Difesa comune Ue, Giorgetti critico: "No a piano frettoloso e senza logica"

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Dopo l’annuncio della presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen di un piano di riarmo comunitario da 800 miliardi di euro, il ministro dell’Economia indica la necessità di un programma "meditato": "Per comprare un drone non si va al supermercato, servono investimenti pluriennali", ha affermato il titolare del Mef in videocollegamento a un convegno della Lega alla Camera

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Nella maggioranza si allargano le distanze su "Rearm Eu", il piano per la difesa comune europea da 800 miliardi di euro presentato ieri a Bruxelles dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen. "Serve un programma ragionato e meditato di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso e non fatto in fretta e furia senza una logica", ha osservato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che, in video-collegamento a un’iniziativa della Lega alla Camera, sui finanziamenti militari all'Ucraina precisa: "Gli aiuti a Kiev non sono in discussione".

Giorgetti: "Senza Usa soluzione complicata"

Secondo Giorgetti bisogna evitare di cadere in "sindromi che in passato hanno portato ad acquistare montagne di vaccini o gas a prezzi incredibili per poi buttarne una parte". "Ricordo che per comprare un drone o un missile supersonico non si va al supermercato, ci vogliono investimenti pluriennali", ha affermato il titolare del dicastero di via XX Settembre, che sulla difesa Ue sottolinea la necessità di mantenere una stretta collaborazione con gli Stati Uniti senza i quali "diventerebbe complicato immaginare una soluzione". E sull'ipotesi di debito comune aggiunge: "Penso che non dobbiamo avere frenesia, basta ricordare quello che è successo con il Pnrr dove all'inizio sono state buttate dentro opere per fare massa critica. Quando si fa debito, e siccome ci è precluso farlo con cose moralmente importanti, credo bisogna farlo a ragion veduta". A sostegno del piano di Bruxelles, ieri si erano espressi Forza Italia col ministro degli Esteri Antonio Tajani, e Noi Moderati. 

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