Respinta la mozione di sfiducia a Salvini. Attesa per il voto su Santanchè

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Il vicepremier: "Ennesima figuraccia della sinistra". La ministra del Turismo alla vigilia del voto che la riguarda: "L'opposizione fa la sua parte rendendo più forte la maggioranza. Sono zero preoccupata"

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Respinta alla Camera la mozione di sfiducia contro Matteo Salvini per i rapporti della Lega con Russia Unita: 129 i sì, 211 i no, 3 gli astenuti. "Grazie. Ennesima figuraccia della sinistra, andiamo avanti col nostro lavoro", scrive il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sui social. Dalle 9:30 di giovedì 4 aprile si vota per quella nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè, alla luce di quanto emerso sulle società Visibilia, Bioera e Ki Group. "L'opposizione fa la sua parte rendendo più forte la maggioranza. Sono zero preoccupata: male non fare, paura non avere. Non ho sentito Meloni in queste ore ma la sento spesso e la vedo a ogni Consiglio dei ministri", ha detto la ministra.

La Lega si difende

Matteo Salvini non era in Aula. Un'assenza stigmatizzata dalle opposizioni. "È molto grave", per Angelo Bonelli (Avs). "Se l'è data a gambe?", la battuta di Davide Faraone (Iv). Il leader leghista, secondo Giuseppe Conte, ha la "grande responsabilità politica di aver sottoscritto un accordo con il partito principale russo, di aver lasciato che si rinnovasse nonostante l'aggressione russa, e di non averlo mai ripudiato". La Lega rivendica le parole con cui, alla vigilia di questo voto, Salvini ha "fatto chiarezza". Riccardo Molinari rimarca due aspetti del patto stretto nel 2017 con il partito di Vladimir Putin: "Si svolgeva nel partenariato fra Stati e non era legalmente vincolante: se non c'è più cooperazione e interazione fra i Paesi, viene meno anche l'accordo".

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Santanchè assente

Nemmeno Santanchè si è presentata in Aula: già in Senato l'estate scorsa aveva presentato la sua difesa per le vicende giudiziarie legate alla società Visibilia. La scorsa settimana era invece presente, pochi giorni dopo lo scoppio dell'ennesimo caso, quello della presunta truffa all'Inps sulla Cig Covid: nel partito era calato il silenzio e più di qualcuno iniziava a parlare di "dimissioni". Lei stessa ha specificato che in caso di rinvio a giudizio ci sarà una "valutazione per il bene del governo e del partito".

M5s: "Santanchè e ministri assenti, maggioranza la nasconde"

"Oggi avrei voluto rivolgermi alla ministra Santanchè o ad altri ministri, che purtroppo oggi vediamo assenti. Evidentemente la maggioranza ha preferito tenerla nascosta e ne prendiamo atto", ha detto la deputata Emma Pavanelli, che ha illustrato la mozione di sfiducia del Movimento alla ministra del Turismo. "Siamo arrivati oggi a quattro procedimenti in cui a vario titolo la ministra Santanché risulta coinvolta, per il momento solo sfiorata da accuse di concorso in bancarotta e riciclaggio, mentre personalmente indagata per falso in bilancio e truffa ai danni dell'Inps".

M5s: "Accuse gravissime a Santanchè, doveroso un passo indietro"

Per "le gravissime accuse a carico, ci chiediamo se non sia doveroso un passo indietro in attesa che ogni dubbio sia fugato". "È accusata di aver truffato lo Stato, di aver preso decine di migliaia di euro durante la pandemia per la Cig dei suoi dipendenti", ha aggiunto Pavanelli. "Il quadro desolante che emerge è di un Paese che pativa per la pandemia", mentre "lei, secondo l'accusa, lucrava sull'emergenza. Non era ancora ministra ma pur sempre senatrice" e si "scagliava contro il reddito di cittadinanza", ha aggiunto la parlamentare pentastellata.

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Scotto (Pd): "Voteremo a favore della sfiducia a Santanchè"

"Voteremo a favore di questa mozione di sfiducia anche per l'atteggiamento del governo perché, di fronte a una vicenda così significativa, è incredibile che non ci sia una grande attenzione di fronte a un fatto oggettivo. Qui c'è una ministra del governo che in questi anni si è prodigata nel dare lezioni a tutti, soprattutto ai poveri cristi e quando poi è toccato a lei non si è nemmeno degnata di venire questa mattina in Parlamento", ha detto in Aula Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro. "Voi di FdI - ha aggiunto Scotto - il 23 giugno 2023 avete votato un ordine del giorno promosso dal Partito Democratico e approvato da questo Parlamento all'unanimità, dove si chiedeva, a partire dal caso Visibilia, che aveva coinvolto la ministra Santanchè, amministratrice delegata di Visibilia, a potenziare i controlli sull'utilizzo appropriato della cassa Covid, anche attraverso sanzioni e recupero di quei crediti. Qui parliamo di dipendenti che hanno detto che durante il periodo del Covid la ministra Santanchè incassava le risorse dello Stato, ma faceva lavorare le persone con cassa integrazione a zero ore. A questa domanda, che l'opposizione a posto nel corso dei mesi precedenti, la ministra Santanchè non ha mai risposto, non ha mai detto che questa vicenda era infondata".

Renzi: "Votiamo no a sfiducia a Santanchè, basata su giustizialismo"

"Votiamo no alla sfiducia a Santanché perché basata sulle indagini giudiziarie che la riguardano. E noi non chiediamo le dimissioni per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio. Il garantismo è tale se si applica a tutti, soprattutto agli avversari. Facile fare i garantisti con gli amici: la vera sfida è essere garantisti con gli avversari", scrive su X il leader di Iv, Matteo Renzi. "Daniela Santanchè ministra ha fallito e la contestiamo sul piano politico. Ma noi - spiega - non usiamo le indagini per attaccarla. A differenza di quello che ha sempre fatto la stessa Santanché che ha chiesto in carriera le dimissioni di 18 ministri, tra cui tutti i nostri amici. Noi siamo profondamente diversi dalla Santanchè e da chi vive con la doppia morale. O da chi si professa custode autonominato di uno stato etico. Votiamo no alla sfiducia basata sul giustizialismo".

Renzi: "Sì a sfiducia a Salvini, è basata sulla politica"

"Votiamo sì alla sfiducia a Salvini perché contesta il posizionamento politico di Salvini sulla Russia - ha scritto poi Renzi sempre su - Ci scappa da ridere a pensare che questa mozione sia firmata anche dal Movimento Cinque Stelle - che era ospite dei congressi del partito di Putin esattamente come la Lega - e da Giuseppe Conte, che ha fatto entrare i soldati russi in Italia senza alcuna logica. Ma noi facciamo politica e dunque l'ipocrisia grillina non ci interessa. Votiamo sì alla sfiducia basata sulla politica".

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