governi. Affronta la pandemia di Covid-19. A febbraio 2021 lascia la poltrona di Palazzo Chigi a Draghi. Ad agosto diventa ufficialmente presidente del Movimento. Ecco la sua carriera politica

Era il 23 maggio del 2018 quando dal Quirinale Giuseppe Conte si presentò agli italiani con la promessa di essere “l'avvocato difensore del popolo". Da allora è diventato il ventinovesimo presidente del Consiglio (fino a febbraio 2021), ha guidato due governi, ha affrontato la pandemia di Covid-19, fino a diventare ufficialmente leader del M5S
Avvocato, premier, leader del M5s: il ritratto di Giuseppe Conte. VIDEO
Giuseppe Conte è nato l’8 agosto del 1964, a Volturara Appula, in Puglia. È il figlio del segretario comunale Nicola Conte e della maestra elementare Liliana Roberti. Si è laureato con lode in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, nel 1988
Conte: "Il M5S è pronto a cambiare volto, basta personalismi"
Dal 2002 è professore ordinario di Diritto privato e insegna a Roma Tre, all’Università degli Studi di Sassari, a quella di Firenze e alla Luiss di Roma. Nel frattempo continua a esercitare come avvocato. Il 27 febbraio 2018 Luigi Di Maio lo presenta come candidato ministro della Pubblica amministrazione in caso di vittoria del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche
Conte: "Il M5S è pronto a cambiare volto, basta personalismi"
Il suo cursus honorum inizia a sorpresa il 23 maggio 2018, quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo convoca per conferirgli l’incarico di formare il governo dopo le elezioni del 4 marzo. Conte deve rinunciare una prima volta all'incarico a causa del veto del Capo dello Stato sul nome di Paolo Savona a ministro dell'Economia, prima di essere richiamato al Colle
M5S, Conte: "Riforma Giustizia? Mai pensato a una crisi di governo"
Il primo giugno del 2018, alle ore 16, il governo Conte presta giuramento di fronte al presidente della Repubblica e nasce l'esecutivo gialloverde formato dall'alleanza tra Lega e M5S. Inizia la diciottesima legislatura della Repubblica italiana. I suoi due vice sono Luigi di Maio e Matteo Salvini
Conte incontra Draghi e sulla giustizia dice: "Processi veloci ma no a soglie di impunità"L'esperienza di quell'esecutivo si concluderà l'estate successiva, in pieno agosto, in seguito alla crisi innescata da Matteo Salvini. Con la mano sulla spalla di Salvini nell'aula del Senato, il 20 agosto del 2019 sancisce il fallimento del tentativo del leader leghista di andare a elezioni anticipate
Nasce il governo giallorosso composto da M5s, Pd, Leu e Italia Viva. Una vittoria politica che proietta Conte nel club di presidenti del Consiglio che hanno presieduto più di un esecutivo. Attorno Conte cresce un consenso politico personale che fa emergere in seno al Movimento la cosiddetta “ala governista”

Sarà nell'esperienza del governo giallorosso che il profilo di Giuseppe Conte emergerà a tutto tondo. Nei mesi, intensissimi, dell'esplosione del coronavirus, Conte assume posizioni e provvedimenti inediti nella storia repubblicana, istituendo il primo lockdown del marzo del 2020

È l’era delle conferenze stampa da Palazzo Chigi in diretta tv – organizzate da Rocco Casalino – tramite cui Conte rassicura e informa gli italiani. Le conferenze gli attirano accuse di protagonismo ma ne fanno aumentare sensibilmente il tasso di popolarità presso i cittadini

È il momento di altre frasi che hanno contribuito a scandire la sua vicenda politica, come il "stiamo lontani oggi per abbracciarci più forte domani", che Conte pronuncia in diretta la sera dell'11 marzo del 2020 per annunciare il lockdown totale

Soprattutto è il momento dell'utilizzo di uno strumento legislativo quasi mai usato fino a quel momento: si tratta del Dpcm, il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, del quale, col prolungarsi della pandemia, gli viene contestato l'abuso

La parabola politica di Conte tocca il culmine della popolarità alla fine di luglio, quando il premier esce dalla trattativa sulla quota di Recovery da assegnare all’Italia con la fetta più grande (oltre 200 miliardi di euro) vincendo la resistenza dei Paesi cosiddetti "frugali", non disposti a fare concessioni all'Italia, ritenuta inaffidabile nella gestione dei fondi europei

All'interno della maggioranza, Matteo Renzi inizia a manifestare segni di intolleranza nei confronti di Conte. A nulla vale il tentativo del premier di trovare una pattuglia di "responsabili" in Senato per coprire la defezione dei parlamentari di Italia Viva. Le ministre Elena Bonetti, Teresa Bellanova e il sottosegretario Ivan Scalfarotto si dimettono ufficialmente il 13 gennaio 2021

Conte lascia il posto al governo di Mario Draghi, ma per lui inizia la partita della leadership del M5s. “Investito” dallo stesso Beppe Grillo a febbraio, dopo mesi scoppia il contrasto tra i due, col fondatore del Movimento che critica le modifiche allo statuto proposte

Con una conferenza stampa il 28 giugno Conte minaccia di lasciare la leadership, ponendo un aut-aut allo stesso Grillo, che deve "scegliere se essere un genitore generoso o un padre padrone". Dopo numerose prese di posizione a favore di Conte da parte degli esponenti pentastellati più in vista, Grillo promuove una tregua a Marina di Bibbona a metà luglio

Con il voto plebiscitario di oltre 62mila militanti pentastellati a favore del nuovo statuto su una piattaforma che non è più Rousseau, ma Skyvote, la nomina di Conte a presidente del M5s diventa ufficiale il 6 agosto 2021