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Meloni alla Camera contro Ventotene: “Non è la mia Europa”. Proteste delle opposizioni

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Consiglio Ue, Meloni: Manifesto Ventotene non è mia Europa
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Consiglio Ue, Meloni: Manifesto Ventotene non è mia Europa
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Alta tensione e seduta sospesa due volte dopo che la premier ha letto alcuni passaggi di uno dei testi fondanti dell'Unione europea, dicendo ai partiti di minoranza: "Spero non l'abbiano mai letto, perché l'alternativa sarebbe spaventosa". Tra le frasi citate: "La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista" e "la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso"

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Giornata tesa alla Camera, dove la premier Giorgia Meloni è intervenuta per presentare le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 20 e del 21 marzo. Dure proteste in Aula sono scoppiate tra i banchi dell’opposizione dopo che la presidente del Consiglio ha letto alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, uno dei testi fondanti dell’Ue, tra cui "la metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria". Poi, rivolgendosi ai partiti di minoranza ha detto: "Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia. Non mi è chiarissima neanche la vostra idea di Europa". Il presidente della Camera Lorenzo Fontana è stato costretto a interrompere la seduta, tra gli applausi del centrodestra e lo sdegno del centrosinistra. Alla ripresa dei lavori, i gruppi di opposizione hanno chiesto alla premier di scusarsi. Poi ancora proteste durante gli interventi di replica e Fontana ha nuovamente interrotto i lavori. La leader dem Elly Schlein: "Non accettiamo tentativi di riscrivere la storia". Sui social, il deputato del Pd Roberto Speranza rilancia: "Cosa è questa se non apologia del fascismo?". Meloni posta sui suoi profili il video con il discorso. "Giudicate voi", scrive. In serata, arrivando in albergo a Bruxelles, dove domani prenderà parte al Consiglio europeo, Meloni ha aggiunto: "Ho fatto arrabbiare? Ho letto un testo… non capisco cosa ci sia di offensivo. Un testo si può distribuire ma non leggere? È un simbolo? Non l'ho distorto, l'ho letto. Ma non per quel che il testo diceva 80 anni fa ma perché è stato distribuito sabato scorso. Un testo che 80 anni fa aveva la sua contestualità se tu lo distribuisci oggi devo leggerlo e chiederlo se è quello in cui credi".

Meloni alle opposizioni: "Spero non abbiate letto il Manifesto, perché l'alternativa è spaventosa"

Meloni ha sottolineato come nella manifestazione “Una piazza per l’Europa” di sabato 15 marzo a Roma, nata da una proposta del giornalista Michele Serra, “è stato richiamato da moltissimi partecipanti il Manifesto di Ventotene”. Parlando con i deputati dell’opposizione, che hanno appoggiato la manifestazione, ha poi continuato: “Spero non l'abbiano mai letto, perché l'alternativa sarebbe spaventosa". Meloni di è detta quindi “contenta" di "citare testualmente" alcuni passaggi del testo scritto nel 1941 da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi. Nello specifico: "La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista"; "La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso"; "Nelle epoche rivoluzionarie, in cui le istituzioni non debbono già essere amministrate, ma create, la prassi democratica fallisce clamorosamente"; "Nel momento in cui occorre la massima decisione e audacia, i democratici si sentono smarriti, non avendo dietro di sé uno spontaneo consenso popolare, ma solo un torbido tumultuare di passioni"; "La metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria". 

"Non so se questa è la vostra Europa"

“Il partito rivoluzionario - ha ripreso poi Meloni proseguendo nelle citazioni - attinge la visione e la sicurezza di quel che va fatto non da una preventiva consacrazione da parte dell'ancora inesistente volontà popolare, ma dalla coscienza di rappresentare le esigenze profonde della società moderna. Dà in tal modo le prime direttive del nuovo ordine, la prima disciplina sociale alle informi masse. Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e intorno ad esso la nuova vera democrazia". Poi ha concluso: “Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia".

La premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo, Roma, 18 marzo 2025.   ANSA / Riccardo Antimiani

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Tajani: "Rispetto per tutti, mia idea Europa è quella di De Gasperi"

Sul caso è intervenuto anche il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani. "Grande rispetto per tutti, la mia Europa è quella di De Gasperi, Adenauer e Schuman", ha detto il leader di Fi. Il presidente della Camera Fontana ha invece pregato "di mantenere toni consoni e adeguati all'Aula della Camera dei deputati", anche per "onorare la memoria di chi ha messo in gioco la propria vita per assicurare il principio di libertà e di espressione da parte di tutti, chi ha combattuto per la nostra libertà merita il nostro plauso e merita anche il fatto che noi abbiamo rispetto per questa aula, quindi vi chiederò in nome di quella libertà e democrazia che quest'aula sia considerata in maniera sacra".

Schlein: "Meloni oltraggia la memoria europea"

Musica diversa per Elly Schlein. "Meloni non solo non ha il coraggio di difendere i valori su cui l'Unione è fondata dagli attacchi di Trump e di Musk, ma ha deciso in Aula di nascondere le divisioni del suo governo oltraggiando la memoria europea. Noi non accettiamo tentativi di riscrivere la storia. Ha oltraggiato la memoria del Manifesto di Ventotene. Dice che quell'Europa non è la sua. E allora le chiedo se la sua Italia è quella della Costituzione perché sono gli stessi antifascisti che l'hanno scritta", ha detto la segretaria dem nelle dichiarazioni di voto.

Conte: "Meloni irriconoscente"

Per il leader pentastellato Conte quella su Ventotene è invece una "polemica creata ad arte". Meloni, ha aggiunto, "è volata a Bruxelles, non vedeva l'ora, ma se siede al Consiglio europeo è grazie a Spinelli, Rossi… Tutta l'Europa riconosce che quello è stato il progetto fondativo dell'Europa libera e democratica che abbiamo". 

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Meloni contro i Cinque Stelle

Anche prima della questione Ventotene, le comunicazioni di Meloni non erano scivolate senza intoppi. La premier si è rivolta ai Cinque Stelle, dopo le loro repliche al suo intervento: "Non so che cosa volete che vi dica, mi spiace per voi che non avete evidentemente delle proposte da fare capisco perché quando eravate al governo l'Italia aveva dei problemi. Capisco che i cittadini sono preoccupati, lo sono anche io e non ho tempo per la vostra lotta nel fango”. Meloni ha accusato i 5S battendo sul tema degli aiuti militari a Kiev e del riarmo, parlando della “discrasia che esiste tra le posizioni che tenete all'opposizione e le scelte fatte al governo”. Dall'opposizione, ha detto, “siete antimilitaristi”, ma quando “siete stati al governo vi siete comportati diversamente" approvando "il più alto aumento delle spese della difesa rispetto al Pil". Scattano subito i “buu” dai banchi M5s, coperti però dall'applauso fragoroso e della standing ovation da quelli di Fratelli d'Italia. 

La premier Giorgia Meloni presiede, nella Sala Verde di Palazzo Chigi, l'incontro tra il Governo e i rappresentanti dell'Unione delle Camere penali italiane (Ucpi), alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, del Ministro della giustizia Carlo Nordio, del Presidente e del Segretario di UCPI, Francesco Petrelli e Rinaldo Romanelli e, in videocollegamento, del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli affari esteri Antonio Tajani, Roma, 05 marzo 2025.
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