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Elezioni Europee, Mattarella: "Votate in tanti, all'Ue servono riforme coraggiose"

Politica
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"Poi sarà compito delle istituzioni fare in modo che l'Unione diventi un soggetto protagonista della scena internazionale”. Così il presidente della Repubblica Italiana, intervenendo da Brdo, in occasione dei 20 anni dell'entrata della Slovenia nell'Unione Europea. “Non possiamo rimanere in una condizione in cui l'Europa sia solo spettatore anche di eventi che sono negati per l'Unione stessa", ha poi aggiunto

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"Circa 400 milioni di cittadini andranno al voto e sarà un grande esercizio di democrazia: mi auguro una grande partecipazione al voto così i cittadini diventano protagonisti del loro futuro. Poi sarà compito delle istituzioni fare in modo che l'Unione diventi un soggetto protagonista della scena internazionale”. Lo ha rimarcato il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, intervenendo da Brdo, in occasione dei 20 anni dell'entrata della Slovenia nell'Unione Europea. “Non possiamo rimanere in una condizione in cui l'Europa sia solo spettatore anche di eventi che sono negati per l'Unione stessa. Questa è una stagione che richiede il coraggio di riforme incisive e coraggiose", ha sottolineato ancora. Spiegando poi che tra le riforme essenziali che aspettano l'Unione europea ci sono sicuramente "le modalità del processo decisionale, perchè i problemi in questo mondo si presentano velocemente e richiedono risposte tempestive: l'Unione europea non è in questa condizione, non è in condizione di assumere risposte tempestive perchè i problemi non aspettano" i tempi dell'Europa. 

Mattarella: “La storia presenta sempre il conto delle occasioni perdute”

Mattarella, poi, ha voluto ribadire l’importanza dei confini dell’Ue. "Alcuni Paesi si trovano al confine dell'inaccettabile aggressione russa che ha violato ogni regola: la loro situazione sarebbe altamente diversa se non fossero oggi nei confini dell'Unione. La storia presenta sempre il conto delle occasioni perdute e poi sono i popoli a pagare a caro prezzo”, ha spiegato. “Questa riflessione sollecita l'urgenza del completamento del progetto europeo oggi più che mai imprescindibile innanzitutto per i Balcani occidentali che aspettano da 20 anni: non è possibile che si indugi ancora".

“L’Ue è prima di tutto una comunità di valori”

L’Ue come comunità di valori. È così che il presidente della Repubblica ha, poi, voluto, delineare l’Unione. "Il 1° maggio 2004 vi entrarono nove Paesi e si passava a 25 stati nell'attuazione dei comuni principi di libertà e rispetto dei diritti umani. Perché la Ue è prima di tutto una comunità di valori e non solo una semplice cornice di collaborazione economica”. Infine, ecco un passaggio sulla Slovenia, “la cui entrata nell'Unione è stata una storia di grande successo. Per l'Italia è stato un evento alto, perché realizzava le prospettive di futuro di due popoli. Quell'Unione seppe essere saggia e coraggiosa promuovendo anche una Convenzione che propose un progetto di costituzione europea", ha concluso.

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