Leopolda 2024, Renzi: "Hanno cercato di farci fuori ma siamo ancora qui"

Politica

Al via la dodicesima edizione della kermesse. Il segretario di Italia Viva: "Un abbraccio affettuoso ai pm che pensavano fosse un luogo di malaffare". E annuncia che alle Europee di giugno farà "un passo avanti" e si candiderà "in tutte e cinque le circoscrizioni". Sul palco anche il padre di Ilaria Salis. L'appello di Renzi a Meloni: "Portala a casa, Ungheria non rispetta stato di diritto"

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"Hanno tentato di farci fuori, ma noi dal 2010 siamo ancora qui. E abbiamo visto passare tanti premier": Matteo Renzi ha dato il via alla dodicesima edizione della Leopolda. Riattacandosi alla cronaca di questi giorni, il segretario di Italia Viva ha detto che domani 9 marzo si parlerà di "dossieropoli" con il ministro della Giustizia Nordio: "La prima volta che hanno cercato di costruire una polpetta avvelenata chiamata dossier era per la Leopolda. Mettendoci alle spalle tutte le schiffeze e polemiche che ci hanno gettato addosso siamo qui". Il segretario di Iv ha poi annunciato che alle Europee di giugno farà "un passo avanti" e si candiderà "in tutte e cinque le circoscrizioni".  Ricordando che proprio 10 anni fa, tra l'8 e il 9 marzo 2014, "Giorgia Meloni fece i dieci progetti al congresso di Fratelli d'Italia" - "prima richiesta, uscire dall'euro" - Renzi anticipa che "domani faremo un fact checking su quello che ha fatto la Meloni e ci divertiamo". Ad aprire la kermesse è stata Lucia Annibali. Sul palco anche il padre di Ilaria Salis, a cui Renzi ha chiesto di dedicare "il pensiero di questo 8 marzo". L'appello a Meloni: "Porta a casa Ilaria".

"Un abbraccio affettuoso ai pm che pensavano alla Leopolda come a un malaffare"

Renzi ha chiesto "scusa" per la mancata Leopolda dell'anno scorso. "Qualcuno era invidioso e noi abbiamo scelto di non fare polemiche e di non fare la Leopolda", ha detto in riferimento alle inchieste giudiziarie che avevano coinvolto lui e il suo progetto: "Un abbraccio affettuoso ai pm che pensavano che la Leopolda fosse un luogo di malaffare".

Ilaria Salis: "Meloni, portala a casa. Ungheria non rispetta stato di diritto"

"Al di là dei colori politici", il leader di Iv ha chiesto alla premier di intervenire sul caso Salis: "Porta a casa Ilaria e noi saremo pronti ad applaudirti, ma portala a casa prima possibile, perché non è possibile che i sovranisti ungheresi si prendano gioco di noi". Il governo di Budapest - ha detto - "in questo momento non sta rispettando lo stato di diritto" e la 39enne milanese "sta vivendo in un carcere in condizioni disumane da 13 mesi". Ed esorta anche Tajani: "Quando il ministro degli Esteri ungherese dice 'l'Italia non interferisca',  il ministro degli Esteri italiano deve dirgli che noi abbiamo il diritto e il dovere di interferire, quando una nostra connazionale è in queste condizioni".

Roberto Salis: "Presenteremo istanza ai domiciliari ma Ungheria viola norme europee. Diffamano Ilaria"

Roberto Salis, il padre della detenuta a Budapest, ha spiegato che  "ci apprestiamo ad avere la prossima udienza il 28 marzo, in cui presenteremo un'istanza per i domiciliari in Ungheria". La difficoltà è però "incredibile". Il giudice ungherese, ha continuato, "ci ha chiesto un contratto affitto a tempo indeterminato e nel quale il padrone di casa non può rescindere il contratto: è una violazione delle norme europee che prevedono che chiunque può avere i domiciliari nel paese in cui risiede". Poi ha raccontato che "il portavoce di Orban diffama mia figlia dicendo che ha solo la terza elementare. La diffamano dicendo che in Italia è già stata condannata per i reati di cui è accusata in Ungheria". Come lui anche altri esponenti politici di Budapest: "Manca la connessione che c'è nei paesi di diritti in cui il potere esecutivo non interferisce con il potere giudiziario".

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Gli ospiti e il programma

Tra gli altri ospiti della Leopolda: Nasim Eshqi, l'alpinista iraniana che lotta per i diritti delle donne contro il regime, Andrée Ruth Shammah, regista teatrale, Mariaclotilde Adosini, campionessa di scherma che ha rinunciato alla vittoria per fair play, Francesca Cavallo, autrice di Storie della buonanotte per bambine ribelli. Alla Leopolda 2024 saranno presenti anche Rita Bernardini, presidente di “Nessuno tocchi Caino”, Stefania Saccardi, candidata a sindaco di Firenze, Ermelinda Campani, professoressa dell'Università di Stanford che tratterà il tema della cancel culture, la professoressa Paola Piomboni, presidente della Scuola di medicina dell'Università di Siena, Lisa Noja, consigliera regionale in Lombardia. Da sabato 9 marzo l’evento prevede panel, tavoli e singoli interventi. In mattinata inizia con una chiacchierata tra Renzi e Padre Paolo Benanti, un teologo che il governo ha scelto come Presidente della Commissione sull'intelligenza artificiale. Segue un dibattito sulla libertà dell'informazione ai tempi dell'intelligenza artificiale dove saranno intervistati alcuni autorevoli giornalisti. Come tre anni fa, è previsto un panel con Nordio e Cassese sulla democrazia e la giustizia. Domenica si chiude la carrellata di interventi con il leader di Iv che parlerà alle 12.15.

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“La Leopolda ha cambiato le forme della politica”

Nella E-News di Matteo Renzi per presentare l’evento, il leader di Iv ha sottolineato che molti hanno “attaccato la Leopolda eleggendola a simbolo di cattiva politica. I nostri ex compagni di strada hanno chiesto più volte di non fare la Leopolda forse per invidia. E talvolta (sbagliando) li ho pure ascoltati. I nostri PM di fiducia hanno messo nel mirino la Leopolda indagando sulla fondazione Open e oggi possiamo dire a voce alta - dopo le sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale - che noi abbiamo rispettato tutte le leggi, i PM invece no. Hanno cercato di distruggere la Leopolda ma questi giorni dimostrano che siamo più vivi che mai. Talvolta mi domando: ma perché hanno cercato di chiudere la Leopolda? Che paura può fare la Leopolda?”. Poi ha aggiunto di capirli perché “la Leopolda è un luogo più importante di quello che anche noi pensiamo. È un luogo che ha cambiato le forme della politica. Un luogo che ha cambiato gli ultimi quindici anni di storia del Paese. Un luogo nel quale si sono incrociate storie personali e destini collettivi. Un luogo che dura da anni. Un luogo che emoziona. E che sa riconoscere i politici dagli influencer. Qui sono nate proposte, sogni, speranze”.

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi durante la presentazione del suo nuovo libro "Palla al centro" a Milano, 7 febbraio 2024. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

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