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Ucraina, Meloni: "Salvini? Contano decisioni e voti. La posizione del governo è chiara"

Politica
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La presidente del Consiglio, a Montecitorio per il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, ha detto: "Io non ho avuto bisogno di arrivare al governo per garantire il sostegno all'Ucraina. Prendo decisioni che considero giuste, le ho portate avanti dall'opposizione e continuo a farlo dalla maggioranza". Sul Medioriente: "Contrari a un'operazione militare di terra a Rafah". Schlein: "Chieda ad al-Sisi gli indirizzi degli assassini di Regeni". Conte: "Ci sta portando alla terza guerra mondiale"

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"Ho sentito parlare di una posizione non chiara del governo. Penso che oggettivamente non sia sostenibile la tesi per cui la posizione del governo italiano al cospetto mondo non si a chiara in tema Ucraina". A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla Camera per la replica nel dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo. La premier poi aggiunge: "Penso sia chiaro a tutti, salvo alcuni all'interno quest'aula, che grazie al fatto che al governo c'è la maggioranza di centrodestra l'Italia è una nazione che rispetta gli impegni. Non possiamo dire che sarebbe la stessa cosa nel caso in cui al governo ci fosse l'attuale opposizione" (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SULLA GUERRA IN UCRAINA). Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ieri al Senato era assente, ha presenziato per una decina di minuti, durante i quali lei e la premier si sono scambiati un abbraccio, e poi ha lasciato l'Aula. Meloni ha aperto la sua replica dicendo: "Permettetemi di unirmi al ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Ricorrono i 30 anni dall'agguato che ha spezzato le loro vite. Ilaria Alpi è una delle donne che ho citato nel mio discorso di insediamento alle Camere, il suo coraggio è il coraggio delle donne italiane e a lei dobbiamo essere tutti grati, in particolare le donne". Poi in vari momenti polemizza con le opposizioni: "Vi vedo nervosi...", "so di non starvi particolarmente simpatica, ma...". A quel punto il presidente della Camera Lorenzo Fontana la riprende: "Presidente, non è un dibattito, si rivolga sempre alla presidenza!". Intorno alle 14 è stata approvata la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni della presidente del Consiglio e sono passati anche alcuni passaggi di quelle delle opposizioni che sono state votate per parti separate. I testi delle risoluzioni sono gli stessi di quelle già votate ieri al Senato.

Meloni: "Salvini? Contano le decisioni e i voti"

"Mi si dice di parlare con Orban e con Salvini per chiarire il sostegno all'Ucraina. In entrambi i casi contano le decisioni e i voti. Il governo italiano ha una posizione chiara e in Ue", dice Meloni. Tra le altre cose "siamo riusciti a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l'Ucraina per i prossimi 4 anni. In alcuni casi quando io parlo con persone con cui ho buoni rapporti - e non avevo bisogno di farlo con il ministro Salvini - è possibile che io porti a casa dei risultati, se voi provate a parlare con i vostri alleati del M5s e fate questo miracolo l'Ucraina vi sarà grata", aggiunge rivolgendosi ai parlamentari del Pd. E prosegue: "Rispondo" al deputato del Pd Piero De Luca: "Mi pare ci sia una questione maggiore nel famoso campo largo. Non parlo solo della posizione molto chiara e cristallina del M5s, ma anche dell'ambiguità di chi spiega a noi cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull'invio delle armi all'Ucraina". E ancora: "Noi siamo al governo, voi all'opposizione. Io non ho avuto bisogno di arrivare al governo per garantire il sostegno all'Ucraina. Non ho due facce. Prendo decisioni che considero giuste, le ho portate avanti dall'opposizione e continuo a farlo dalla maggioranza. Non credo che all'opposizione si sia più liberi di avere posizioni non chiare".

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Meloni: "Difficile per Kiev negoziare con chi violò gli accordi"

Secondo Meloni "è difficile per gli ucraini sedersi a tavolo per la pace con chi ha sistematicamente violato gli accordi sottoscritti in passato per la pace". "C'è un problema", aggiunge, evidenziando il rischio di "negoziare una pace che poi qualcuno non rispetterà. Gli accordi sulle garanzie di sicurezza, che stanno facendo l'Italia e altri Paesi con l'Ucraina, creano una precondizione. Quello che oggi si chiama stallo è un equilibrio che consente all'Ucraina di resistere che è la precondizione per cercare di garantire dei negoziati". "Putin durante il G20 sosteneva una tesi del tipo: noi vorremmo la pace ma gli altri non la vogliono gli altri e gli ho risposto: è molto facile, ritiri le truppe è avrà la pace come lei ha voluto la guerra - ricorda Meloni - Per questo continuo a ritenere che quello che stiamo facendo è propedeutico a una pace a meno che non si intenda l'idea che è meglio vivo sotto una vita dura" ma "su questo non sono d'accordo, è una posizione che fa strali di secoli di storia europea".

Meloni al Pd: "C'è una differenza fra al-Sisi e Putin"

Meloni prosegue: "Al collega Provenzano", del Pd, "voglio dire: fermo restando che si sa che secondo me si deve parlare con tutti, c'è differenza fra Abdel Fattah al-Sisi e Valdimir Putin. Putin ha invaso una nazione vicina: è la ragione per cui stiamo cercando di dare una mano all'Ucraina".

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Meloni: "Temiamo un crescente isolamento di Israele"

Meloni parla poi del conflitto a Gaza: "È importante ricordare chi ha scatenato il conflitto. Ma penso anche ci siano alcune cose che vanno fatte. Sulle quali anche l'Italia cerca di avere una posizione chiara. Particolarmente per quello che sta accadendo a Gaza. Temiamo un crescente isolamento di Israele. Anche nell'interesse di Israele occorre ribadire con chiarezza la nostra contrarietà a un'operazione militare di terra a Rafah che potrebbe avere effetti catastrofici". E aggiunge: "Considero preoccupante che il Senato accademico dell'Università di Torino scelga di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele. E lo faccia dopo un'occupazione da parte dei collettivi. Se le istituzioni si piegano a questi metodi rischiamo di avere molti problemi".

Meloni: "Consiglio europeo prenda posizione chiara su Palestina"

"Bisogna avviare soluzioni concrete per una soluzione strutturale della questione palestinese. Nello scorso consiglio europeo non è stato possibile arrivare a conclusioni chiare, c'erano molte divergenze sul punto. L'impegno italiano deve essere quello di fare in modo che il consiglio europeo possa terminare con una posizione chiara su questa materia", dice ancora Meloni. "Continuiamo a lavorare a un prolungato cessate il fuoco per il rilascio incondizionato degli ostaggi, ad aiuti umanitari massicci. Mi dispiace di non aver sentito il riferimento ai civili israeleiani in diversi interventi che ci sono stati nell'Aula".

Meloni: "Fare luce su Unrwa prima di ripristinare i fondi"

"Non sono d'accordo" con il segretario di Si Nicola Fratoianni, dice poi Meloni, "sul tema del ripristino immediato dei fondi a Unrwa: finché non è stata fatta piena luce sull'utilizzo delle risorse, non si deve fare questo errore. Non significa non occuparsi dei civili a Gaza: mentre noi sospendiamo i fondi a Unrwa, altre associazioni operano, abbiamo trasferito 20 milioni di euro a Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. E oggi stiamo per stanziare ulteriori risorse per Food for Gaza per coordinare meglio gli aiuti". "Si deve riconoscere - sottolinea la presidente del Consiglio rispondendo a Fratoianni - che da parte del governo c'è un impegno, forse uno fra i più significativi fra le varie nazioni. Abbiamo curato almeno 40 bambini palestinesi, che sono qui con le loro famiglie: chiedere chiarezza su Unrwa non ci impedisce affatto di continuare a lavorare sul piano umanitario per i civili di Gaza".

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Meloni al Pd: "Sui migranti ora l'Italia conta in Europa"

Sul tema migranti la premier poi, rispondendo a Peppe Provenzano del Pd, dice: "Se volessimo mutuare con quello che accadeva prima: la vostra posizione era 'redistribuiamo i migranti', non siete riusciti a redistribuire migranti. Noi vogliamo lavorare sulla dimensione esterna, stiamo riuscendo a lavorare su dimensione esterna. Questo fa la differenza su quanto conta l'Italia in Europa". "Provenzano dice che l'interesse dell'Unione europea in tema migrazione è redistribuire i migranti: su questo non siamo d'accordo - aggiunge - Quello che i cittadini italiani ci hanno chiesto di fare, con il voto, non è redistribuire i migranti che arrivano illegalmente in Europa ma impedire le partenze illegali dei migranti verso l'Europa". Sul "problema della dimensione esterna, come dimostra la missione in Egitto, e anche l'ultima lettera della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, oggi la posizione italiana è diventata la posizione europea - afferma Meloni - So che non la condividete, ma la condivide la maggioranza degli italiani e la porteremo avanti. L'Italia sul tema migratorio è riuscita a convincere sulla propria posizione i partner".

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Meloni: "Pnrr sta andando bene, non come qualcuno sperava"

Sul Pnrr "fortunatamente non sta andando come qualcuno temeva o forse sperava", dice Meloni citando i risultati del governo su questo fronte. "Questi sono i fatti e quello che mi stupisce è che invece di essere contenti che l'Italia sta facendo bella figura vi dispiaccia". "Sul Pnrr - aggiunge - ho sentito un po' di tutto dall'inizio dell'operato di questo governo e in alcuni casi ho visto anche un lavoro fatto perché non ci venissero pagate le rate del Pnrr". Meloni cita una lettera a Von der Leyen di un'associazione studentesca durante la "complessa trattativa sulla questione degli studentati" nella quale si diceva "forse non dovreste dare la terza rata" all'Italia. "Non credo - conclude - che in una Nazione dove tutti vogliono remare nella stessa direzione ci si debba comportare così". Le risorse del Pnrr per la Salute, dopo la revisione, "non sono state tagliate - dice poi - È in corso una verifica sulle risorse dell'articolo 20. Al momento risultano più di 2 miliardi ancora da programmare, oltre a quelle in istruttoria e quindi stiamo operando questo". "Stiamo andando avanti bene e confido che tutti cerchino di dare una mano".

Meloni: "Nessuna esclusione dell'Italia in Ue, polemica è sterile"

"Credo che conosciate il formato di Weimar, che coinvolge Francia, Germania e Polonia - prosegue Meloni rispondendo al deputato del Pd Peppe Provenzano - Istituito negli anni '90, si è riunito per vari anni e poi ha smesso di riunirsi perché il governo della Polonia era meno ben visto da Francia e Germania. Dire che questo ha escluso l'Italia, quando l'Italia non sta in questo radar, mi pare una polemica sterile. Non c'è stata nessuna esclusione dell'Italia nel caso specifico".

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Schlein: "Meloni chieda ad al Sisi indirizzi assassini Regeni"

"Quando va in Egitto pretenda da al Sisi gli indirizzi dei 4 assassini che hanno ucciso un ricercatore italiano, un ricercatore europeo, questo dovrebbe chiedere ad al Sisi", attacca poi la leader del Pd Elly Schlein in dichiarazione di voto sulle risoluzioni.

Schlein: "Grazie a Meloni per aver cambiato idea su Putin"

"Vorrei iniziare leggendo poche righe di un testo che non è mio. 'Complimenti a Vladimir Putin'. È stata lei a dirlo nel 21018. Sono le stesse parole ascoltate qualche giorno fa da Salvini. Con la differenza che la presidente del Consiglio non ha rinnovato le felicitazioni alla quinta rielezione di Putin - dice Schlein - Ce ne ha messo un po' di tempo a capire che Putin non è un fiero democratico e per questo la ringraziamo. Del resto quel che resta di Meloni di una volta è poco". "Ogni volta che cambia opinione - aggiunge - fa fare un passo avanti al Paese. Lo faccia sul salario minimo".

Schlein: "Su Ucraina noi coerenti al di là delle sue fake news"

Sull'Ucraina, dice poi Schlein, "abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento coerente al di la delle sue fake news: abbiamo sempre sostenuto che sia doveroso sostenere il popolo ucraino". "Sostenere l'Ucraina - aggiunge - è giusto ma siamo contrari a mandare militari europei sul campo. Serve uno sforzo in più per una pace giusta e duratura e questo sforzo finora non è stato sufficiente", bisogna anche fare i conti con chi come "Viktor Orban che pone veti e lei lo sta per accogliere a braccia aperte nel suo gruppo in Europa. Braccia aperte a differenza di quelle di Ilaria Salis che sono in catene".

Schlein: "Da Meloni su migranti una resa che tradisce Italia"

Parlando poi del tema migranti Schlein dice: "A von der Leyen chieda una operazione di ricerca e soccorso in mare. Agli alleati nazionalisti dica che non si possono volere solo i benefici senza condividere le responsabilità. Aver rinunciato a lottare per il principio che chi entra in Italia entra in Europa e non può esser bloccato in Italia, presidente, non è una sua conquista. È una resa che tradisce anche l'interesse dell'Italia". "La verità che incontrano le persone in difficoltà in questo Paese - aggiunge - e quello che racconta sulla politica estera sono lontani dei fatti. Dimostreremo che questa verità è più forte della sua propaganda".

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Conte a Meloni: "Problema non è mia pochette ma suo elmetto"

"Si rende conto che un senatore del suo partito si è permesso di fare una battuta omofoba su Macron? Ma cos'è un copione comico? Lei è la presidente del Consiglio e non un capocomico. Ma secondo lei il problema degli italiani è la mia pochette o l'elmetto che si è messa in testa?", replica il leader M5s Giuseppe Conte in dichiarazione di voto sulle risoluzioni. "C'è stato un vertice" nei giorni scorsi con Francia, Germania e Polonia "per decidere anche delle nostre sorti e lei non è stata invitata. ne è venuta a conoscenza dalla conferenza stampa - attacca Conte - I formati, vengono decidere sulla base di chi invitare e chi è considerato irrilevante". Ai tavoli "si deve sedere, non può restare afona". Poi sul Medioriente aggiunge: "Ci dica quando si attiverà per porre fine alla carneficina" nella Striscia che "ha portato finora a oltre 30 mila morti. Mi vergogno della copertura che fino dall'inizio ha offerto al governo Netanyahu addirittura con l'astensione all'Onu sul cessate il fuoco".

Conte: "Ci sta portando alla terza guerra mondiale"

"Lei oggi si presenta senza soluzioni, non vuole inviare le truppe in Ucraina, non vuole trattare con Putin, non vuole partecipare a un tavolo di pace, ha messo l'Italia in un vicolo cieco - prosegue Conte - Negoziare le migliori condizioni per l'Ucraina è l'unico modo per evitare la terza guerra mondiale. Gli italiani non vogliono la terza guerra mondiale dove lei ci sta portando". "Che cosa ne è della scommessa che ha fatto sulla vittoria militare contro la Russia? Che cosa abbiamo prodotto con questa strategia? Morti, distruzione, indebitamento degli italiani. E lei ha guadagnato un bel bacio sulla testa per la fedeltà che ha dimostrato nei confronti di Washington. Lei si presenta senza soluzioni: non vuole inviare le truppe in Ucraina, non vuole trattare in Ucraina e non vuole nemmeno un negoziato", prosegue Conte. "Dobbiamo inviare le nostre truppe per una vittoria militare? Lei ci porterà a questo quando gli Usa decideranno che questa sia la soluzione. Ha messo l'Italia in un vicolo cieco. Perché non ha voluto riconoscere che negoziare le migliori condizioni dell'Ucraina è l'unico modo per sfuggire alla terza guerra mondiale? Tiri fuori il coraggio! Renda l'Italia protagonista per una via d'uscita". "Annuncio - conclude il leader pentastellato - il voto contrario del M5s: vogliamo un'Italia che porti la pace nei tavoli europei. Si stanno scrivendo pagine buie della nostra storia. Non vogliamo che l'Italia grazie al suo governo finisca nel girone degli ignavi".

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Il sostegno all’Ucraina

Meloni ieri ha confermato il sostegno a Kiev nella ricerca di una "pace giusta", osservando che Mosca da anni ha "sistematicamente violato gli accordi sottoscritti e il diritto internazionale" e difendendo la scelta di sottoscrivere un patto "pluriennale di sicurezza" con l'Ucraina. Poi ha sottolineato che il "sacrificio di Navalny in nome della libertà non sarà dimenticato e che il governo "condanna" le elezioni "farsa" ma "in territorio ucraino", occupato da Mosca. Infine ha bocciato l'idea francese di un intervento diretto in Ucraina perché rischierebbe di innescare "una escalation pericolosa, da evitare a ogni costo".

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Gli attacchi alle opposizioni

Meloni nelle comunicazioni di ieri ha affrontato tutti i temi del prossimo Consiglio, a partire dal Medio Oriente fino all'agricoltura, che è entrata nell'agenda, come rivendica, su pressione italiana, tanto che ad accompagnarla a Bruxelles, giovedì e venerdì, ci sarà anche il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Nella replica poi la presidente del Consiglio non ha risparmiato affondi alle opposizione, soprattutto verso il leder del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che ha suggerito a Volodymyr Zelensky "di mettere la cravatta per cercare la pace". "Probabilmente - ha detto Meloni - il presidente Conte riteneva al tempo che a governare l'Italia ci sarebbe stata la sua pochette. La politica estera è una cosa più seria". Poi l’attacco contro chi tratta "come paria" i governi "che non hanno un governo compatibile con le vostre idee", rivolto al dem Filippo Sensi che aveva visto in Ue "il premier ungherese Orban" fare "gli interessi di chi frena sull'Ucraina" come fa in Italia "la Lega di Salvini". Oggi è l'Ungheria, ieri era la Polonia ma Varsavia, la stoccata della premier, "è diventata un Paese di serie A perché ha cambiato governo".

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