Elezioni europee, cosa succede dopo i risultati: il calendario

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Introduzione

Il voto, che ha coinvolto centinaia di milioni di cittadini europei, è solo il primo passo del processo che porterà al rinnovo sia del Parlamento sia della Commissione.

 

Un appuntamento chiave sarà quello dal 16 al 19 luglio, quando a Strasburgo i nuovi europarlamentari si riuniscono per la prima plenaria. In quell’occasione, eleggeranno con voto segreto il loro presidente per due anni e mezzo rinnovabili. Il presidente della Commissione europea, invece, viene nominato a maggioranza dai leader dei Paesi nel Consiglio europeo. E potrebbe succedere già alla riunione del 27-28 giugno. 

Quello che devi sapere

COSA SUCCEDE ORA

  • Il voto per le elezioni europee, che ha coinvolto centinaia di milioni di cittadini, è solo il primo passo del processo che porterà al rinnovo sia del Parlamento sia della Commissione europea. Ecco quali saranno le tappe, e le date chiave, da qui in avanti 

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I RISULTATI DEL VOTO

  • Prima di tutto, l’esito del voto: secondo i dati disponibili, queste elezioni hanno segnato l’avanzata delle destre in Europa, ma anche un Parlamento europeo sempre più frammentato e che faticherà a trovare equilibri stabili nei prossimi cinque anni. La “grande coalizione” tra popolari (PPE), socialisti (S&D) e liberali (Renew), che ha dominato il Parlamento negli ultimi 30 anni, ne esce ridimensionata anche se mantiene la maggioranza. Tengono popolari e socialisti, scendono i liberali e i verdi

LE PRIME FASI DOPO IL VOTO

  • Se si guarda poi a ciò che accade subito dopo il voto, bisogna ricordare che ogni Paese notifica al Parlamento europeo i nomi dei nuovi eurodeputati, i quali devono dichiarare per iscritto di non avere nessuna funzione incompatibile con il nuovo ruolo. Superata la verifica della commissione Affari legali, sono ufficialmente membri del nuovo Europarlamento

LA DIVISIONE IN GRUPPI POLITICI

  • Gli eletti, nelle settimane successive al voto, si dividono in gruppi politici. E si apre ufficialmente l’iter per la creazione della maggioranza che eleggerà la Commissione europea. Per formare un gruppo servono almeno 23 deputati di sette Paesi diversi. Come si legge sul sito dell'Unione europea, "un deputato non può aderire a più gruppi politici, ma, in alternativa, può scegliere di non aderire a nessun gruppo e di essere 'non iscritto'. In qualsiasi momento della legislatura possono essere creati nuovi gruppi"

ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO

  • I nuovi parlamentari europei si riuniranno dal 16 al 19 luglio a Strasburgo per la prima plenaria. In quell’occasione, eleggeranno con voto segreto il loro presidente per due anni e mezzo rinnovabili (oggi la presidente è la maltese Roberta Metsola). Se nessun candidato ottiene una maggioranza assoluta dopo tre votazioni, alla quarta si passa al ballottaggio. In questa occasione vengono eletti anche i vice e i questori, e si decide il numero di deputati che faranno parte di ogni commissione parlamentare

ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

  • Come spiega anche un’analisi dell’Ispi, non è ancora chiaro quanto l’arretramento della “grande coalizione” possa mettere in discussione la ricandidatura di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione uscente e “candidata di punta” scelta a marzo dal PPE, partito che è uscito ancora una volta maggioranza relativa da queste elezioni. Ma in ogni caso i giochi si complicano e i negoziati saranno serrati

LE IPOTESI SULLE TEMPISTICHE

  • Il candidato proposto dal Consiglio fa un discorso a Strasburgo, partecipa al dibattito e deve ottenere la maggioranza degli eurodeputati, il cui voto è segreto. I governi vorrebbero spingere il Parlamento alla nomina del presidente della Commissione già il 18 luglio. Se il candidato non ottiene i voti necessari, gli Stati devono proporne un altro entro un mese mediante il Consiglio europeo, che delibera a maggioranza qualificata. Se così fosse SE ne riparlerebbe ben dopo la pausa estiva, il 16-19 settembre

I COMMISSARI

  • Una volta eletto, il presidente della Commissione, in collaborazione con il Consiglio, seleziona i commissari sulla base delle indicazioni di ogni singolo Paese. Da ricordare che ogni Stato ha un commissario. Ci sono delle audizioni pubbliche, davanti alle commissioni del Parlamento che si occupano dei temi di competenza di quel commissario. Il Parlamento dà poi la sua valutazione sul Commissario

LA PRESENTAZIONE E LA NOMINA DELLA COMMISSIONE

  • Infine, il presidente della Commissione presenta tutta la Commissione e le sue priorità politiche, affronta il dibattito e chiede la fiducia a maggioranza del Parlamento. Ottenutala, il Consiglio europeo lo nomina formalmente a maggioranza qualificata

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