Contestualmente è stata presa la decisione di istituire una task force che ha già attivato scambi di informazioni con la magistratura di sorveglianza e con i singoli istituti penitenziari al fine di favorire la definizione delle posizioni
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha verificato che oltre diecimila detenuti (10.105 per la precisione) cosiddetti definitivi risultano essere potenzialmente fruitori di misure alternative alla detenzione in carcere. Proprio per questo motivo – è stato riferito in una nota - al ministero della Giustizia è stata presa la decisione di istituire una task force che ha già attivato scambi di informazioni con la magistratura di sorveglianza e con i singoli istituti penitenziari al fine di favorire la definizione delle posizioni.
Nordio: “Utile confronto con la magistratura di sorveglianza”
Come emerso, i detenuti definitivi coinvolti sono quelli con pena residua sotto i 24 mesi, condannati per reati differenti da quelli ostativi e che negli ultimi 12 mesi non hanno riportato sanzioni disciplinari particolarmente gravi. La task force, insediatasi proprio quest’oggi, si riunirà con cadenza settimanale e produrrà una serie di conclusioni entro settembre 2025. Lo stesso ministro Nordio ha sottolineato che si è verificato un "utile confronto con la magistratura di sorveglianza".