Meloni: su mia candidatura a Europee deciderò all'ultimo. Da privatizzazioni 20 miliardi

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La premier, ospite su Rete4 al programma "Quarta Repubblica", ha dichiarato che il commercio nel Mar Rosso non può essere minacciato dagli Houti. Si è poi espressa sulle privatizzazioni, sulla sua possibile candidatura alle europee, sul Superbonus e sul Patto di Stabilità

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“La missione dell’Unione Europea nel Mar Rosso è prevalentemente politica di difesa”. Così la premier Giorgia Meloni, ospite a “Quarta Repubblica” nella puntata che verrà trasmessa questa sera su Rete4, commenta l’intervento navale dell’UE nel Mar Rosso. Per la Presidente del Consiglio dei ministri, il commercio nel Mar Rosso, pari al 15% dei traffici mondiali, non può essere minacciato dagli Houti: “Impedire il passaggio dei prodotti da lì significa un aumento dei prezzi spropositato”, afferma, aggiungendo che “l'Italia ha sempre sostenuto la difesa della libertà di navigazione”. La premier ricorda che "per la missione europea di difesa non dobbiamo passare in Parlamento", a differenza di quanto sarebbe successo nel caso di un’iniziativa statunitense. “Ma l'Italia c'è, è seria e si assume le sue responsabilità e penso che si veda a 360 gradi. Vuol dire anche farlo con serietà", conclude Meloni. 

“Possibilità di candidarmi alle europee al 50%”

Giorgia Meloni chiarisce i dubbi in merito a una sua possibile candidatura alle europee, affermando che deciderà soltanto quando si formeranno le liste. “Le possibilità che mi candidi sono al 50%”, ha detto durante il programma. “Il consenso dei cittadini è l’unico elemento che conta per me. Potrebbe essere importante verificare se ho ancora quel consenso”. 

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“Pd e M5S due facce della stessa sinistra”

Alla domanda “Chi è la sua vera opposizione?”, Giorgia Meloni risponde che Pd e M5s sono due facce della stessa sinistra. "Se invece parliamo nell'ambito europeo, storicamente il confronto è fra conservatori e partito socialista, quindi lì l'interlocutore naturale è il Pd, anche perché la posizione del M5s in Europa è più marginale".

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“Patto di Stabilità miglior compromesso possibile”

Riguardo al nuovo Patto di Stabilità, la Presidente risponde a Nicola Porro, conduttore di “Quarta Repubblica” che “non è il compromesso ideale, ma il migliore compromesso possibile”. Meloni spiega che il Patto rappresentava l’unico modo per evitare di tornare ai vecchi parametri, privilegiati da altri Paesi europei perché più rigidi. “Con Emmanuel Macron si poteva fare di più”, ha dichiarato. 

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“Superbonus la più grande truffa ai danni dello Stato italiano della storia”

“La misura sul Superbonus così come scritta si è configurata come la più grande truffa ai danni dello Stato italiano della storia", sostiene la premier che aggiunge: “È una misura che costa a ciascun italiano, neonati compresi e chi è senza casa, più di 2mila euro a testa". E ancora: "Il 50% di queste risorse è andata alla fetta più ricca della popolazione: gente che non aveva casa ha pagato per la seconda casa del miliardario. Quest'anno ho fatto una manovra di 30 miliardi, partivo da 20 da pagare sul superbonus e 13 sul debito: il superbonus s'è mangiato una finanziaria e così sarà nei prossimi anni". 

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Privatizzazioni, documento prevede 20 miliardi in 3 anni

Meloni si esprime anche sulle privatizzazioni che il governo ha intenzione di mettere in atto. “Noi prevediamo nel documento economico di bilancio 20 miliardi in 3 anni - ha detto la premier - un lavoro che si può fare con serietà come lo immagino io: possiamo cedere alcune quote di società pubbliche senza compromettere il controllo pubblico, e su alcune società interamente di proprietà dello Stato, come le Ferrovie possiamo cedere quote di minoranza a dei privati. Lo Stato mantiene sempre il controllo quando il controllo è fondamentale”. Sempre sul tema privatizzazioni, fa riferimento a una prima pagina di Repubblica titolata “L’Italia è in vendita”: “Francamente, che quest’accusa mi arrivi dal giornale di proprietà di quelli che hanno preso e ceduto la Fiat ai francesi, hanno trasferito all’estero sede legale e sede fiscale, hanno messo in vendita i siti delle nostre storiche aziende italiane, non so se il titolo fosse un’autobiografia. Però le lezioni di tutela dell’italianità da questi pulpiti anche no”, ha dichiarato.

 

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