
Soumahoro, la storia del parlamentare e dell’inchiesta che ha coinvolto moglie e suocera
Le tappe dell'inchiesta della procura di Latina che ha coinvolto il neo deputato di Verdi-Sinistra Italia (che non è indagato). Dopo la suocera Marie Terese Mukamitsindo, anche la moglie Liliane Murekatete è indagata nell'ambito dell'inchiesta sulle coop pro-migranti Karibu e Consorzio Aid

Da paladino dei migranti è finito al centro di uno scandalo legato alle cooperative che si occupano di accoglienza, strutture gestiste dalla suocera e dalla moglie. Questa la tempesta che ha colpito Aboubakar Soumahoro, il sindacalista di origini ivoriane e deputato eletto con l’alleanza Verdi-Sinistra nelle elezioni politiche dello scorso 25 settembre e che - proprio in seguito all’inchiesta che ha coinvolto la sua famiglia - ha deciso di autosospendersi dal gruppo parlamentare del suo partito (nella foto, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader di Verdi-Si)
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L'inchiesta della procura di Latina va avanti da metà novembre e il clamore mediatico che ha colpito l'attivista dei diritti dei migranti aumenta di intensità man mano che le indagini portano alla luce i dettagli della vicenda, in cui non risulta indagato e di cui si è sempre dichiarato estraneo. Sotto la lente della magistratura sono invece finiti Marie Terese Mukamitsindo, la suocera del deputato, insieme ai figli Michel Rokundo e Liliane Murekatete, moglie del parlamentare
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Per gli inquirenti, c'erano due società-schermo, sostanzialmente fittizie - il Consorzio Aid e la Jambo Africa - che avrebbero emesso fatture per "operazioni inesistenti" ed effettuato anche bonifici verso l'estero. E poi c'era la coop Karibu, che quelle fatture le avrebbe messe nei libri mastri e dichiarate come spese per evadere il fisco e giustificare la richiesta di finanziamenti pubblici per l'accoglienza e l'assistenza ai migranti, che però, secondo quanto riportato da loro stessi vivevano in condizioni di grave disagio
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Funzionava così, secondo gli inquirenti, il presunto "collaudato sistema" costruito da Mukamitsindo (nella foto), che insieme ai figli amministrava la Karibu. "Seppure incensurati, hanno mostrato elevata spregiudicatezza criminale nell'attuare un programma delinquenziale a gestione familiare, protratto nel tempo", ha scritto il gip nell'ordinanza in cui si dispone per loro il divieto per 1 anno di contrattare con la Pa e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, oltre al sequestro di oltre 639mila euro a Mukamitsindo e di 13mila ai due figli

L’ordinanza parla di "illecito meccanismo fraudolento a gestione familiare" nel quale ognuno aveva un ruolo specifico: "Se indubbiamente Mukamitsindo ha svolto e svolge un ruolo centrale nella dinamica delittuosa anche i figli hanno offerto consapevole e attiva partecipazione al meccanismo" perché erano nel cda della Karibu e quindi anche loro, secondo il gip, "indicavano, o comunque omettevano di vigilare affinché altri e in particolare la Mukamitsindo indicassero elementi passivi fittizi" nelle dichiarazioni al fisco (nella foto, Liliane Murekatete)

Nell'inchiesta della magistratura di Latina, ci sono altri tre indagati: Richard Mutangana (anche lui figlio di Mukamitsindo), Ghislaine Ada Ndongo e Christine Kabukoma, che si sono succeduti a capo della Jambo. Società che, "per consentire alla Karibu l'evasione delle imposte", emetteva fatture "relative a operazioni inesistenti"

I fatti contestati vanno dal 2015 al 2019. In questo arco di tempo Karibu avrebbe messo in contabilità cifre ragguardevoli tra costi non documentati (come spese di viaggio, manutenzione di beni, vitto e alloggio) e fatture emesse da Jambo "per operazioni inesistenti": oltre 500 mila euro nel 2015, per esempio, e oltre 1,6 milioni nel 2016

Ma risultano "anomale", per i magistrati, anche le prestazioni che sarebbero state offerte da Jambo a Karibu (come corsi di lingua o di agricoltura, pocket money, manutenzione software) perché la Jambo non solo aveva "la sede legale allo stesso indirizzo della Karibu" ma "non aveva utenze intestate, né locali o beni in affitto" e risultava priva "dei beni strumentali per tali attività"

Inoltre le qualifiche societarie ricoperte nel corso degli anni da Mukamitsindo, Rokundo e Murekatete "confermano la prospettazione": del cda di Karibu, dice in sintesi il giudice, hanno fatto parte la madre e i due figli; Aid è stata amministrata da Mukamitsindo, poi da Rokundo, e poi ancora da Rokundo insieme alla madre e a un'altra sorellastra, non indagata. Nel periodo di interesse la Jambo nel 2018 segnala cinque dipendenti tra cui due, Richard Mutangana e l'altra sorellastra, figli di Mukamitsindo.

Infine la Jambo nel 2019 "risulta aver ricevuto dalla Karibu dei bonifici" su un conto corrente, "utilizzati sistematicamente per disporre bonifici anche verso l'estero a diversi soggetti, tra i quali la Karibu Rw, Richard Mutangana", e l'ex coniuge di quest'ultimo, non indagata. "Gli importi contabilizzati dunque - conclude il gip - non solo non si riferiscono ad attività sociali, peraltro con prestazioni mai effettuate, ma addirittura sembrerebbero strumento per veicolare il trasferimento di denaro dalla Karibu alla Jambo e da quest'ultima all'estero"

Liliane Murekatete (nella foto) è accusata di 'dichiarazione fraudolenta' per evadere il fisco. Lei si è subito detta, per voce del suo avvocato Lorenzo Borrè, "assolutamente estranea rispetto ai fatti contestati, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13 mila euro. Siamo certi - ha detto ancora il legale - che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita"

Il marito Soumahoro l’ha difesa: "Dimostrerà la sua innocenza". Ma l'ex sindacalista è passato anche all'attacco, ribadendo di non aver alcun ruolo in una vicenda che l'ha reso bersaglio di attacchi politici: "Prosegue la vergognosa persecuzione, la caccia alle streghe, la macchina del fango" con alcuni media che "titolano 'caso Soumahoro' accostando impropriamente la mia immagine per voler convincere il lettore di un mio inesistente coinvolgimento nelle indagini"

Della biografia di Sumahoro si hanno poche notizie. Nasce in Costa d’Avorio nel 1980. Dopo essere arrivato in Italia nel 1999, si è laureato in sociologia all’Università “Federico II” di Napoli nel 2010. Prima di entrare in Parlamento è stato sindacalista del Coordinamento agricolo dell’Unione sindacale di base (Usb), concentrando il suo lavoro sui diritti dei braccianti, sulla lotta al caporalato e contro lo sfruttamento nel mondo agricolo

In seguito all’omocidio di Soumaila Sackoha, il bracciante maliano di 29 anni, ucciso nel 2018 a colpi di fucile mentre con due amici stava raccogliendo alcune lamiere nell’area dell’ex fornace "La Tranquilla", nel comune di San Calogero, nel Vibonese, Soumahoro ha ottenuto dal Governo Conte I la creazione del Tavolo operativo di contrasto al caporalato

La sua avventura politica è recente, con le elezioni del 25 settembre del 2022, in cui è stato eletto con Verdi-Sinistra italiana. A Montecitorio è entrato con piglio combattivo il 13 ottobre, indossando stivali da bracciante

Appena scoppiato lo scandalo che ha coinvolto la famiglia di sua moglie, il deputato ha detto: "Non ho mai barattato e non baratterò mai la mia ricchezza spirituale con le ricchezze materiali, perché per me la ricchezza spirituale ha la supremazia su quella materiale. Siamo qui di passaggio. Per questo, per tutta la vita, ho camminato nella verità, ho agito nella trasparenza e ho esercitato con onestà la mia vocazione di lotta per un mondo di diritti, di dignità e di legalità"

Quando la moglie Murekatete è stata al centro di polemiche e dibattiti per lo sfoggio che avrebbe fatto sui social di abiti e accessori costosi, aveva difeso le scelde della donna parlando di "diritto alla moda", uscita che ha scatenato ulteriori polemiche

"Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato. La mia compagna dimostrerà la sua innocenza" ha fatto sapere tramite l'avvocata Maddalena Del Re non appena uscita la notizia che la moglie era finita sotto indagine. In un lungo post ha espresso "massima fiducia" nella magistratura e dicendosi "certo" che "la verità fattuale verrà ristabilità". Poi non ha mancato di ribadire la sua "totale estraneità ai fatti contestati, di cui non ero a conoscenza", aggiungendo di voler continuare a impegnarsi nell'attività politico-parlamentareo