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Governo Meloni, le riforme e i decreti in agenda a settembre

Politica
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Il governo Meloni riprende l'attività dopo la pausa estiva con un'agenda carica di sfide delicate per settembre. Tra i temi in primo piano ci sono la riforma della Rai, le concessioni balneari e le elezioni regionali. Proseguono inoltre i lavori sulle riforme della giustizia e la preparazione della manovra di Bilancio

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Con il ritorno alla piena attività dopo la pausa estiva, il governo Meloni si trova a dover affrontare un'agenda carica di questioni delicate.  Il dossier di settembre è particolarmente complesso, con temi che rendono l’autunno imminente decisamente impegnativo, tra cui la riforma della Rai, il difficile capitolo delle concessioni balneari, le elezioni regionali e la questione delle carceri. Ecco i principali temi in agenda a settembre.

Riforma Rai e concessioni balneari

Tra le priorità del governo c’è la riforma della Rai, una questione che continua a generare tensioni all'interno della maggioranza. La votazione per la nomina dei due consiglieri di amministrazione è fissata per il 12 settembre, ma potrebbe slittare ulteriormente a causa delle divisioni interne e della necessità di raggiungere un accordo con le opposizioni. Un altro tema caldo sul tavolo del governo riguarda le concessioni balneari. La nuova bozza del disegno di legge, pubblicata negli scorsi giorni da Mondo Balneare, sito di riferimento dei titolari di concessione sulle spiagge italiane, propone, tra le principali misure, la proroga delle concessioni attuali fino a cinque anni, l'introduzione di indennizzi, e gare per l'assegnazione delle concessioni con durate che variano dai cinque ai vent'anni, con l'obbligo per ogni regione di mantenere almeno il 15% dei litorali liberi da assegnare. Tuttavia, il testo potrebbe subire importanti modifiche soprattutto poiché è improbabile che proroghe così lunghe vengano accettate da Bruxelles, che chiede da tempo gare immediate per il rinnovo delle concessioni.

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Elezioni regionali   

Settembre sarà anche un mese decisivo per le elezioni regionali. La Liguria dovrebbe andare al voto il 27 e 28 ottobre, l’Emilia Romagna il 17 e 18 novembre, mentre l'Umbria non ha ancora ufficializzato i giorni in cui si andrà alle urne. L'ipotesi di un election day per accorpare i tre appuntamenti, messa in campo dal centrodestra, sembra essersi allontanata. Considerato il nodo tecnico della Liguria, che deve votare necessariamente entro ottobre, è necessario l'accordo di tutte le Regioni coinvolte ad anticipare le consultazioni al 27 e 28 ottobre. Tuttavia, questo accordo non si è ancora concretizzato.

Riforme in cantiere

Nel frattempo, deve ripartire anche il cantiere delle riforme, con particolare attenzione al fronte della giustizia. La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere è una delle priorità, ma il dibattito è acceso anche a causa dell'emergenza legata al sovraffollamento delle carceri e al crescente numero di suicidi tra i detenuti. Dopo il decreto di luglio, sono in fase di valutazione ulteriori interventi più strutturali. L'autunno è anche la stagione della manovra di Bilancio. Il governo dovrà presentare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) entro il 27 settembre, che costituirà la base per la legge di Bilancio.

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