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Autonomia differenziata, Meloni: dall'opposizione toni irresponsabili

Politica

"Penso che l'approccio usato su tutte le riforme dalla sinistra sia una difesa disperata dello status quo", ha affermato la premier in un video su Facebook

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"L'opposizione usa irresponsabili toni da guerra civile perchè non ha argomenti nel merito, io penso che i toni violenti che usa la sinistra sull'autonomia ma anche su tutte le altre riforme non siano altro che una difesa disperata dello status quo". Lo afferma la premier Giorgia Meloni su Facebook. 

Va avanti a passo spedito il lavoro del governo per riformare questa nazione, nonostante l'opposizione feroce di chi, dicendo ogni giorno che in Italia molte cose non vanno bene, ci propone come unico programma quello di lasciare tutto com'e'". Dopo venti secondi sul titolo che non lascia dubbi, "Autonomia differenziata, facciamo chiarezza", l'incipit del video di Giorgia Meloni sui social ricorda quello del lancio di un servizio giornalistico a un tg. Niente scrivanie in legno o ambientazioni istituzionali per un videomessaggio su Facebook che ha per unico 'ornamento' la gigantografica di una bandiera tricolore alle spalle della presidente del Consiglio e per oggetto la difesa dell'operato di governo e maggioranza e il contrattacco rispetto alle critiche piovute dalle opposizioni. "Noi abbiamo preso degli impegni con gli italiani che ci chiedevano un cambiamento e intendiamo rispettare quegli impegni".

"Non a caso - riprende allora Meloni - in meno di venti mesi abbiamo già avviato diverse importanti riforme: quella del Fisco, attesa da 50 anni, quella della giustizia, di cui si parlava da circa 30 anni. Abbiamo fatto quella del Codice degli appalti e, soprattutto, il premierato che ha completato la sua prima lettura al Senato e che, se gli italiani lo vorranno, permetterà finalmente ai cittadini di scegliere direttamente il capo del governo, mettendo fine a 70 anni di instabilità, governi balneari, tecnici, arcobaleno, promesse tradite e trasformismi". "Contro tutte queste riforme, la sinistra, di ogni colore, è scatenatissima. Ci accusano di ogni possibile nefandezza. Sul premierato ci accusano di deriva autoritaria poi - la stoccata - si scopre che lo proponeva anche il Pds di Achille Occhetto circa 30 anni fa". "In pratica, Occhetto era molto piu avanti di Schlein e quindi anche qui vengono smentiti", ribadisce Meloni. "Ma la cosa più ridicola è l'opposizione scomposta a un'altra riforma appena approvata, definitiva in questo caso, che è la legge quadro sull'Autonomia differenziata", e qui la presidente del Consiglio entra nel vivo del messaggio social. 

"Sventolano tricolore al contrario"

 

"Per capire quanto siano sinceri quando muovono questa continua accusa di volere spaccare l'Italia o, per protesta, sventolano, al contrario, le bandiere tricolori in Aula, vale la pena di ricordare alcuni antefatti", prosegue allora Meloni osservando che "l'idea di attribuire maggiore autonomia alle Regioni che ne facciano richiesta non è

un'invenzione del centrodestra né della sottoscritta, è invece, udite udite, un principio inserito nella nostra Costituzone con la riforna del Titolo V, varata nel 2001,

approvata tra l'altro a colpi di maggioranza, sotto il governo di Giuliano Amato, governo della sinistra, e poi confermata dagli italiani con il referendum".

"E tanto per dire quanto ci tenessero - riprende - quello è stato l'approdo di un percorso iniziato nel 1997 dal governo Prodi e proseguito con i governi di Massimo D'Alema. Quindi, se non stati né questo governo né questa maggioranza a modificare la Costituzione introducendo l'Autonomia differenziata, perché già era in Costituzione grazie alla sinistra, cosa abbiamo fatto noi? Abbiamo individuato - risponde la stessa Meloni - una cornice di regole per dare attuazione al principio".

"Perché - sottolinea ancora - ora diverse Regioni hanno chiesto a gran voce di dare seguito a quanto previsto dalla Costituzione. Direte, lo chiedono Veneto e Lombardia, governate dal centrodestra. Non proprio. Certo, quelle Regioni hanno anche celebrato un apposito referendum, e i cittadini hanno confermato di volere maggiore Autonomia, e firmato accordi per l'attuazione ma curiosamente nessuno ricorda che ha fatto la stessa cosa la Regione Emilia Romagna, a guida Pd, nel febbraio del 2018, governo Gentiloni, esponente del Pd". La presidente del Consiglio ricorda che analoga iniziativa è stata presa anche dal altre Regioni, "perfino la Campania del governatore De Luca che oggi finge di non ricordare e si straccia le vesti contro il nostro provvedimento". 

Il punto sull'Autonomia differenziata

 

Meloni tiene allora a rimarcare che "l'Autonomia differenziata è un provvedimento che unisce l'Italia, che combatte le disparità, che rende la nazione più forte e più giusta su tutto il territorio nazionale" e che "i livelli essenziali sono stabiliti e finanziati dallo Stato e nessuna Regione, né quelle ordinarie, né quelle che accedono a forme di Autonomia, possono violarli o prevedere condizioni peggiorative. Questo lo introduce la norma sull'Autonomia ed è un enorme passo avanti, altro che - ribatte - spaccare l'Italia". La presidente del Consiglio osserva anche che "il principio dell'Autonomia differenziata prevede che se una Regione dimostra di essere efficiente e di spendere bene i soldi pubblici, allora, a determinate condizioni, lo Stato può decidere di affidare altre competenze da gestire. Non si parla di togliere a una Regione per dare a un'altra, si parla, semmai, di togliere allo Stato centrale per dare altre materie da gestire alle Regioni virtuose", "indipendentemente dal fatto che quelle Regioni virtuose si trovino al nord o al sud, perché in fondo l'Autonomia differenziata è stata prevista soprattutto per responsabilizzare le Regioni e le classi dirigenti sulla spesa e sui servizi". Allora, "non è vero che l'Autonomia va contro una parte dell'Italia e crea differenze, che esistono oggi, tra i diversi territori della nazione e "derivano dalla differenza tra Regioni gestite meglio e Regioni gestite peggio". Quanto al metodo "occorre ricordare che la piena attuazione dell'Autonomia differenziata è un percorso che si andrà a definire nei prossimi anni" e qui Meloni annota che "se sarà fatta bene o penalizzerà qualcuno a vantaggio di qualcun altro

dipenderà di fatto dalle azioni di Regioni, governo e Parlamento nei prossimi anni, non dalla legge cornice che è stata approvata". "Quindi - avverte - se qualcuno avrà delle obiezioni da fare è giusto che le faccia guardando al merito, quando si materializzerà, non a scatola chiusa".