Autonomia differenziata, Calderoli: supereremo la questione meridionale

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"Il testo del governo è stato sottoposto a un’attività importante, sono stati quasi 90 gli emendamenti alla bozza. In buona parte, venuti dalle opposizioni. E dunque, io credo che il testo, con l’equilibrio che ha trovato al Senato, possa essere effettivamente una svolta: grazie al Parlamento per questo momento atteso da 22 anni", ha detto

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"Non credo di esagerare: con questa legge supereremo la questione meridionale e la questione settentrionale che ci portiamo dietro dal 1861". Parola Roberto Calderoli nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera dopo l’approvazione della sua legge per le autonomie delle Regioni, approvata martedì dal Senato. "Il testo del governo è stato sottoposto a un’attività importante, sono stati quasi 90 gli emendamenti alla bozza. In buona parte, venuti dalle opposizioni. E dunque, io credo che il testo, con l’equilibrio che ha trovato al Senato, possa essere effettivamente una svolta: grazie al Parlamento per questo momento atteso da 22 anni", ha aggiunto. (AUTONOMIA DIFFERENZIATA: COSA CAMBIA)

Le critiche 

Molte le critiche, alle quali non è mancata la replica di Calderoli: "È una cosa un po’ indecente. Il punto per me è sempre stato mettere sulla stessa linea di partenza tutte le regioni. Per 22 anni, dalla riforma del Titolo V, è stato impossibile perché c’era il totem dei Livelli essenziali di assistenza. Ora, lo abbiamo risolto, i Lep ci sono. Anche se qualcuno fa finta di non capirlo: sono soltanto l’elenco dei diritti civili e sociali di cui ha diritto un cittadino. Beninteso: in tutto il territorio nazionale. Il punto lo ha sintetizzato Sabino Cassese, che ringrazio perché è stato per me un mentore assoluto. Cassese ci ha fatto capire che prima di definire quanto costa qualcosa, dobbiamo definire che cosa è. Grazie a Cassese, oggi sappiamo quali siano questi diritti. Per questo mi viene una rabbia: ma per 22 anni la sinistra, che si era approvata a maggioranza il cambio della Costituzione, che cosa ha fatto?". E su quello che sarà il prossimo passo: "Ora dobbiamo stabilire i costi e i fabbisogni standard. Si ricorda il vecchio esempio della siringa che costa in modo diverso nei diversi territori? Qui è il passo successivo: quanto costa in quel territorio la struttura che consente di utilizzare quella siringa? Credo che sia un po’ questa la grande paura di chi si oppone all’autonomia. Se emergeranno gli sprechi? Certo. Prima di finanziare un Lep, bisognerà vedere come sono stati spesi i soldi l’anno prima. Ma lo stabilire i Lep vale per tutte le Regioni, non soltanto per quelle che hanno chiesto l’autonomia. Se ha ragione chi dice che l’Autonomia costerà? Certo che sì. Ogni nuova spesa, dice la Costituzione, deve essere finanziata. Sempre ammesso, però, che le risorse non siano sufficienti. E questo non è scontato: in alcuni casi le risorse vengono usate male".

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