Domenica 20 e lunedì 21 settembre i cittadini marchigiani sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo presidente e il consiglio regionale. Si vota con un sistema proporzionale a turno unico: viene eletto governatore il candidato che riesce a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. Per garantire la governabilità, al candidato vincitore verrà assegnato un premio di maggioranza pari a 16 seggi con una percentuale tra il 34% e il 37%, 17 seggi tra il 37% e il 40% e 18 seggi se oltre il 40%
Domenica 20 e lunedì 21 settembre i cittadini delle Marche sono chiamati alle urne per le elezioni regionali: si vota per scegliere il nuovo presidente e per rinnovare il consiglio regionale. Contestualmente, dovranno anche esprimersi per il referendum costituzionale confermativo relativo alla riduzione del numero dei parlamentari (LA GUIDA) e, parte di loro, per le Comunali. Per quanto riguarda le Regionali, ecco come si vota e chi sono gli otto candidati in corsa (LO SPECIALE ELEZIONI).
Quando si vota
Le elezioni regionali nelle Marche, come anche quelle in Veneto, Campania, Liguria, Puglia, Valle d’Aosta e Toscana, dovevano tenersi tra marzo e giugno 2020. L’emergenza coronavirus (LO SPECIALE) ha costretto il Viminale a rinviare l’appuntamento elettorale al settembre 2020. Le urne resteranno aperte nelle giornate di domenica 20 e lunedì 21 settembre nei seguenti orari:
domenica 20 settembre dalle ore 7 del mattino fino alle ore 23 della sera;
lunedì 21 settembre 2020 dalle ore 7 del mattino fino alle ore 15 del pomeriggio.
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La legge elettorale regionale nelle Marche
Ogni regione può adottare una propria legge elettorale. Nelle Marche la legge elettorale è datata 2015 ed è stata cambiata proprio alla vigilia delle ultime elezioni regionali. Si tratta di un sistema proporzionale a turno unico: viene eletto governatore il candidato che riesce a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. Con la riforma il numero dei consiglieri regionali si è abbassato da 42 a 30 più il presidente eletto. Per garantire la governabilità, al candidato vincitore verrà assegnato un premio di maggioranza pari a 16 seggi con una percentuale tra il 34% e il 37%, 17 seggi tra il 37% e il 40% e 18 seggi se oltre il 40%. Per poter accedere alla ripartizione dei seggi, una coalizione deve superare la soglia di sbarramento del 5% eccezion fatta se un gruppo di liste che la compongono abbia preso almeno il 3% a livello regionale.
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Come si vota
L'elettore esprime il suo voto per una delle liste provinciali tracciando un segno nel relativo rettangolo. L’elettore può esprimere fino a due preferenze. Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. L’elettore può anche esprimere soltanto il voto per il candidato a presidente, senza alcun voto di lista, tracciando un segno sul simbolo o sul nome del candidato prescelto. In tal caso il voto si intende validamente espresso anche a favore della coalizione alla quale il candidato a presidente votato è collegato. Sono nulli i voti espressi a favore di una lista provinciale e di un candidato presidente non collegato alla lista stessa.
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Chi sono i candidati
Sono in tutto otto i candidati alla presidenza della Regione:
Francesco Acquaroli, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro, Movimento per le Marche, Civici con Acquaroli;
Sabrina Banzato, sostenuta da Vox Italia Marche;
Alessandra Contigiani, sostenuta da Riconqistare l’Italia;
Anna Rita Iannetti, sostenuta da Movimento 3V;
Roberto Mancini, sostenuto da Dipende da Noi;
Maurizio Mangialardi, sostenuto da Partito Democratico, Italia Viva-PSI-DemoS-Civici Marche, Rinasci Marche, Le Nostre Marche & il Centro, Lista Mangialardi Presidente, Marche Coraggiose;
Gian Mario Mercorelli, sostenuto da Movimento 5 Stelle;
Fabio Pasquinelli, sostenuto da Partito Comunista.