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Caso Garofani, incontro Meloni-Mattarella ma resta tensione. Nota di FdI: “Caso chiuso"

Politica
©Ansa

Dopo le tensioni scaturite a seguito del commento del capogruppo FdI Galeazzo Bignami sull'indiscrezione secondo cui il consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani, avrebbe parlato di un presunto “piano del Quirinale contro Meloni”, la premier ha incontrato Mattarella. Meloni ha espresso il suo “rammarico per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico”. In serata la nota di FdI: "Il caso è chiuso"

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“Il caso è chiuso”. È questa la frase riportata in una nota ufficiale di Fratelli d'Italia che sembra mettere la parola fine alle tensioni tra Quirinale e Palazzo Chigi. Tensioni che erano scaturite a seguito del commento del capogruppo FdI alla Camera Galeazzo Bignami su un'indiscrezione pubblicata da La Verità, secondo cui il consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani, avrebbe parlato di un presunto “piano del Quirinale contro Meloni”. La premier ha quindi incontrato il Capo dello Stato in una riunione al Quirinale durata circa venti minuti, esprimendo poi in una nota il suo “rammarico per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico” da Bignami. L’incontro era stato richiesto da Meloni soprattutto per un chiarimento. 

Il caso Bignami-Quirinale

Il caso era scoppiato dopo che Bignami aveva commentato l'articolo pubblicato sul quotidiano La Verità, nel quale veniva riportato uno sfogo di Garofani e nel quale si parlava di un “piano anti-Meloni”. Il capogruppo FdI alla Camera aveva quindi chiesto al Colle di smentire la questione, ma la richiesta aveva provocato la dura reazione del Quirinale, che aveva respinto le illazioni mostrandosi irritato per il fatto che un dirigente di così alta fascia mettesse in dubbio la lealtà istituzionale del Colle. A seguito del colloqui, “Fratelli d'Italia ritiene la questione chiusa e non reputa di aggiungere altro. Rinnoviamo la stima nel presidente Mattarella e l'apprezzamento per la sintonia istituzionale tra il Quirinale e Palazzo Chigi”, hanno scritto.

Fonti: "Per Meloni la richiesta di Bignami non era un attacco al Quirinale"

Fonti di Palazzo Chigi, dopo il colloquio al Quirinale, hanno spiegato che Meloni "ha reputato che la richiesta di smentita formulata dall'onorevole Bignami non fosse un attacco al Quirinale, ma al contrario un modo per circoscrivere al suo ambito reale la vicenda, anche a tutela del Quirinale. Era intenzione, da parte del partito di maggioranza relativa, intervenire per fugare ogni ipotesi di scontro tra due istituzioni che invece collaborano insieme per il bene della nazione". Si riteneva, riferiscono ancora le fonti, che "fosse il diretto interessato, ovvero il consigliere Garofani, a dover chiarire, per chiudere immediatamente la questione". Tuttavia, hanno proseguito, la premier “ha rimarcato che non esiste alcuno scontro istituzionale” e ha ribadito “la sintonia istituzionale che esiste tra Palazzo Chigi e il Quirinale, mai venuta meno fin dall'insediamento di questo governo e della quale nessuno ha mai dubitato”.

Tajani: "Caso chiuso, grande rispetto per il presidente"

Per il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, la crisi tra Palazzo Chigi e Quirinale è "rientrata". "Il problema non era, in ogni caso, il presidente della Repubblica, nei confronti del quale tutti abbiamo grande rispetto", ha spiegato il capo della Farnesina parlando con i giornalisti al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Ne rispettiamo la terzietà, perché il presidente della Repubblica è sempre e comunque sopra delle parti. Il problema riguardava alcune dichiarazioni fatte in occasione di una cena da un consigliere. Ma mi pare che l'incontro del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica di ieri abbia concluso questa vicenda", ha evidenziato.

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