"Tribù", Giuseppe Conte a Sky TG24: "Riforma giustizia parte con piede sbagliato". VIDEO

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La guerra in Ucraina, la Nato e i progetti del governo Meloni, dal premierato all'autonomia differenziato. Anche di questo ha parlato il leader del M5s, ospite dell'ultima puntata di "Tribù", il talk in onda dal lunedì al venerdì in cui i protagonisti della politica italiana si confrontano con giornalisti e commentatori in vista del voto dell’8 e 9 giugno

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Giorgia Meloni e le riforme del suo governo, la guerra in Ucraina e il futuro della Nato. Sono alcuni dei temi di cui ha discusso Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ospite della nuova puntata di Tribù, il talk con i protagonisti della politica italiana che torna su Sky TG24 in vista del voto dell’8 e 9 giugno. Insieme all'ex premier sono intervenuti la Direttrice di QN Agnese Pini e il presidente della Fondazione MAXXI, Alessandro Giuli.

Conte risponde a Meloni: "Mi saluta? Abbiamo premier educata"

Conte ha subito ironizzato sul saluto che la premier gli ha rivolto durante un'intervista con la vicedirettrice del Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini. "Ignoro Conte? Ciao Giuseppe" ha detto la premier in merito all'accusa del leader del M5s di non rivolgersi mai a lui. Lui risponde: "Abbiamo un presidente del Consiglio educato. Il problema vero è confrontarci, non salutarci, visto che attacca molto alcune misure che abbiamo fatto. Alcune volte ha dimostrato di essere ossessionata dal nostro precedente governo, forse il più riformista, come detto da tanti addetti ai lavori. E forse potrebbe anche confrontarsi invece che andare a scegliersi l'interlocutore di turno". Conte si dice quindi "disponibile a un confronto con gli altri leader, così vedremo quante chiacchiere verranno fatte e che cosa resterà davvero sul tavolo".

Giuseppe Conte del Movimento 5 stelle nel corso dell’evento dal titolo “Le sfide della professione verso l’Europa” in occasione degli stati generali dei Commercialisti 2024 presso la Nuvola a Roma, 7 maggio 2024. ANSA/CLAUDIO PERI

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"La riforma della giustizia parte con piede sbagliato"

Passando alla politica, Conte ha commentato l'approvazione da parte del Cdm del disegno di legge sulla riforma della Giustizia che prevede la separazione delle carriere. Per Conte è un progetto "che nasce proprio male, con il piede sbagliato". Poi ha aggiunto: "Noi abbiamo una situazione di dilagante corruzione dal nord al sud del Paese. Ovunque vi sono situazioni di intreccio tra affari e politica. Sono state scoperte truffe da 600 milioni sui fondi del Pnrr e di fronte a così tanta corruzione cosa fa la politica anzi che avere un sussulto di dignità? Decide di limitare i trojan, e le indagini della magistratura. Decide di mettere la mordacchia alla magistratura. Così non risolviamo il problema della contaminazione tra politica e affari. Le procure danno fastidio". Conte ha parlato del rischio di "asservire" i magistrati "al potere esecutivo di turno", ricordando che la separazione delle carriere "era nella P2 di Licio Gelli". 

"Ciascuna forza di maggioranza subisce le riforme volute dagli altri"

Molte le riforme su cui sta puntando il governo. Oltre alla giustizia ci sono ad esempio il premierato e l'autonomia differenziata. Secondo Conte ciascuna forza di maggioranza "sta subendo la riforma altrui" e "sarà difficile" portarle avanti: se FdI preme per il premierato, la Lega spinge ad esempio per l'autonomia, che Conte definisce "la secessione dei ricchi". L'ex premier ha sottolineato anche la "scenetta indecorosa" del caos sul redditometro.

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Autonomia differenziata: "Avremmo 20ina di staterelli con proprie regole"

A chi gli ricorda che l'autonomia era nel progetto del primo governo da lui guidato, Conte risponde che quello che sta facendo adesso il governo è diverso: "Qui non stiamo parlando di un progetto in linea con la Costituzione. Avremmo una venti staterelli ciascuno con le proprie regole: istruzione, sanità, infrastrutture, trasporti. Non rimarrà nulla di un'Italia coesa. Con l'aggravante che passerebbe il principio che chi produce ricchezza se la gestisce, mentre le Regioni che sono indietro rimangono indietro. Sarà uno sfacelo per tutti".

Il premierato e i suoi rischi

Scendendo invece nello specifico sul premierato, Conte si è scagliato contro la riforma: "Non è che facendo scegliere agli Italiani un nome, quello del capo del governo, hai risolto il problema della democrazia". Per il leader dei Cinque Stelle "la vera democrazia esiste se si dà la possibilità ai cittadini di partecipare alle decisioni politiche. Abbiamo visto quanta democrazia c'era in Liguria: è stato scelto Toti come presidente della Regione? Bene. Peccato però che le decisioni siano state prese di nascosto da politici e imprenditori, con i cellulari lasciati fuori dall'imbarcazioni", sottolinea. "Un altro pericolo che dobbiamo considerare è il fatto che, oltre a un accentramento del potere nelle mani dell'esecutivo, si avrà un capo dello Stato ridotto a cerimoniere. Teniamone conto", aggiunge.

Il ministro degli Affari Regionali e Autonomie Roberto Calderoli in aula al Senato durante lÕinformativa sulla situazione dell'acciaieria ex Ilva, Roma, 11 gennaio 2024. ANSA/ANGELO CARCONI

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Guerra in Ucraina: "Meloni non conta nulla"

Guardando alle questioni internazionali, il MoVimento Cinque Stelle si è sempre detto contrario all'invio di armi all'Ucraina, spingendo invece per negoziati di pace e pur dicendosi "inflessibile" nel condannare Vladimir Putin. Ha poi sottolineato come "la nostra premier Giorgia Meloni non è riuscita a farsi rispettare: in Europa non contiamo nulla". Per fare un esempio: "Le parole di Stoltenberg sulla possibilità di usare contro le basi militari russe le armi che abbiamo inviato rendono sempre più evidente il rischio di un'escalation. La presidente del Consiglio ha parlato di prudenza e, nel giro di qualche ora, Macron e Scholz si sono messi d'accordo sull'uso di queste armi. Non contiamo nulla".

"Stiamo andando verso terza guerra mondiale"

Cosa avrebbe fatto Conte a riguardo se fosse ancora al governo? "Non ho la presunzione da dire che da premier avrei risolto i problemi, ma avrei rispettato la tradizione storica dell'Italia e avrei rispettato l'articolo 11 di Costituzione - l'Italia ripudia la guerra - per far capire che stiamo andando verso la terza guerra mondiale. Mi sarei battuto come un leone per andare verso un processo di pace", ha detto Conte. Anche perché adesso, aggiunge, "più passa il tempo e più la diplomazia è difficile". 

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"La Nato va ripensata"

Anche la Nato andrebbe "ripensata", ha detto Conte: "Occore avviare un'ampia riflessione. Un'alleanza del genere non può andare avanti in modo contingente a seconda dei conflitti che sorgono a destra e sinistra. Bisogna ripensare a quali sono le missioni e le finalità, decidere dove vanno le portaeree della Nato, ripensare e soprattutto costruire". Un punto critico, ha continuato, è che "avremo tanti conflitti se non riusciamo a capire che tutti i player globali devono essere intorno a un tavolo". E fa l'esempio di come, nella crisi tra Mosca e Kiev, il fronte occidentale non abbia voluto la mediazione della Cina.

"Siamo già coinvolti nella guerra"

“Non ci stiamo rendendo conto che siamo già coinvolti” nella guerra, ha aggiunto ancora Conte. “All’inizio ci dicevano: mandiamo dei giubbetti antiproiettili, degli elmetti. Ora siamo ai missili a lunga gittata che arrivano sino a Mosca. Un attimo dopo mancano i combattenti in Ucraina e dobbiamo mandare le nostre truppe. Se accetti la strategia dell’escalation, la strada è quella”.

epa10216092 NATO Secretary General Jens Stoltenberg speaks during a press conference on Russia's annexation of four areas of Ukraine at the alliance's headquarters in Brussels, Belgium, 30 September 2022. President Putin has declared there are four new regions of Russia and signed on 30 September the formal annexation of the Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk and Luhansk regions of Ukraine.  EPA/OLIVIER HOSLET

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"Tribù" e "La scelta 2024"

Tribù è l'approfondimento, in onda in diretta dal lunedì al venerdì alle 20.30 su Sky TG24, che vede il conduttore Fabio Vitale confrontarsi faccia a faccia con i protagonisti della politica italiana, per raccontare le tante "tribù" della politica: fra europeisti e identitari, liberal e conservatori. Si alternano come ospiti anche giornalisti e commentatori, tra cui l'editorialista de Il Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, la giornalista e scrittrice Maria Latella e la Direttrice di QN Agnese Pini. Come nella precedente tornata elettorale europea torna il “momento Erasmus” in cui i politici ospiti del programma saranno trasportati virtualmente nella camera di uno studentato per scegliere con chi vorrebbero condividere, fra quattro possibili opzioni, un periodo di studio all'estero. Tribù fa parte del più ampio progetto La scelta 2024 con cui Sky TG24 si appresta a seguire la campagna elettorale per le Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno mettendo in campo reportage, strumenti digitali, sondaggi e maratona finale. Tutti i contenuti de La scelta 2024 sono disponibili sui canali 100 e 500 della piattaforma Sky, sul canale 50 del DTT, su Sky On Demand, sul sito skytg24.it e su tutti i canali social di Sky TG24.

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