Caso Soumahoro, indagate suocera e moglie. Lei: "Io estranea"

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"Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato per l'indagine che vede coinvolta direttamente la mia compagna Liliene Murakatete che confido dimostrerà la sua innocenza". Lo afferma, secondo quanto riporta il suo avvocato Maddalena Del Re, il deputato Aboubakar Soumahoro

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Risulta indagata dalla Procura di Latina anche Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, nell'inchiesta legata alle cooperative Karibu e Aid. Con lei, come già noto, c'è la madre Marie Terese Mukamitsindo, suocera dunque del deputato, e il fratellastro Michel Rokundo. Sarebbero almeno sei gli indagati per la vicenda. 

Per il gip di Latina, gli indagati avrebbero messo a punto un "collaudato sistema fraudolento" che per 4 anni, dal 2015 al 2019, si è basato sull'emissione e sull'utilizzo di fatture fale che avevano come scopo "non solo la specifica finalità evasiva" delle imposte, ma anche quello di "giustificare, in sede di rendicontazione la richiesta di finanziamenti alla Direzione centrale del 'sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati'". Lo si legge nell'ordinanza di applicazione delle misure cautelari interdittive e di sequestro per gli indagati. La Karibu, ricorda il giudice, "ha percepito fondi pubblici da diversi enti statali perché è stata ente attuatore di progetti come Cas e Sprar, servizi di accoglienza minori e ancora progetto rete antitratta". Sono state acquisite nell'inchiesta le documentazioni del partenariato tra Karibu, Aid e Jambo. 

Moglie di Soumahoro: "Io totalmente estranea ai fatti"

"La signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestatile, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita". E' quanto fa sapere Lorenzo Borrè, legale di Liliane Murekatete.

Le parole di Soumahoro

"Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato per l'indagine che vede coinvolta direttamente la mia compagna Liliene Murakatete che confido dimostrerà la sua innocenza". Lo afferma, secondo quanto riporta il suo avvocato Maddalena Del Re, il deputato Aboubakar Soumahoro. "Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati sull'indagine della Coop. Karibù e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza, nel prosieguo delle indagini, sempre più alla luce del sole, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno".

L'accusa

Liliana Murekatete, secondo quanto si legge nell'ordinanza del Gip di Latina, in concorso col fratellastro e con la madre, nella loro qualità di consiglieri di amministrazione della Karibu dal 2018 a oggi "al fine di evadere l'imposta sui redditi e sul valore aggiunto indicavano (o omettevano di vigilare affinché altri e in particolare la Mukamitsindo indicassero) elementi passivi fittizi" nella dichiarazione dell'anno di imposte 2019, "utilizzando fatture relative a operazioni inesistenti emesse dall'associazione di promozione sociale 'Jambo Africa'", per un imponibile complessivo di 55.701 euro, "con Ires dovuta e evasa pari a complessivi 13.368 euro". 

Tra gli indagati della procura di Latina ci sono anche Richard Mutangana, Ghislaine Ada Ndongo e Christine Kabukoma, che dal 2014 a oggi si sono succeduti come legali rappresentanti dell'associazione di promozione sociale 'Jambo Africa' di Sezze. Secondo quanto si legge nell'ordinanza del gip, i tre "al fine di consentire alla Karibu l'evasione delle imposte sui redditi, emettevano nei confronti di detta cooperativa fatture relative a operazioni inesistenti relative all'anno di imposta 2015, tutte registrate nella contabilità della Karibu a fine anno 2015 nel conto di mastro 'spese vitto e alloggio ospiti'" per "un importo di costi a fronte di operazioni inesistenti" pari a quasi 300 mila euro (293.276 mila euro). In particolare poi Kabukoma "con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in qualità di legale rappresentante dal 1.12.2015 a oggi" della Jambo Africa, "al fine di consentire alla Karibu l'evasione delle imposte sui redditi, emetteva nei confronti di detta società fatture relative a operazioni inesistenti", che poi la Karibu metteva a contabilità. Nel 2016 nel conto di mastro 'spese vitto e alloggio ospiti' e in quello 'altre spese ospiti' l'importo di costi "a fronte di operazioni inesistenti" è di oltre 590 mila euro. Nel 2019 si legge di operazioni inesistenti per un imponibile complessivo di 55.701 euro.

Il ruolo della suocera di Soumahoro

Marie Terese Mukamitsindo, la suocera di Aboubakar Soumahoro, in qualità di amministratore unico della Karibu "al fine di evadere l'imposta sui redditi e sul valore aggiunto indicava elementi passivi fittizi" inserendo nelle dichiarazioni al fisco "relative agli anni di imposta dal 2015 al 2019 costi inesistenti (voci 'costi non documentati' e 'costi non inerenti')". E' quanto si legge nell'ordinanza del gip di Latina. La donna avrebbe dichiarato al fisco, secondo le accuse "le fatture relative a operazioni inesistenti emesse dalla società 'Consorzio Agenzia per l'inclusione e i diritti Italia' (cioè il Consorzio Aid, ndr) e dall'associazione 'Jambo Africa'. L'ordinanza annota decine e decine di queste fatture, anno per anno, in gran parte tra i 10 e i 20 mila euro emesse sia da Aid che da Jambo Africa. Mukamitsindo poi, questa volta nella sua qualità di amministratore unico dal 31.12.2015 al 15.5.2017 del Consorzio Aid, viene accusata di avere emesso fatture "relative a operazioni inesistenti" rispetto all'anno 2017 nei confronti della Karibu, "al fine di consentire" alla coop "l'evasione delle imposte sui redditi e il valore aggiunto". Nel 2017 si contano 70mila euro di fatture. Per il figlio Michel Rokundo, a quanto si legge, c'è qualcosa di simile: amministratore unico di Aid dal 2017 al 2018, e poi presidente del cda fino al luglio 2020, "al fine di consentire alla Karibu, di cui lo stesso diviene consigliere di amministrazione dal 3-4-2018" l'evasione delle tasse, "emetteva nei confronti di detta società fatture relative a operazioni inesistenti" relative agli anni di imposta 2017 (per oltre 28mila euro) e 2018 (per 6.400 euro).

Il sequestro

La Procura di Latina ha applicato nei confronti del consiglio di amministrazione della cooperativa Karibu, riferibile ai familiari a misura cautelare interdittiva del divieto di contrattare, per un anno, con la pubblica amministrazione e di esercitare per lo stesso periodo imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. Ed è stato poi applicato il sequestro preventivo "del profitto del reato" per oltre 639mila euro nei confronti di un indagato e di oltre 13mila nei confronti di altri due indagati. Il riferimento è a reati tributari: fatture "per operazioni inesistenti" tra il 2015 e il 2019. Nell'ambito delle indagini dei pm di Latina sulle cooperative gestite dalla suocera di Abubakar Soumahoro è stata data esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misure cautelari interdittive del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di un anno nei confronti dei membri del Consiglio di Amministrazione della cooperativa sociale Karibu.

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