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Forum Pd, Prodi: "Schlein può essere la federatrice del centrosinistra"

Politica
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L'ex premier  ha partecipato all'incontro "L'Europa che vogliamo" organizzato dal Partito democratico a Roma. Sul no di Schlein all'invito alla festa dei giovani di Fdl: "Il dialogo si fa in Parlamento". E sul partito: "Dobbiamo inviare a Bruxelles una squadra forte coesa e competente e che si prepari a ricoprire in futuro ruoli più grandi dai quali è stata esclusa, perché nessuno ha fatto questa squadra"

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"Ogni momento ha il suo federatore, e io credo che" Elly Schlein "lo possa benissimo essere. Il problema è di farsi federare". Lo ha detto Romano Prodi a margine del Forum "L'Europa che vogliamo" organizzato dal Pd a Roma. 

"Questa assemblea - ha aggiunto - ha dato delle linee di equilibrio. Ci sono le condizioni perché questo possa avvenire. E' chiaro che a questo punto il Pd dovrà presentarsi alle Europee con una squadra che rappresenti non la struttura interna e che non usi le candidature come premio di consolazione, che pure è legittimo, ma come la costruzione di una classe dirigente che adagio adagio diventi leader nell'ambito europeo". "Solo attorno a un progetto forte si può creare una coalizione capace di vincere nel nostro Paese e di avere la necessaria autorità in Europa. È stata detta tante volte la frase di Chirac 'Non c'è Europa senza Italia'. È ancora così", ha sottolineato.

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"Pd ha perso sei milioni di elettori"

Prodi ha anche parlato degli elettori persi per strada dal Pd: "Il populismo ha finito di prendere sempre più peso in Italia e altrove: è il rifugio di un popolo che non trova casa in una partito e molti non l'hanno più trovato nel Pd. Se in 15 il Pd ha perso sei milioni di elettori significa che bisogna fare un'altra strada per costruire un percorso italiano e uno europeo. Ma con tutte le debolezze, il Pd resta l'unico partito politico ancora capace di parlare con i suoi elettori ed è l'unico che ha sempre avuto forti radici europee".

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"Mai stato ad Atreju, luogo confronto Parlamento"

Non solo. Prodi ha voluto chiarire anche una cosa: "Ho visto che hanno scritto che sono stato in passato ad Atreju. Ho cercato in tutti gli archivi possibili e immaginabili, ma non ci sono mai stato. Forse un tempo ci si poteva anche andare, oggi no. La mia riflessione è come quella di Elly Schlein, quando manca il luogo del dialogo che è il parlamento, mica ci si può mettere a fare un confronto a Castel Sant'Angelo, come nelle vecchie prigioni romane". 

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Schlein: "Vogliamo un green deal con il cuore rosso"

"Ha detto Prodi che bisogna far ripartire l'ascensore sociale. Questo è fondamentale, il modello di sviluppo di questi decenni è insostenibile, c'è la consapevolezza ma non le politiche, il nostro compito è indicare quelle politiche, non partiamo da zero. Noi siamo quelli per il salario minimo e che dicono no ai paradisi fiscali senza palme in Ue. Siamo quelli che si battono per i diritti dei lavoratori e le lavoratrici. Basta con gli stage gratuiti che sono una nuova forma di sfruttamento". Così la segretaria Elly Schlein al Forum "L'Europa che vogliamo" organizzato dal Pd a Roma. 

"Vogliamo un green deal con il cuore rosso. Chi è che oggi paga i costi della non-transizione? L'emergenza climatica colpisce tutte e tutti, è vero, ma non colpisce tutte e tutti allo stesso modo. Ecco perché abbiamo messo quel rosso accanto al verde: la giustizia sociale e climatica per noi sono inscindibili", ha aggiunto.

"Manovra iniqua, Meloni allarghi il congedo paritario"

"E' una manovra iniqua che tradisce le promesse elettorali e colpisce tutte le generazioni. Le regioni del sud sono fanalino di coda sul lavoro femminile, se vogliamo davvero sostenere l'occupazione femminile, perché non facciamo un congedo paritario pagato al 100% per cinque mesi per entrambi i genitori? Lo chiedo a Meloni", ha continuato Schlein.

Poi un altro appello: "Veniamo da giorni di forte scossa nel Paese per i femminicidi, violenza e stupro. A quelle piazze che il 25 novembre si sono riempite di persone e di donne per chiedere alla politica di far fare un salto in avanti nel Paese come rispondiamo? Le opposizioni si stanno unendo su un emendamento affinché i pochi soldi lasciati al Parlamento per la manovra siano messi per il contrasto alla violenza di genere, la maggioranza faccia la stessa cosa, e metta quelle risorse con noi". 

"Non divido il palco coi nostalgici del fascismo"

"Io sarò sempre disponibile al confronto nel merito con tutti, anche con la presidente Giorgia Meloni - ha detto  Schlein all'assemblea del Pd, in corso a Roma -. Ma quello che ho declinato non è un invito al confronto con lei, è un invito alla sua festa di partito nel giorno in cui ci negavano il confronto sul salario minimo nel luogo deputato, il Parlamento. E poi, vorrei fosse chiaro, per la mia cultura politica non avrei potuto mai calcare il palco con un eversore che ha detto che Pedro Sanchez andrebbe appeso per i piedi. Con i nostalgici del franchismo e del fascismo io il palco non lo divido".

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