Autonomia differenziata, Calderoli: "Riforma va fatta o lascio la politica"

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"Non c'è la riforma di Meloni, bensì di tutto il centrodestra. Nel pacchetto riforme c'è sia l'autonomia differenziata che il presidenzialismo o forme simili. Devono entrambe arrivare a conclusione entro la fine della legislatura", il ministro per gli Affari regionali

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"Le riforme costituzionali non rallenteranno l'autonomia differenziata. Se si arenasse, abbandonerei la politica". Così a Repubblica il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli. "Non c'è la riforma di Meloni, bensì di tutto il centrodestra - aggiunge - Nel pacchetto riforme c'è sia l'autonomia differenziata che il presidenzialismo o forme simili. Devono entrambe arrivare a conclusione entro la fine della legislatura". "Nel programma di governo - dice ancora - c'è l'intesa sull' elezione diretta del presidente della Repubblica. Abbiamo ora fatto una valutazione dei pro e dei contro. A questo punto la riflessione è per modifiche limitate, e il premierato potrebbe essere la strada giusta". Ma non nella forma del sindaco d'Italia: "Una bestemmia: piuttosto penso al modello 'governatore' della Regione. Il capo del governo è eletto direttamente dal popolo, però collegato a una coalizione di governo che gli garantisca una maggioranza certa in entrambe le Camere. Il principio del premier eletto deve essere controbilanciato dal ruolo del Parlamento, pertanto occorrerebbe introdurre la 'fiducia costruttiva', ovvero solo la maggioranza che ha espresso il premier ha la possibilità di trovarne un altro, in casi particolari". Calderoli parla anche del caso Fazio-Rai: "Il governo mi pare inattaccabile. Che la sinistra, la quale ha fatto carne di porco del sistema radiotelevisivo con le lottizzazioni, ora attacchi, mi fa incavolare. E sono d'accordo con Salvini. Per quello che hanno detto e fatto pagati dalla Rai, è giustificato l'addio di Fazio e Littizzetto". 

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