Sabato 8 e domenica 9 giugno i cittadini piemontesi sono chiamati a scegliere il nuovo governatore e a rinnovare il Consiglio regionale: cinque i candidati presidente. Alle urne bisogna presentarsi con la tessera elettorale e con un documento di riconoscimento valido. Diverse le modalità con cui si può votare: ecco quali sono
L'8 e il 9 giugno si vota per l’elezione del presidente della Regione Piemonte e per il rinnovo del Consiglio regionale. Negli stessi giorni gli elettori sono chiamati a esprimere le proprie preferenze anche per le elezioni europee (LO SPECIALE) e per quelle di circa 3.700 comuni italiani (di cui venti in Piemonte, tra cui i capoluoghi Biella, Verbania e Vercelli). Seggi aperti dalle ore 15:00 alle 23:00 di sabato 8 e dalle ore 7:00 alle 23:00 di domenica 9 giugno. I candidati alla carica di presidente del Piemonte sono cinque: l’attuale governatore della Regione, Alberto Cirio, vicesegretario di Forza Italia e sostenuto da tutto il centrodestra; la candidata del Pd Gianna Pentenero, ex assessora al Comune di Torino; Sarah Disabato, in corsa per il Movimento 5 Stelle; l’avvocato Alberto Costanzo per Libertà; e, infine, Francesca Frediani per Piemonte Popolare.
La legge elettorale
Queste elezioni saranno le prime decise dalle nuove regole, in vigore da luglio 2023. Il prossimo presidente sarà il candidato più votato e alla sua coalizione sarà assegnato, grazie al premio di maggioranza, il 55% dei seggi in Consiglio regionale. Il numero di seggi salirà al 60% se dovesse ottenere più del 45% dei voti e arriverà fino al 64% dei seggi se dovesse essere votato dal 60% degli elettori. Il nuovo Consiglio regionale piemontese sarà formato da cinquanta consiglieri: almeno quaranta saranno eletti con sistema proporzionale mentre i restanti dieci (numero che potrebbe scendere in caso di aumento del premio di maggioranza) saranno eletti con il maggioritario. Grazie alla nuova legge elettorale regionale è previsto per la prima volta il rispetto della parità di genere sia nella formazione delle liste, visto che non più del 60% dei candidati può essere dello stesso sesso, sia in sede di voto: l'elettore potrà esprimere infatti fino al massimo di due preferenze, che dovranno essere un uomo e una donna. Prevista la soglia di sbarramento del 5% per le coalizioni e del 3% per le singole liste. Le circoscrizioni elettorali corrispondono alla città di Torino (che esprime 21 consiglieri per la quota proporzionale), Alessandria (4), Asti (2), Biella (2), Cuneo (5), Novara (3), Verbano-Cusio-Ossola (1) e Vercelli (2).
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Chi sono i candidati
Dopo aver vinto nel 2019, quando sconfisse il presidente uscente Sergio Chiamparino, Alberto Cirio si ripresenta per un secondo mandato. A sostenerlo c'è tutto il centrodestra, dal partito di cui Cirio è vicesegretario, Forza Italia, a Fratelli d'Italia, Lega e Noi Moderati. Più frammentata la situazione a sinistra: la scelta del Pd locale di lanciare la candidatura di Gianna Pentenero (sostenuta anche da Alleanza Verdi e Sinistra), ex assessora al Comune di Torino, è stata malvista dal Movimento 5 Stelle, che ha scelto di puntare su una sua candidata, Sarah Disabato. Anche all’interno dei Democratici la definizione della candidatura non è stata semplice: infatti, durante l'assemblea regionale del Pd le diverse fazioni interne hanno inizialmente presentato le candidature di Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale, e Chiara Gribaudo, deputata alla Camera e vicepresidente nazionale del partito, poi ritirate per far posto a Pentenero. Inoltre, sono candidati l'avvocato Alberto Costanzo, sostenuto dalla lista Libertà di Cateno De Luca, e la consigliera regionale ex M5s Francesca Frediani, nota attivista No Tav, candidata con la lista Piemonte popolare.
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I documenti per il voto
Ai seggi bisogna portare con sé la tessera elettorale e un documento di riconoscimento valido. I documenti di riconoscimento da presentare possono essere di tre tipi: la carta d’identità o un altro documento d’identificazione munito di fotografia, rilasciato da una pubblica amministrazione, anche se scaduto, purché sia sotto ogni altro aspetto regolare e assicuri l’identificazione dell’elettore; una tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare; una tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia. Per votare i cittadini del Piemonte devono andare alla sezione elettorale del Comune nelle cui liste risultano iscritti. Non è prevista la possibilità di votare all’estero per corrispondenza per le elezioni regionali.
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Come si vota
La votazione per l'elezione del presidente della Regione e per l'elezione del Consiglio regionale avviene su un'unica scheda. La scheda presenta i nomi e cognomi dei candidati alla carica di presidente della Regione, scritti dentro un apposito rettangolo, al cui fianco sono riportati, racchiusi in un più ampio rettangolo, il contrassegno del gruppo di liste o i contrassegni dei gruppi di liste riunite in coalizione con cui il candidato è collegato. Il primo candidato presidente estratto è stato Alberto Costanzo che occuperà la parte alta della scheda elettorale; al secondo posto Francesca Frediani di Piemonte Popolare; al terzo posto Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle; al quarto posto Alberto Cirio del centrodestra; al quinto posto a chiudere la scheda elettorale Gianna Pentenero del centrosinistra. È possibile votare in diversi modi: si può votare soltanto per il candidato alla presidenza della Regione. In questo caso, il voto non sarà esteso alla lista o le liste collegate al nome. Se si decide di esprimere una preferenza solo per la lista, il voto si estende anche al candidato che la rappresenta. Si può anche votare sia per la lista che per un candidato presidente collegato oppure per una lista e per un candidato che non è collegato. C'è la possibilità di esprimere fino a due preferenze. In tal caso, a fianco della lista prescelta, nelle apposite righe, si deve scrivere il cognome (o il nome e il cognome) dei candidati consiglieri regionali che appartengono alla lista stessa: l’espressione di due preferenze per candidati appartenenti allo stesso sesso comporta l’annullamento della seconda preferenza.