Esplora tutte le offerte Sky

Manifestazioni a Roma, in Piazza del Popolo evento pro-Ue. Serra: "Siamo un popolo"

Cronaca
©Ansa
In migliaia a Roma per la manifestazione per l'Europa
NEWS
In migliaia a Roma per la manifestazione per l'Europa
00:01:52 min

Nella Capitale il raduno per l’Europa convocato da Michele Serra: "Siamo stati in cinquantamila". "Idee diverse, ma tutte europee" tra i partecipanti. Le bandiere dell'Ue e della pace per distinguersi, nessun politico sul palco. Tante le adesioni, non ci sono il M5s e il centrodestra. A Piazza Barberini evento contro il riarmo Ue organizzato da Potere al popolo. Contro-manifestazione di Vannacci e Rizzo "Per la pace" dalla Bocca della Verità

PlayCreated with Sketch.
ascolta articolo

Sabato di manifestazioni in Italia, con migliaia di persone in piazza. Diverse le tematiche e le motivazioni, dalla pace all’europeismo, fino al dissenso o il sostegno al piano ReArm. A Roma si è svolta in Piazza del Popolo la manifestazione per l’Europa organizzata da Michele Serra, ribattezzata "Una piazza per l'Europa. Tante città, un'unica voce". "Siamo stati in cinquantamila in piazza oggi - ha detto Serra in chiusura dell'evento - Tra piazza del Popolo, via del Babuino e Pincio eravamo 50 mila veri. È un numero enorme. Non perdiamoci di vista". Si è svolta anche una manifestazione in Piazza Barberini contro il riarmo Ue, organizzata da Potere al popolo, e una contro-manifestazione di Vannacci e Rizzo "Per la pace" alla Bocca della Verità.

La manifestazione pro Ue a Roma

Migliaia di bandiere dell'Unione europea hanno fatto da cornice alla manifestazione lanciata da Michele Serra a piazza del Popolo. Attivisti, "europeisti" ma anche tanti parlamentari erano presenti all'evento, introdotto dall'Inno alla Gioia e circoscritto all'interno della piazza con delle transenne presidiate dallo staff dell'organizzazione. Hanno sventolato anche le bandiere della pace insieme a quelle di Ucraina e Georgia. Tanti gli slogan pro-Europa ma anche tanti contro la politica del riarmo. "La salvezza non sta nella forza bruta delle armi ma nella costruzione di rapporti umani", era scritto su uno striscione sorretto da due donne.

Da Jovanotti a Formigli sul palco

Da Fabrizio Bentivoglio a Corrado Formigli, da Jovanotti a Renata Colorni Spinelli e Corrado Augias. Attori, cantanti, scrittori e intellettuali si sono alternati sul palco di piazza del Popolo per sostenere l'iniziativa per l'Europa. Unione e diritti le parole d'ordine di tutti gli interventi, che più volte hanno ricordato il manifesto di Ventotene, anche attraverso una clip del film di Paolo Virzì Un altro Ferragosto. Particolarmente applaudito l'intervento di Antonio Scurati che ha ricordato da dove l'Europa è nata, dalle ceneri della Seconda Guerra mondiale. "Noi non siamo gente che invade i Paesi confinanti, che bombarda e rade al suolo le città - le sue parole - Non massacriamo e torturiamo i civili, non deportiamo i bambini usandoli come riscatto. Lo abbiamo fatto fino a 80 anni fa quando gli italiani, troppi, erano fascisti e alleati con i nazisti. Ma abbiamo smesso di farlo una volta e per sempre". Fabrizio Bentivoglio ha letto il discorso di Pericle agli Ateniesi, mentre Jovanotti ha intonato l'Inno alla gioia di Beethoven, la melodia dell'Unione Europea. Sul palco anche Roberto Vecchioni, con la figlia Francesca, mentre Mauro Pagani ha dedicato alla piazza Crueza de ma. Messaggi video sono arrivati invece da Luca Bizzarri, Luciana Littizzetto e Stefano Massimi.

Serra: "Siamo un popolo"

"Siamo in tanti evviva. Siamo in tanti perchè siamo un popolo che è una parola che negli ultimi anni è stata sottratta alla democrazia ed invece è la più democratica delle parole - ha detto Serra dal palco - Una piazza Europea è una piazza di persone che su molte cose non la pensano allo stesso modo. Ognuno di voi potrebbe avere qualcuno accanto che vota per una altro partito, che non crede in Dio o nel vostro Dio. Nel mondo non va molto di moda la democrazia".

Serra: "La guerra è il contrario della pace e della libertà"

"Questa bandiera ha sventolato poco, dalle nostre parti. È appesa negli uffici e davanti ai palazzi, fin qui è stata un simbolo freddo, che non scalda i cuori. Se ci è venuto in mente di portarla in piazza è perché vogliamo sentirci europei non per trattato, non per un vincolo burocratico. Ma perché crediamo sul serio, ostinatamente, perfino a dispetto della realtà, alla libertà e alla pace, che sono le due madri della costruzione europea", ha detto Serra. "Sappiamo tutti qual è il problema - prosegue - qui e oggi. Ci sono, anche in questa piazza, idee diverse su come l'Europa deve proteggere se stessa, avere cura dei suoi valori e della sua gente. Il problema è che tutti vogliamo la pace, ma non può esistere pace senza libertà. Nessuno può sentirsi in pace, se è oppresso, invaso, sottomesso. Nessuno è libero, sotto le bombe o con un fucile puntato addosso. Niente sospende la libertà degli esseri umani quanto la guerra. La guerra non è solo il contrario della pace, è anche il contrario della libertà".

Serra: "L'Europa non è un concetto astratto è la salvezza"

"I nostri veri nemici siamo noi stessi quando dimentichiamo la nostra fortuna. Per quelli che attraversano il Mediterraneo per venire qui, e per quelli che sventolano questa bandiera a Est, l'Europa non è un concetto astratto. È la salvezza - dice Serra - Ricordiamocelo, quando li ricacciamo in mare. E ricordiamocelo, quando pensiamo che la resistenza degli ucraini sia solo una scocciatura che ci impedisce di riposare tranquilli". "Diamoci una mossa, perché altrimenti rischiamo di credere che la sola bandiera che ci resta da sventolare sia la carta di credito. Quella è la bandiera di Trump e del suo governo di miliardari - aggiunge - Gente convinta che ricostruire Gaza rasa al suolo sia una questione immobiliare, non un'urgenza umana. Poveri loro, che con tutti quei quattrini non possono comperare niente che non sia altri quattrini".

Vedi anche

Pe: approvata risoluzione su difesa europea, con ReArm Europe

Appello di Serra ai politici: "Cercate di parlarvi ed ascoltarvi"

"Abbiamo queste due parole preziose tra le mani, pace e libertà, ma non sappiamo bene come usarle senza che cadano a terra, e si rompano, e ci restino solo i cocci. Questa piazza non ha risposte, ma ha ben chiare le domande. Questa piazza è un punto interrogativo di colore blu. Noi siamo la domanda che consegniamo a noi stessi, a chi ci governa, a chi ci rappresenta nel Parlamento italiano e in quello europeo. Chi si illude di avere le risposte in tasca, e sa come si fa la guerra, e sa come si fa la pace, oggi non è qui", dice ancora Michele Serra dal palco di piazza del Popolo. "Ai politici presenti in piazza - prosegue - che ringrazio di cuore, e a quelli che non ci sono, che rispetto, ho solo un piccolo rilievo da muovere. Siete troppo intelligenti. Cercate, per favore, di essere un poco più stupidi, come questa piazza che non ha fatto calcoli, che non sa esattamente che cosa si deve fare, ma cerca di farlo lo stesso. Cercate, per favore, di parlarvi e addirittura di ascoltarvi. Noi siamo qui, oggi, perché la nostra solitudine e le nostre speranze ci impedivano di restarcene in casa. Ci hanno spinto a uscire di casa, e a ritrovarci qui. Insieme. La ripeto perché è la più europea delle parole: insieme. Forse stasera ci sentiremo un poco meno confusi. Forse, ancora più confusi. Di sicuro, ci sentiremo un po' meno soli. A questo dovrebbe servire la politica: a sentirsi meno soli".

Approfondimento

Riarmo europeo, i Paesi che pensano al ritorno della leva obbligatoria

Assenti e presenti

Proprio la presenza in piazza tanto di chi è favorevole al piano di Ursula von der Leyen, quanto di chi vi si oppone, ha spinto M5s e Arci a desistere dalla presenza. Giuseppe Conte ha parlato di "ambiguità", con il Movimento che organizzerà semmai una propria manifestazione il 5 aprile. "Oggi quella piazza non riesce ad essere la nostra piazza fino in fondo e lo diciamo con grande serenità e rispetto", ha affermato la presidenza nazionale dell'Arci. "Non è una manifestazione politica, è una manifestazione che vuole esprimere un sentimento per l'Europa, i nostro valori, i principi, l'idea di sentirsi uniti nella diversità, per essere più forti insieme non rispetto all'idea di potenza ma di civiltà" ha spiegato Gualtieri. "Uniti nella diversità", è il mantra ripetuto dagli organizzatori e accolto innanzi tutto dai sindacati confederali, presenti con i loro segretari (Landini, Bombardieri e Fumarola), dopo mesi di polemiche tra Cgil-Uil e Cisl.

Pd diviso

Presenti le diverse anime del Pd che si sono spaccate sul voto a Strasburgo sul Libro Bianco della difesa Ue. La segretaria  Elly Schlein è arrivata con al collo una bandiera dell'Europa. Pierfrancesco Majorino ha affermato che il partito si presenta "compatto" ma Pina Picierno, principale critica della linea di Schlein, ha lanciato prima della manifestazione un manifesto "Per una Europa libera e forte" insieme a Giorgio Gori, al leader di Azione Carlo Calenda, a quello di +Europa Riccardo Magi e a una pattuglia di autorevoli docenti e intellettuali. Magi, Calenda e Filippo Belengino di Radicali italiani erano in piazza con le bandiere dell'Ue, ma anche con quelle giallo-blu dell'Ucraina, come a ribadire di aver le idee chiare su con chi stare. E se i giovani delle Acli hanno portato una bandiera dell'Europa "che misura 20 metri per 30", il fondatore di S.Egidio, Andrea Riccardi, ha spiegato che i suoi hanno presenziato con gli stendardi arcobaleno della pace per rimarcare il no al piano ReArm. Ma altre associazioni cattoliche - come Tempi Nuovi di Beppe Fioroni e Fabrizia Abbate - hanno a loro volta precisato di sentirsi più vicini alla linea di Mattarella o di Romano Prodi, come ha spiegato Pierluigi Castagnetti.

Le altre manifestazioni

A questa piazza se ne sono contrapposte due più assertive, sempre a Roma. In Piazza Barberini un sit-in "per dire di no al riarmo e alla guerra senza ambiguità in alternativa all'adunata convocata da Repubblica", ha detto Maurizio Acerbo. In piazza Bocca della Verità c'era invece la coppia "rosso-bruna" di Marco Rizzo e del generale Roberto Vannacci, anche essi contrari al ReArm. "Siamo qui perché c'è una piazza che vuole la guerra, vuole il riarmo. E noi vogliamo la pace, così come la maggioranza di tutti gli italiani. Questo è il tema di fondo. Noi abbiamo pensato che fosse il caso di mettere da parte tutte le bandiere e di fare solamente riferimento alla bandiera italiana e quindi alla pace. Pace e sovranità sono i due perni della nostra proposta, che è una proposta che unisce tutto il popolo italiano", ha detto Rizzo all'Ansa a margine della manifestazione. In piazza decine di bandiere dell'Italia, una della Grecia, un'altra della Romania, della Pace e di Mosca. "Siamo qui perché vogliamo la pace in Ucraina e non condividiamo la politica guerrafondaia del governo italiano", ha detto il vescovo della chiesa ortodossa italiana, Filippo Ortenzi.

Vedi anche

Cosa ha deciso davvero l'Ue sulla spesa per il riarmo

Cronaca: i più letti