Manovra 2024 in Senato, oggi in discussione misure ed emendamenti

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Il disegno di legge passerà poi alla Camera per un iter rapido che porterà all'approvazione definitiva del provvedimento tra Natale e Capodanno. Il percorso del ddl entra quindi nel rush finale

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In Senato parte la discussione generale sulla manovra 2024 per arrivare alla fiducia e al via libera entro venerdì 22. Secondo la tabella di marcia prevista, il disegno di legge passerà poi alla Camera per un iter rapido che porterà all'approvazione definitiva del provvedimento tra Natale e Capodanno. Il percorso del ddl entra quindi nel rush finale, scongiurando lo spettro dell'esercizio provvisorio in caso di mancato via libera entro il 31 dicembre. La manovra vale circa 24 miliardi di euro, dei quali oltre 15 miliardi finanziari in deficit e destinati all'intervento principale ovvero il taglio cuneo fiscale (quasi 11 miliardi) e alla riduzione delle aliquote Irpef (poco più di quattro miliardi). Le due misure insieme dovrebbero portare un vantaggio in busta paga per i contribuenti coinvolti di circa 120 euro. 

L'iter alla Camera

Il governo non porrà la fiducia alla Camera sulla Manovra. Emerge dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio a fronte della annunciata presentazione da parte dell'opposizione di un numero limitato di emendamenti. La manovra approderà a Montecitorio in commissione il 22 dicembre per essere esaminata il 27. Il 28 dicembre sarà in Aula e il voto finale sarà il 29 dicembre intorno alle 19, preceduto dalle dichiarazioni di voto. "Abbiamo raggiunto con l'opposizione un buon accordo: hanno chiesto di non porre la fiducia a fronte della garanzia di una discussione ordinata e regolata su alcuni emendamenti ed ordini del giorno", ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Gli emendamenti che verrebbero presentati dall'opposizione dovrebbero essere una sessantina.

Tasse sul lavoro, aliquote Irpef e pensioni

Un provvedimento importante riguarda le tasse sul lavoro per 14 milioni di dipendenti del pubblico e del privato, con vantaggi medi di circa 100 euro al mese: in manovra il governo conferma il taglio del cuneo, rafforzato con il decreto del primo maggio, di 7 punti per i redditi fino a 25mila e 6 punti per quelli fino a 55mila euro. La misura è finanziata solo per il 2024. Con la manovra parte il primo modulo della riforma fiscale: l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, costo . Per il 2024 gli scaglioni si riducono da quattro a tre, accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro l'aliquota resta al 35%; oltre 50.000 euro al 43%. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area. Secondo le stime delle associazioni, la riforma garantisce un beneficio massimo di 20 euro al mese per i contribuenti convolti. Per quanto riguarda le pensioni, sono "salve" quelle di vecchiaia dei medici con penalizzazioni light per le anticipate. Dopo polemiche e scioperi, un emendamento all'art 33 della manovra ha infatti messo al riparo dai tagli le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari e ridotto progressivamente la decurtazione per i sanitari che restano in corsia (riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro). I dirigenti medici e gli infermieri, se lo vorranno, potranno inoltre rimanere al lavoro fino a 70 anni. In tema sanità, la manovra incrementa il Fondo sanitario nazionale di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi per il 2026.

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Ponte di Messina, enti locali e violenza sulle donne

La manovra conferma le risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina pari a 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 2032, ma alleggerisce a 9,3 miliardi l'onere a carico del bilancio statale. La rimanente parte di 2,3 miliardi verrà reperita dal Fondo di sviluppo e coesione, con tanto di dote da 1,6 mld a carico del Fondo ma a valere sui bilanci di Calabria (300 mln) e Sicilia (1,3 mld). Si alleggerisce anche la spending review per gli enti locali rispetto alla versione originaria della manovra: circa 280 milioni di fondi stanziati per il Covid e non spesi vengono ridestinati agli enti locali, riducendone la revisione delle spesa nell'ordine del 20%-30% nel triennio. Per quanto riguarda la violenza sulle donne, le opposizioni hanno destinato i 40 milioni delle risorse a loro disposizione alle misure per questa battaglia. Tra gli interventi a sostegno delle donne vittime di violenza, ci sono anche la creazione di un fondo per le case rifugio, l'esonero contributivo alle assunzioni e le risorse aggiuntive per il Fondo per le Pari opportunità.

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Affitti brevi e micromisure

Negli emendamenti alla manovra approvati trova spazio la cedolare secca al 21%, ma solo sul primo immobile con affitto breve. Dunque l'aliquota al 26% sui redditi da contratto di locazione scatterà solo a partire dal secondo appartamento. Se gli immobili con affitto breve sono più di quattro scatta il calcolo da reddito d'impresa, dunque non sarà applicata la cedolare secca. In manovra c'è anche la consueta sequela di micromisure. Tra le altre, il concorso straordinario per il reclutamento di 345 segretari comunali, la sanatoria ex post delle delibere Imu dei Comuni ritardatari con possibile conguaglio ed il rischio che a fine febbraio i contribuenti interessati debbano pagare l'extra, il raddoppio dei fondi per il bonus psicologo che salgono a 10 milioni e l'istituzione della Capitale italiana dell'arte contemporanea, da indicare ogni anno a partire dal 2024 con relativi stanziamenti.

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