Di Maio: "Voglio bene a Beppe Grillo, ma abbiamo preso strade diverse"

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Il rappresentante speciale dell'Ue per il golfo Persico a proposito di Beppe Grillo: "Rappresenta una figura fondamentale della mia vita, ma ognuno ha preso la sua strada con idee diverse". Poi sui conflitti che infuriano nel mondo: "'L'attacco della Russia contro l'Ucraina è stato deliberato e non provocato. In Medio Oriente parliamo di Hamas, un'organizzazione terroristica, si tratta di due cose diverse"

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Ospite al programma In mezz'ora su Rai 3 Luigi di Maio ha affrontato diversi temi, tra cui il suo rapporto con il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo: "Non lo sento da tanto tempo ma il bene che gli ho voluto, vicendevolmente, è assolutamente invariato. Continua a volermi bene e rappresenta una figura fondamentale della mia vita. Poi ognuno ha preso la sua strada con idee diverse, ma riguarda il presente e il futuro". Proprio sul suo futuro l'ex M5S ha aggiunto: "Non sto pensando alla politica né per ora nè per il futuro. Sul piano politico e delle Europee non c'è da aspettarsi proprio nulla, ma lo dico in generale perché i 27 Paesi dell'Unione europea mi hanno affidato questo incarico fino al 2025 che è totalmente incompatibile con azioni politiche".

"Quando parlano le bombe difficile per l'Ue intervenire"

L'attuale rappresentante speciale dell'Unione europea per il golfo Persico si è espresso anche sul conflitto tra Israele e Hamas (GLI AGGIORNAMENTI LIVE): "Ricordiamoci che Israele è ancora sotto i missili che partono da Gaza in questo momento e sta gestendo questa fase. Ma credo che sia un dovere delle diplomazie internazionali lavorare a costruire un percorso per una de-escalation e per la pace. Da una parte su questo ci sono i Paesi arabi e dall'altro credo che sia stato molto significato il messaggio del presidente Biden che ha detto: 'Cercate di non ripetere i nostri errori dopo l'11 settembre'". Ancora Di Maio ai microfoni di Rai 3: "Tra gli obiettivi principali dell'Ue c'è il sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi, difendere i civili, liberare gli ostaggi, consentire pause umanitarie ed evitare che il conflitto si espanda. Su questo punto l'asse tra Arabia Saudita e Iran è fondamentale. C'era stata una stagione di normalizzazione - ad esempio con gli Accordi di Abramo - e questo processo ha costruito canali anche tra Arabia e Israele prima dell'attacco di Hamas. Questi canali sono ancora lì e lo abbiamo visto ieri. Bisogna evitare l'espandersi del conflitto. Io vedo ancora i presupposti per gestire e evitare che il conflitto si espanda. Quando parlano le bombe, per l'Unione europea è sempre più difficile ma noi stiamo facendo uno sforzo importante per evitare l'escalation del conflitto e per difendere i civili. Abbiamo triplicato l'aiuto umanitario per i palestinesi e sostenuto le pause umanitarie come primi passi. Dobbiamo procedere con piccoli passi, consapevoli che c'è un dramma in atto". Poi un pensiero all'Ucraina: "Io credo che non sia possibile immaginare di cambiare il nostro supporto all'Ucraina. E' una posizione netta dell'Ue, e degli Usa. L'attacco della Russia contro l'Ucraina è stato deliberato e non provocato. In Medio Oriente parliamo di Hamas un'organizzazione terroristica, si tratta di due cose diverse".

"Addio a M5S dovuto a posizioni su Ucraina"

Ma dove si colloca la posizione politica attuale di Di Maio? "Io ora sono collocato al massimo a Bruxelles o nel Golfo e i limiti del mio mandato non mi permettono di esprimere cose del genere e non posso rispondere. Più in generale - ha detto l'ex pentastellato - posso dire che è finita per me un'era politica con le ultime elezioni". Ricordando la sua decisione di dire addio al Movimento 5 stelle, Di Maio ha commentato: "Quella scelta arrivò perché avevo un'idea diversa sul governo Draghi e sulla posizione da assumere sull'Ucraina. Probabilmente ho cambiato idea, io rispetto agli amici e ai colleghi di partito. Ma poi gli italiani sono stati molto chiari su quella scelta e alle urne abbiamo preso nemmeno l'1% e quando arrivano risultati così alle elezioni è meglio evitare un accanimento terapeutico".

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