Elezioni regionali in Liguria, dieci candidati alla presidenza. Come e quando si vota

Politica

Domenica 20 e lunedì 21 settembre i cittadini della regione sono chiamati alle urne per votare il nuovo presidente e il consiglio regionale. È previsto un sistema di voto proporzionale con l’assegnazione di un premio di maggioranza variabile. Sono nove i candidati che sfidano il governatore uscente Toti

Domenica 20 e lunedì 21 settembre i cittadini della Liguria sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo presidente e rinnovare il consiglio regionale. Contestualmente, dovranno anche esprimersi per il referendum costituzionale confermativo relativo alla riduzione del numero dei parlamentari (LA GUIDA) e, parte di loro, anche per le Comunali. Per quanto riguarda le Regionali, ecco come si vota e chi sono i dieci candidati in corsa (LO SPECIALE ELEZIONI).

Quando si vota

Le elezioni regionali in Liguria, come anche quelle in Toscana, Campania, Veneto, Puglia, Valle d’Aosta e Marche, dovevano tenersi nel corso del 2020. L’emergenza coronavirus (LO SPECIALE) ha costretto il Viminale a rinviare l’appuntamento elettorale al settembre 2020. Le urne resteranno aperte nelle giornate di domenica 20 e lunedì 21 settembre nei seguenti orari: domenica 20 settembre dalle ore 7 del mattino fino alle ore 23 della sera; lunedì 21 settembre 2020 dalle ore 7 del mattino fino alle ore 15 del pomeriggio.

Insediamento dei seggi a Firenze per l'elezione del consiglio e del presidente della Regione Toscana, 30 maggio 2015.
ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

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La legge elettorale regionale in Liguria

Ogni regione può adottare una propria legge elettorale. In Liguria si vota con una legge elettorale del 1995, modificata lo scorso luglio. Si tratta di un sistema a turno unico: viene eletto governatore il candidato che riesce a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. I 30 seggi (più il presidente eletto) sono ripartiti per l’80% in base a un sistema proporzionale su liste provinciali, dove è possibile esprimere le preferenze in merito ai candidati consiglieri. Il restante 20% dei seggi non vengono più assegnati tramite il listino regionale bloccato, ma in maniera variabile: come premio di maggioranza se il candidato vincitore ha ottenuto meno di 18 seggi, oppure ripartito tra le liste non collegate al candidato vincitore se ha ottenuto più di 18 seggi. Per poter accedere alla ripartizione dei seggi, una lista provinciale deve superare la soglia di sbarramento del 3% salvo non sia collegata a una lista regionale che è riuscita a ottenere il 5%.

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Come si vota

L’elettore può esprimere due preferenze: una per il presidente della Regione e una per una lista. Si può anche votare solo una delle due opzioni. Se il voto viene dato alla lista verrà automaticamente conteggiato il voto anche al candidato presidente che la lista ha scelto di sostenere. Gli elettori potranno anche decidere di esprimere un voto disgiunto (per un candidato alla carica di presidente della Giunta regionale e per una delle altre liste a esso non collegate) ed esprimere una doppia preferenza per i candidati consiglieri, che però devono riguardare candidati di genere diverso della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.

Un momento delle operazioni di voto per le elezioni suppletive per la Camera Roma I municipio, 01 marzo 2020. 
ANSA/ANGELO CARCONI

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Chi sono i candidati

Sono in tutto dieci i candidati alla presidenza:

Giovanni Toti, presidente uscente, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro e Toti Presidente;

Ferruccio Sansa, sostenuto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Europa Verde-DemoS-Centro Democratico, Sansa Presidente e Linea Condivisa;

Aristide Massardo, sostenuto da Italia Viva, +Europa e PSI-PVU;

Riccardo Benetti, sostenuto da Ora rispetto per tutti gli animali;

Marika Cassimatis, sostenuto da Base Costituzionale;

Carlo Carpi, sostenuto da Lista Carpi;

Giacomo Chiappori, sostenuto da Grande Liguria;

Gaetano Russo, sostenuto da Il Popolo della Famiglia e Democrazia Cristiana;

Alice Salvatore, sostenuto da Il Buonsenso;

Davide Visigalli, sostenuto da Riconquistare l’Italia.

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