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Consiglio europeo, Meloni: "Sosteniamo sforzi Trump per la pace. No a ritorsioni sui dazi"

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Consiglio Europeo, Meloni: con Mattarella per attacchi russi
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Consiglio Europeo, Meloni: con Mattarella per attacchi russi
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La premier, in Senato per riferire sul Consiglio europeo in programma il 20 e 21 marzo, ha detto anche che "l'invio di truppe italiane in Ucraina è un tema che non è mai stato all'ordine del giorno". Inoltre sui dazi ha aggiunto che "con le rappresaglie tutti perdono". E poi "seguiamo con grande preoccupazione la ripresa dei combattimenti a Gaza". Il Senato ha poi approvato la risoluzione di maggioranza sugli impegni del governo

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"Ci troviamo alla vigilia di un Consiglio europeo che cade in un momento estremamente complesso per le vicende globali, e allo stesso tempo decisivo per il destino dell'Italia, dell'Europa dell'Occidente". Così la premier Giorgia Meloni ha dato il via alle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo, in programma il 20 e 21 marzo. La presidente del Consiglio ha detto di sperare che tutti affrontino questo appuntamento "consapevoli del tempo grave che stiamo attraversando" e che "si possa ragionare insieme di quali siano le scelte migliori" per il nostro Paese. In serata, con 109 voti favorevoli, 69 contrari e 4 astensioni, l'Aula del Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sugli impegni del governo.

Meloni: "Vincere sfida competizione e non essere gregari"

"È importante che questo Consiglio segni passi avanti concreti per vincere la sfida della competizione e non condannarci a essere gregari", ha detto ancora la premier Giorgia Meloni. "L'obiettivo deve essere assicurare un percorso di decarbonizzazione sostenibile per le nostre imprese e i nostri cittadini per risolvere il divario e ridurre le nostre troppe e troppo pericolose dipendenze strategiche", ha aggiunto sottolineando la necessità di rinunciare "agli eccessi ideologici che abbiamo purtroppo visto in passato".

Meloni: "Europa non sia soffocata dalle sue stesse regole"

"Se l'Europa pensa di sopravvivere pretendendo una iper-regolamentazione" allora "semplicemente non sopravviverà", ha detto ancora la premier Giorgia Meloni durante l'informativa in Aula al Senato. "È la politica che deve tracciare la rotta. Faremo di tutto perché l’Europa non sia soffocata dalle sue stesse regole". E ancora "intendiamo impedire che il Green Industrial Deal si trasformi in un nuovo Green Deal con un nome diverso". Meloni ha sottolineato che "la prima azione non può non riguardare settore dell'auto. Insieme alla Repubblica Ceca abbiamo depositato un documento di lavoro oggi sostenuto da numerosi stati membri".

La premier Giorgia Meloni presiede, nella Sala Verde di Palazzo Chigi, l'incontro tra il Governo e i rappresentanti dell'Unione delle Camere penali italiane (Ucpi), alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, del Ministro della giustizia Carlo Nordio, del Presidente e del Segretario di UCPI, Francesco Petrelli e Rinaldo Romanelli e, in videocollegamento, del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli affari esteri Antonio Tajani, Roma, 05 marzo 2025.
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Meloni: "Dazi punto da tenere in grande considerazione per Italia"

"Non è formalmente all'ordine del Consiglio europeo il tema dei dazi e dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, ma ovviamente è punto da tenere in grande considerazione, soprattutto per una Nazione esportatrice e da molti anni in surplus commerciale come l'Italia", ha detto la premier Giorgia Meloni. "Al momento, l'Amministrazione Trump ha deciso di riattivare, lo scorso 12 marzo, i dazi sulle importazioni dall'Unione europea di acciaio, alluminio e determinati prodotti derivati. Dazi che erano stati attivati nel 2018, e poi sospesi nel 2021. Gli Stati Uniti hanno, inoltre, annunciato la possibilità di attivare il prossimo aprile ulteriori dazi su altri comparti, di cui ancora non sono noti i dettagli. La Commissione europea ha risposto all'entrata in vigore delle misure statunitensi annunciando delle contromisure di riequilibrio, alcune delle quali scatteranno il primo aprile, mentre altre sono attualmente allo studio e dovrebbero entrare in vigore successivamente. Il quadro è pertanto complesso e in costante evoluzione, tenuto conto che gli Stati Uniti hanno attivato misure simili anche nei confronti di altre nazioni".

Meloni: "Con rappresaglie sui dazi tutti perdono"

"Sono convinta che si debba continuare a lavorare con concretezza e pragmatismo, per trovare un possibile terreno di intesa e scongiurare una guerra commerciale che non avvantaggerebbe nessuno, né Stati Uniti né Europa. Credo non sia saggio cadere nella tentazione delle rappresaglie, che diventano un circolo vizioso nel quale tutti perdono", ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Senato. Sul tema energia ha invece detto: "Un altro tassello è la sicurezza energetica: serve un'azione comune europea. Abbiamo fatto importanti progressi ma molto resta da fare. I prezzi dell'energia sono un freno evidente alla nostra competitività e servono misure immediate strutturali". E ha aggiunto: "Servono misure a lungo termine per una riforma del mercato elettrico europeo che è un passo avanti per un mercato europeo più resiliente e flessibile" concludendo che "sarà fondamentale assicurarne un'attuazione veloce".

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Meloni: "Sostegno a popolo ucraino mai stato in discussione"

"Ho sentito molte ricostruzioni e vorrei ribadire alcuni punti fermi: il primo è la ferma e totale condanna della brutale aggressione all'Ucraina e il sostegno al popolo ucraino che non è mai stato in discussione", ha detto la premier Giorgia Meloni durante l'informativa in Aula al Senato in vista del Consiglio europeo.

Meloni: "Sosteniamo sforzi di Trump per pace"

Nel conflitto tra Russia e Ucraina "è lo stallo sul campo che oggi può portare  ai negoziati della pace e penso si debba rivendicare con orgoglio il sostegno compatto e determinato al popolo ucraino. Dunque salutiamo positivamente questa fase e sosteniamo lo sforzo avviato dal presidente Trump", ha detto ancora la presidente del Consiglio. Meloni ha aggiunto che "l’Italia considera la proposta di cessate il fuoco concordata a Gedda un primo significativo passo che deve portare a una pace giusta e duratura" per l'Ucraina ponendo "solide ed efficaci garanzie di sicurezza per l'Ucraina, per l'Europa e anche per i nostri alleati americani che non possono permettersi di siglare un accordo violabile". La premier ha sottolineato che si è trattato di "un passo in avanti che va sostenuto compattamente rimettendo" ora alla "scelta russa" da cui ci si aspettano "concreti e rapidi passi nella stessa direzione".

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Meloni: "Non c'è sicurezza staccando Ue dagli Usa"

"È un banale dato di realtà che non è possibile immaginare una garanzia di sicurezza duratura dividendo l'Europa e gli Stati Uniti. È giusto che l'Europa si attrezzi per fare la sua parte, ma ingenuo pensare possa fare da sola fuori dalla cornice" della Nato, ha detto ancora la premier Giorgia Meloni durante l'informativa in Aula al Senato in vista del Consiglio europeo.

Meloni: "Truppe italiane in Ucraina mai all'ordine del giorno"

"Di fronte a proposte che rispettiamo ma non ci convincono, sempre ringraziando chi in questa fase si prende la responsabilità di fare delle proposte, sarò chiara di fronte a quest'Aula: l'invio di truppe italiane in Ucraina è un tema che non è mai stato all'ordine del giorno, così come riteniamo che l'invio di truppe europee, proposto in prima battuta da Regno Unito e Francia sia un'opzione molto complessa, rischiosa e poco efficace", ha detto la premier Giorgia Meloni. "Chi ripete che si dovrebbe scegliere tra Europa e Usa lo fa strumentalmente per polemica domestica e perché non ha capito che è finita la campagna elettorale negli Usa, dando mandato a Trump di guidare gli Stati Uniti e ai suoi partner di fare i conti con questa America. Chi per ragioni ideologiche alimenta una narrazione diversa, tentando di scavare un solco, non fa che indebolire l'Occidente a beneficio di ben altri attori. Noi crediamo che l'Italia debba spendere energie per costruire ponti e non scavare solchi". Quindi ha ribadito la necessità di "dialogare con proprio partner a proposte efficaci per una pace giusta e duratura" riferendosi ai conflitti in corso.

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Pe: approvata risoluzione su difesa europea, con ReArm Europe

Meloni: "Rearm nome fuorviante, difesa non solo acquisto armi"

"Ritengo che ReArm Europe sia un nome fuorviante per i cittadini perché siamo chiamati a rafforzare le nostre capacità difensive ma oggi questo non significa acquistare banalmente armamenti" ma innanzitutto "semmai produrli"  e ancora "rispetto al semplice potenziamento degli arsenali" anche "operatività, servizi essenziali, infrastrutture energetiche, catene di approvvigionamento: tutte cose che non si fanno semplicemente con le armi. Senza questo approccio non c'è difesa", ha detto ancora Giorgia Meloni.

Meloni: "Consenso cresce su proposta articolo 5 Nato per Kiev"

"La proposta che io ho formulato ai nostri partner europei e occidentali prevede l'attivazione di garanzie di sicurezza, tra l'Ucraina e le Nazioni che intendono sottoscriverle, sul modello del meccanismo previsto dall'articolo 5 del Trattato Nato, senza che questo implichi necessariamente l'adesione di Kiev all'Alleanza Atlantica",  ha detto ancora la presidente del Consiglio. "È una proposta che noi reputiamo molto seria, e sulla quale sto riscontrando un consenso crescente. E sarebbe, dal nostro punto di vista, decisamente meno complessa, meno dispendiosa e più efficace delle altre proposte attualmente in campo".

Meloni: "Per difesa nemmeno un euro dei Fondi coesione"

"Approfitto per annunciare che l'Italia non intende distogliere un solo euro dai Fondi di coesione per la difesa e su questo siamo tutti d'accordo", ha detto ancora  la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato, parlando del Rearm Ue. Meloni ha ricordato che gli 800 miliardi del Piano "non sono né risorse tolte da altri capi di spesa ne risorse aggiuntive europee" e che "l'Italia si è opposta a che una quota dei Fondi di coesione venisse automaticamente spostata sulla difesa ed è una battaglia che abbiamo vinto".

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Meloni: "Un Paese che non può difendersi non può contare"

"Penso che gli italiani sappiano bene che sono state proprio le classi politiche concentrate solo su se stesse ad averci consegnato un'Italia debole. Ma non chiedete a me di lasciare questa nazione esposta, incapace di difendersi, costretta a dire sì, semplicemente perché non ha un'alternativa. Non sono la persona giusta per questo. So che la libertà ha un prezzo, e so, che se non sei capace di difenderti da solo non puoi neanche decidere, contare, affermare il tuo interesse nazionale", ha detto ancora la premier nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.

Meloni: "È inganno dire che per la difesa si tagliano i servizi"

La premier ha aggiunto che "lascio ad altri la grossolana semplificazione per cui aumentare la spesa della sicurezza significa tagliare i servizi o il welfare. Non è ovviamente così e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini perché maggiori risorse non ci sono attualmente, non perché investiamo nella difesa, ma perché centinaia di miliardi di euro sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo per creare consenso facile". Parole scandite dal brusio dei parlamentari delle opposizioni e dall'invito all'ordine del presidente La Russa. Quindi Meloni ha aggiunto: "La demagogia non mi interessa, gli italiani giudicheranno e si sono dimostrati molto più intelligenti di quanto certa politica creda".

Meloni cita Pericle: "Di tutto perché figli siano liberi e felici"

"Non è un tempo facile quello nel quale ci è stato dato il compito di guidare questa nazione ma c'è una certezza: con una visione chiara, un po' di coraggio e mantenendo la bussola dell'interesse nazionale l'Italia ha tutte le carte in regole per attraversare questa tempesta", ha detto la premier Giorgia Meloni concludendo le sue comunicazioni al Senato. Meloni ha citato Pericle: "La felicità dipende dalla libertà e la libertà dal coraggio e ce metteremo tutto perché ai nostri figli non manchino né la libertà né felicità".

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Meloni: "Grande preoccupazione per ripresa ostilità a Gaza"

"Seguiamo con grande preoccupazione la ripresa dei combattimenti a Gaza, che mette a repentaglio gli obiettivi ai quali tutti lavoriamo, il rilascio di tutti gli ostaggi e una fine permanente delle ostilità, così come il ripristino di buna piena assistenza umanitaria nella Striscia", ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo.

Meloni: "Auguri al Papa, mai mancata sua forza e guida"

"Mi sento di rivolgere un affettuoso saluto al Santo  Padre che mai ha fatto mancare la sua forza e sua guida. Il mio augurio, e interpreto il sentimento di quest'Aula, e sono sicura di tutto il popolo italiano, di poterlo vedere prima possibile ristabilito del tutto", ha detto ancora la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato. Alle sue parole è seguito un applauso dell'Aula con i parlamentari in piedi.

Meloni: "Determinati al fianco di Mattarella a ogni attacco"

"Con la stessa determinazione voglio dire che siamo al fianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ogni qual volta che viene attaccato per la sola ragione di aver ricordato chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti", ha aggiunto ancora Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Senato, dopo aver ribadito che il sostegno dell'Italia all'Ucraina è rimasto "immutato".

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Gli impegni contenuti nella risoluzione di maggioranza

Di seguito i 12 impegni per il governo contenuti nella risoluzione di maggioranza:

  1. Continuare a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l'auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace;
  2. Lavorare con l' Unione europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare a una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all 'Ucraina e ai partner internazionali;
  3. Dedicare ogni sforzo necessario per la preparazione della Conferenza per la ripresa dell 'Ucraina (Ukraine Recovery Conference - URC) che l'Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025;
  4. Mantenere alta l'attenzione sul Medio Oriente, il cui scenario resta particolarmente delicato anche per quanto riguarda le transizioni in Siria e in Libano. Per favorire la stabilizzazione dell 'area restano prioritari: la tenuta del fragile cessate il fuoco a Gaza; il completo rilascio degli ostaggi; la prosecuzione degli aiuti umanitari;
  5. Affrontare in modo strategico la discussione sul tema della competitività europea che include diverse priorità: un'efficace semplificazione del quadro regolatorio che favorisca l'attività d'impresa; la disponibilità di energia pulita e a prezzi sostenibili per i nostri cittadini e il nostro tessuto produttivo; efficaci stimoli agli investimenti privati;
  6. Portare avanti l'obiettivo di una piena autonomia europea in materia energetica basata sul principio della neutralità tecnologica e che sostenga la fase di transizione, specialmente nei settori industriali ad alta intensità energetica;
  7. Realizzare un percorso di decarbonizzazione che sia sostenibile per le nostre industrie, che non metta a rischio la competitività di settori come quello automobilistico e che utilizzi metodologie di calcolo delle emissioni improntate al principio della neutralità tecnologica, e impedire che l'impatto di una transizione non pragmatica e ideologica si ripercuota sull'occupazione e sulla capacità di accesso al mercato da parte dei nostri cittadini;
  8. Lavorare sulla semplificazione, sulla riduzione della burocrazia e dell'eccesso di regolamentazione per un quadro normativo europeo più chiaro e snello, riducendo drasticamente i costi amministrativi per le imprese, in particolare le PMI
  9. Preparare il terreno per il negoziato sul prossimo bilancio europeo, opponendosi a eventuali proposte di tassazioni aggiuntive per cittadini e imprese europee e attivandosi per garantire risorse adeguate ad affrontare le sfide collegate agli obiettivi della politica di coesione e della politica agricola, ma anche al tema della sicurezza e della difesa e al rilancio della competitività europea;
  10. Lavorare per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli Stati nazionali europei nel quadro dell'alleanza NATO, in un contesto geopolitico in cui si registrano fortissime tensioni e conseguenti pericoli; obiettivo che si potrà raggiungere anche tramite l'introduzione di piani di garanzia pubblica per il finanziamento degli investimenti sia nell'industria della difesa sia nei settori tecnologici, logistici e infrastrutturali, così come proposto dall 'Italia in sede Ecofin dello scorso 11 marzo;
  11. Continuare a mantenere al centro dell'agenda europea il tema della migrazione, in particolare concentrandosi su priorità quali: la lotta all'immigrazione irregolare anche con strumenti innovativi; lo sviluppo e il rafforzamento di partenariati paritari con i Paesi di origine e transito dei migranti; la pronta definizione di una lista UE di Paesi di origine sicuri; il negoziato sulla proposta di regolamento in materia di rimpatri, presentata recentemente dalla Commissione europea, sostenendo in particolare la prevista introduzione di centri di rimpatrio (return hubs) in Paesi terzi;
  12. Mantenere alta l'attenzione sui temi marittimi, che restano per il nostro Paese strategici e funzionali all'enorme potenziale di sviluppo e tutela per le nostre future generazioni.
La premier Giorgia Meloni presiede, nella Sala Verde di Palazzo Chigi, l'incontro tra il Governo e i rappresentanti dell'Unione delle Camere penali italiane (Ucpi), alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, del Ministro della giustizia Carlo Nordio, del Presidente e del Segretario di UCPI, Francesco Petrelli e Rinaldo Romanelli e, in videocollegamento, del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli affari esteri Antonio Tajani, Roma, 05 marzo 2025.
ANSA/ UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/ FILIPPO ATTILI
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