Schlein: "Da Meloni attacchi al giornalismo non degni di una democrazia"

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FdI ha presentato un'interrogazione all'amministratore delegato della Rai e alla presidente, per le inchieste di Report sulla famiglia La Russa e sul padre della premier. L'obiettivo: "Sapere se l'uso ricorrente di pentiti di mafia giudicati inattendibili dalla magistratura sia in linea con quanto stabilito dal Contratto che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai". Il conduttore Ranucci: "Risponderemo nelle sedi istituzionali, ma le fonti sono attendibili". Solidarietà alla trasmissione da Pd e M5s

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Fratelli d'Italia contro Report per le inchieste sulla famiglia del presidente del Senato Ignazio La Russa e sul padre della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Abbiamo presentato un'interrogazione all'ad Roberto Sergio e alla presidente Marinella Soldi per sapere se l'utilizzo ricorrente di pentiti di mafia giudicati inattendibili dalla magistratura, che dopo qualche decennio fanno rivelazioni circa presunte rivelazioni su persone decedute, sia in linea con quanto stabilito dal Contratto di Servizio, che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai", si legge nella nota del gruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Vigilanza Rai. Sigfrido Ranucci, conduttore del programma, replica: "Risponderemo nelle sedi istituzionali, ma le fonti sono attendibili". Solidarietà alla trasmissione di Rai3 da parte di M5s e Pd. La segretaria Dem Elly Schlein: "Meloni ha superato Berlusconi. Altro che Editto bulgaro".

La nota di FdI

La nota pubblicata da FdI parla di "due servizi giornalistici per alcuni versi speculari: c'è un pentito giudicato inattendibile dai magistrati che dopo decenni tira in ballo una persona deceduta, e quindi non in grado di controbattere, per colpire indirettamente degli esponenti politici. Per di più si sceglie di non dare conto al pubblico dell'inattendibilità dei pentiti intervistati, forse perché altrimenti verrebbe giù tutto l'impianto del teorema messo in piedi. Con quello che sembra a tutti gli effetti un 'metodo', stiamo assistendo al progressivo degradamento di una storica trasmissione, un tempo capace di fare delle vere e proprie inchieste, e oggi ridotta a costruire teoremi fine a se stessi, utili solo a spargere fango. Ci auguriamo che l'Ad e la Presidente rispondano presto e nel merito ai punti che abbiamo sollevato".

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante il voto nell'aula del Senato sulle due mozioni in tema di commemorazione delle date fondative della Repubblica Italiana, Roma, 20 aprile 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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Ranucci: "Risponderemo in sedi istituzionali, ma fonti attendibili"

"Report, come giusto, risponderà nel merito nelle sedi istituzionali. Ma per amore di verità va detto che che la prima fonte su La Russa non era un pentito, ma un ufficiale dei carabinieri Michele Riccio. Mentre la seconda fonte, Nunzio Perrella, è un collaboratore di giustizia mai denunciato per calunnia e ritenuto fondamentale nei processi che hanno portato all'arresto del boss di camorra Michele Senese". Così, in un post su Facebook, Sigfrido Ranucci, curatore e conduttore del programma di inchieste di Rai3, ha commentato l'interrogazione parlamentare depositata dal gruppo FdI.

Usigrai: "Al fianco di Report per tutelare autonomia"

''Il politologo Juan Josè Linz scriveva: 'Tra i caratteri costitutivi dell'autoritarismo c'è l'insofferenza verso ogni limite all'esercizio del potere'. Uno di questi limiti è rappresentato dal giornalismo. Lo dimostra l'insofferenza di Fratelli d'Italia nei confronti di Report "colpevole" di aver mandato in onda un'inchiesta sulla famiglia La Russa e di aver indagato sui presunti rapporti di Franco Meloni (padre della Premier) con un boss. E, così, per l'ennesima volta, i parlamentari del partito di maggioranza in Commissione di Vigilanza hanno chiesto alla Rai di intervenire sulla trasmissione d'inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci, cadendo ancora una volta nella tentazione del bavaglio'', si legge in un comunicato dell'Esecutivo Usigrai.

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La solidarietà di Pd e M5s

Solidarietà a Report arriva dalla leader del Pd, Elly Schlein, a margine del seminario dei parlamentari Dem a Gubbio: "Meloni ha superato Berlusconi. Questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con l'Editto bulgaro. Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia". Poi arriva anche la nota dei parlamentari Pd in Commissione di Vigilanza Rai: "Fdi attacca Report. Un programma di informazione. Una informazione scomoda per la presidente del Consiglio e il suo partito? Può darsi. Ma l'informazione deve essere pubblica e soprattutto libera. E non deve essere sottoposta a censure (articolo 21 della Costituzione italiana). Quindi il partito della Meloni e la destra hanno dimostrato per l'ennesima volta di non rispettare i principi democratici e della nostra Costituzione". Anche il M5s difende la trasmissione di Rai3: "Non entriamo nel merito del contenuto dei servizi mandati in onda da Report - spiegano i parlamentari grillini in Vigilanza -, ma ci limitiamo ad osservare che si susseguono interventi a gamba tesa, in chiaro o sotto traccia, sul servizio pubblico e sull'informazione in generale per limitare la libertà di stampa".

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