
Emergenza carceri, il piano di Nordio: condannati con pene brevi nelle caserme
Il ministro della Giustizia ieri è stato al carcere delle Vallette a Torino dopo la morte di due detenute in un solo giorno, a cui si è aggiunta sabato una terza vittima in Calabria. "Affrontare l'emergenza del sovraffollamento", ha detto, proponendo l'uso delle caserme dismesse per i condannati per reati minori. Associazione Antigone: "Puntare su misure alternative e garantire personale". I sindacati degli agenti penitenziari osservano come nuovi edifici non serviranno senza personale adeguato

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ieri è stato in visita nel carcere le Vallette di Torino, all'indomani della morte di due detenute, una delle quali si è lasciata morire di fame. Nella giornata di sabato una terza vittima si è registrata in Calabria. L’emergenza nel mondo carcerario è evidente anche dai numeri con i livelli altissimi di sovraffollamento
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Il piano di Nordio per le carceri si basa sull’idea di destinare le tante caserme dismesse che hanno un struttura compatibile con le carceri, con muri, garitte, locali chiusi ma anche ampi spazi aperti che potrebbero essere utilizzati per il lavoro e per lo sport, al trattamento detentivo differenziato di chi non si è macchiato di gravi reati
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Il sovraffollamento viaggia verso il 121% e 10mila detenuti in più rispetto ai posti letto. E c’è un'emergenza suicidi con 44 casi dall'inizio dell'anno, di cui 17 durante il periodo estivo
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Il progetto Nordio potrebbe diventare realtà. Anche di fronte ai tanti ostacoli, burocratici, di tempo e economici che si pongono per la realizzazione di nuove carceri. "Costruire un carcere è costoso è difficile, usare strutture perfettamente compatibili con la sicurezza in carcere è la soluzione su cui bisogna iniziare a lavorare, e ci stiamo lavorando con risultati che spero saranno abbastanza prossimi", ha assicurato il ministro
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Il piano si affiancherà alla ricognizione sugli interventi di edilizia penitenziaria già in corso e da attuare, a partire degli 8 nuovi padiglioni previsti dal Pnrr, con la realizzazione di altre 640 camere detentive e spazi trattamentali

Stime ufficiali sul numero dei detenuti che potrebbero essere trasferiti nelle caserme dismesse per ora non ce ne sono ma si tratterebbe di alcune migliaia sulle oltre 57mila persone ristrette nelle carceri. Si tratta dei condannati che devono scontare pene brevi per reati che non destano allarme sociale

Il progetto partirà dal basso: saranno i singoli provveditorati regionali dell'amministrazione penitenziaria a contattare le articolazioni del demanio e del Ministero della Difesa a livello territoriale per una ricognizione delle caserme disponibili, in vista di un piano nazionale

Si punta anche alle misure alternative alla detenzione, in continuità con la riforma Cartabia. E all'incremento del personale che presenta gravissime carenze. Si sta svolgendo in questi giorni l'esame orale del concorso per 214 funzionari giuridico- pedagogici, gli educatori che accompagnano i detenuti nel percorso di reinserimento sociale

Il tentativo è cercare di cominciare a sopperire alla sproporzione gravissima che c'è tra la popolazione detenuta e il numero modesto di operatori che invece dovrebbero essere figure chiave nelle carceri. Un intervento che segue l'ingresso lo scorso autunno di 57 nuovi direttori delle carceri, prime assunzioni dopo uno stop di quasi 30 anni

La proposta di Nordio per decongestionare gli istituti di pena non ha trovato il favore dei sindacati. L'Osapp solleva la questione della carenza di personale anche in caso di caserme a disposizione mentre il Sappe chiede un tavolo permanente. Secondo il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella, "non servono più carceri, ma servono carceri piene di attività e attenzione per le persone detenute”
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