Inchiesta Liguria, Toti: “I pm hanno confermato, non c'era nessun atto illegittimo”

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Nell'inchiesta per corruzione che ha sconvolto la Regione, l'ex presidente ha trovato l'accordo con la Procura per patteggiare una condanna a due anni e un mese da scontare con 1.500 ore di lavori socialmente utili per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito. Il giorno dopo si sfoga: “Mi ritengo innocente perché ho agito per l'interesse pubblico". Sui social scrive: "Il nemico della politica non è la magistratura ma la politica stessa"

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"Io mi ritengo innocente perché ho agito per l'interesse pubblico". L'ex governatore della Liguria Giovanni Toti, in un'intervista al Corriere della Sera, ha motivato così la decisione di patteggiare nell'inchiesta per corruzione che ha sconvolto la Liguria. Toti ha trovato l'accordo con la Procura per patteggiare una condanna a due anni e un mese da scontare con 1.500 ore di lavori socialmente utili per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito. L’ex presidente regionale sottolinea che si sente vittima "di leggi mal scritte, di una politica un po' ipocrita e disinteressata". In giornata, sulla sua pagina Facebook, ha aggiunto: "Il vero nemico della politica non è la magistratura, ma la politica stessa che ha costruito la gabbia in cui si è rinchiusa. Io per provare a cambiare questa politica ho fatto quanto potevo e ho pagato di persona". 

Toti: "Non c'era nessun atto illegittimo”

"I pm hanno sostanzialmente confermato che non c'era un atto illegittimo tra quelli che, secondo loro, sarebbero stati da me influenzati”, ha spiegato Toti nella sua intervista, “così come, evidentemente, erano legittimi i finanziamenti al Comitato Toti". Secondo l''ex governatore i magistrati "hanno interpretato male ciò che avevano. Si può sbagliare, ma se la vita politica di una Regione e la vita di tante persone possono essere devastate da qualcosa che poi produce un accordo su 1.500 ore di lavoro socialmente utile io penso che sia il legislatore a dover intervenire”, aggiunge. “È il Parlamento che, in un clima di estremo populismo, ha prodotto le leggi che hanno causato tutto questo. Se la politica non avrà il coraggio di cambiare alcune situazioni resterà sempre succube di sé stessa, non delle Procure". E su come la politica ha reagito all'inchiesta e alla decisione di patteggiare aggiunge: "Non ho visto un lungo corteo accompagnarmi verso il Golgota. In tutta franchezza, girandosi con la croce sulle spalle, tranne qualche eccezione, dietro c'era un imbarazzante vuoto".

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Bucci: "Non sapevo del patteggiamento di Toti, vado avanti”

Sul patteggiamento di Toti è intervenuto anche Marco Bucci, sindaco di Genova e candidato del centrodestra in Regione. In un'intervista a Repubblica dice: “Io vado avanti con un metodo di lavoro che ha portato risultati in Liguria”. "Non ero a conoscenza” del patteggiamento. “E comunque dovete chiedere a Toti. Ma per me come candidato non cambia nulla. Vado avanti con il mio programma". Nel patteggiamento "si capisce che è riconosciuta la correttezza degli atti amministrativi e concessori che sono stati fatti. Infatti, si patteggia per corruzione impropria, altri capi di accusa non ci sono”.

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Il patteggiamento di Toti

Sulla vicenda che ha coinvolto Giovanni Toti ieri è arrivato il colpo di scena del patteggiamento, arrivato a quattro mesi dal suo arresto nell'inchiesta per corruzione che a maggio ha creato un terremoto nell'amministrazione portando a elezioni anticipate. L'ex governatore ha trovato l'accordo con la procura per due anni e un mese sostituiti con 1.500 ore di servizi sociali. Oltre alla confisca di 84.100 euro, l'interdizione momentanea dai pubblici uffici e il divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione per la durata della pena. "Alla fine la montagna ha partorito un topolino molto gracile" ha detto Toti commentando l'inchiesta. "Come tutte le transazioni suscitano sentimenti opposti: da un lato l'amarezza di non perseguire fino in fondo le nostre ragioni di innocenza, dall'altro il sollievo di vederne riconoscere una buona parte", il primo commento dell'ex governatore. Anche l'ex presidente dell'Autorità portuale Paolo Emilio Signorini ha trovato l'accordo con i pubblici ministeri per un patteggiamento a tre anni e cinque mesi. Adesso la decisione spetterà al giudice per l'udienza preliminare che dovrà fissare una udienza, presumibilmente intorno al 15 ottobre. Ancora da definire, invece, la posizione dell'imprenditore Aldo Spinelli. L'accusa per Toti, è di corruzione impropria (e cioè quando un pubblico ufficiale viene pagato o accetta la promessa di un pagamento per un atto del suo ufficio) e finanziamento illecito. Se il giudice ratificherà i patteggiamenti, come appare scontato, il processo immediato fissato per il 5 novembre salterà. Resta ancora in piedi il secondo filone di indagine e cioè quello per corruzione elettorale e altri reati. I pm contano di chiuderlo entro fine anno.

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