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Governo, oggi alle 18 vertice di maggioranza sulla Manovra

Politica
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Inizialmente la riunione era prevista per domani, 25 novembre, a ridosso del Cdm. Al vertice, come spiegano fonti qualificate di maggioranza, prendono parte la premier Meloni, i vicepremier Tajani e Salvini, il leader di Nm Maurizio Lupi e il ministro dell'Economia Giorgetti

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Oggi, dalle 18, si tiene il vertice di maggioranza sulla Manovra. Inizialmente la riunione era stata prevista per domani, 25 novembre, a ridosso del Cdm. Al vertice, come spiegano fonti qualificate di maggioranza, prendono parte la premier Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Nm Maurizio Lupi e il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.

I nodi sulla Manovra

Sulla Manovra l’esecutivo sta provando a ridurre le richieste che, nel loro complesso, potrebbero stravolgerne l'impianto. Un punto su tutti resta quello del canone Rai sul quale da giorni spinge la Lega: l'abbassamento a 70 euro, ha ripetuto il partito di Salvini, "fa parte del programma di governo". Intanto, sulla Legge di bilancio, tra le pieghe del fascicolo degli oltre 200 emendamenti super-segnalati dai gruppi, spunta qualche novità. Fratelli d'Italia, ad esempio, in chiave di accelerazione dell'attuazione del Pnrr, ha firmato una proposta che chiede di non applicare alle assunzioni nella p.a. legate al Piano il limite del 20% di contratti a tempo e somministrati rispetto al numero complessivo dei contratti a tempo indeterminato.   La proposta è però "tecnicamente una follia" per il capogruppo Dem in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto che ha accusato il centrodestra di voler "rendere nei fatti 'eterno' il precariato". Sempre dal partito della premier è arrivata, poi, una proposta sul fronte della contestata norma sui controllori del Mef nei collegi sindacali delle società che ricevono contributi pubblici. Se FI propone di cancellarla in toto, il partito della premier eleva la soglia di fondi statali oltre la quale sono previsti componenti del Mef nei collegi da 100mila a 1 milione di euro. Tra le indicazioni della maggioranza, poi, sembrerebbe avere buone chance la proroga del bonus verde. La detrazione al 36% fino a 5mila euro per la sistemazione di aree verdi e giardini è, infatti, prevista in tre emendamenti della maggioranza dei quali uno segnalato da FdI. Ma tra i super-segnalati arrivano anche le richieste dei ministeri che andranno, anch'esse, scremate.

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