La Legge di Bilancio va verso l'atto finale a Montecitorio, rispettando il timing previsto. La lettura in Senato partirà in commissione lunedì 23, mentre l'ok definitivo è atteso tra Natale e Capodanno (forse il 28). Non si fermano però le polemiche per l'assenza dell'esecutivo in aula ieri, in apertura di seduta: "È un caso di sciatteria istituzionale", dicono i dem
La Manovra è al suo ultimo atto alla Camera. Oggi, 20 dicembre, il governo ha incassato la fiducia sul testo posta ieri: 211 deputati hanno votato a favore, 117 in senso contrario. Alle 20 la Nota di variazione e se tutto andrà come previsto, entro serata – probabilmente intorno alle 21 - dovrebbero partire le dichiarazioni di voto finali sul provvedimento. Poi la seconda lettura in Senato, che partirà lunedì 23 in commissione, mentre l'ok definitivo è previsto tra Natale e Capodanno. Forse sarà il 28, secondo i piani del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Come sempre non si fermano però le polemiche. Ieri, in apertura della seduta, l'assenza del governo in aula ha provocato dure proteste dell'opposizione. "È un caso di sciatteria istituzionale", secondo i dem.
Maggioranza divisa su odg per multe ai No vax
Non mancano nuovi scontri sul testo. La maggioranza si è divisa sull'ordine del giorno presentato dalla dem Simona Bonafè che puntava a "garantire la piena e rapida attuazione dei procedimenti sanzionatori" nei confronti dei 'No vax', "escludendo quindi ogni ulteriore proroga o modifica alla legge vigente finalizzata ad evitare che le multe ai cittadini inadempienti vengano sospese o condonate". Sono stati almeno sette i parlamentari di Forza Italia che hanno appoggiato l'ordine del giorno, nonostante il governo avesse dato parere contrario e il resto del centrodestra aveva votato contro.
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Salta il ritorno tecnico in commissione
A differenza di quanto previsto, non è stato necessario far quindi tornare il testo in commissione per questioni tecniche. A sorpresa ha preso forma una sovracopertura, di poco sotto i 100 milioni nel 2025 e di poco sopra nel 2026. Adesso il governo ha due opzioni: migliorare i saldi o, più probabile, destinarli nel conto di controllo, uno strumento che il Psb dà alla politica economica da usare durante l'anno.
Le novità della Manovra 2025
Tra le molte novità entrate nel testo della Legge di Bilancio spuntano l’addio alle agevolazioni per le caldaie a gas, il taglio dell’Ecobonus al 50% o al 36% (così come per molti altri bonus casa), un Fondo con 1,5 milioni per i diritti dei disabili, sei milioni per organizzare la conferenza per la ricostruzione di Kiev e 5 milioni all’anno per la salvaguardia della città di Venezia.