Il ministro della Difesa al Corriere della Sera: “Certo che rifarei quello che ho fatto. Non ho parlato e non mi sono mosso da esponente politico, ma da rappresentante delle istituzioni”. Ancora: “Lungi da me impedire il diritto di opinione di chiunque, cittadino o politico”. Allo stesso giornale, il generale dice: “Fintanto che non offendo e non ledo la dignità di qualcuno ho diritto ad esprimere la mia opinione”. Ieri è stato avvicendato, avviata inchiesta interna. "Contattato da altri politici ma non dirò chi"
Il caso Vannacci crea tensione nella maggioranza. In particolare, al centro delle polemiche c’è il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha destituito il generale con un provvedimento disciplinare per le tesi omofobe, contro i migranti e le femministe contenute nel suo libro. Ieri il generale è stato avvicendato ed è stata avviata un'inchiesta interna. Tra i vertici del centrodestra, qualcuno ha taciuto, altri hanno criticato il ministro, altri ancora si sono mostrati solidali con Roberto Vannacci. Vannacci "deve essere giudicato per quello che fa in servizio, se poi scrive qualcosa che non ha niente a che fare col lavoro ha tutto il diritto di farlo", ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini, aggiungendo che comprerà il libro. Ma Crosetto non fa marcia indietro e, in un’intervista al Corriere della Sera, assicura di non sentirsi isolato. “Certo che rifarei quello che ho fatto, perché il ministro alla Difesa doveva agire così. Non ho parlato e non mi sono mosso da esponente politico, ma, trattandosi di una cosa che toccava il mio ministero, da rappresentante delle istituzioni”, ha detto. Intanto, sempre al Corriere della Sera, Vannacci non ha voluto rivelare dettagli sulla telefonata con Salvini ma ha dichiarato: "Mi ha fatto piacere". Vannacci ha anche detto: "Oltre che da Salvini sono stato contattato da altri esponenti politici di cui non farò il nome, se vorranno renderlo pubblico lo faranno loro. Ho ricevuto tantissimi messaggi e manifestazioni di supporto".
Vannacci avvicendato
Ieri, lunedì 21 agosto, il generale di divisione Roberto Vannacci è stato avvicendato nel suo incarico dal generale di divisione Massimo Panizzi, suo superiore diretto lungo la catena gerarchica. Il generale Panizzi, oltre a mantenere le funzioni di Comandante dell'Area Territoriale del Comando delle Forze Operative Terrestri, ha assunto anche il comando dell'Istituto geografico militare di Firenze. L’Esercito ha spiegato che il provvedimento, di natura amministrativa, “è stato adottato per tutelare sia l'Esercito sia il generale Vannacci, sovraesposto mediaticamente dalla vicenda legata al suo libro. Parallelamente è stata avviata un'inchiesta volta all'accertamento dei fatti; atto dovuto ai sensi degli artt. 552 e 553 del testo unico dell'ordinamento militare”. Va considerato che al Comandante dell'Istituto Geografico Militare è anche attribuita la responsabilità territoriale e la gestione dei rapporti tra Esercito, autorità e istituzioni locali", si sottolinea.
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Vannacci sulla telefonata di Salvini: "Mi ha fatto piacere"
Intanto, Vannacci al Corriere della Sera ha parlato della telefonata di Salvini. "Non dirò nulla sul contenuto della comunicazione con Salvini, ma mi ha fatto piacere sicuramente. Come fa piacere ogni volta che qualcuno mostra interesse per un servitore dello Stato e per come può sentirsi", ha detto. "Non sono un mostro, né un orco", ha aggiunto. E su eventuali passi indietro: "Neanche uno. Fintanto che non offendo e non ledo la dignità di qualcuno ho diritto ad esprimere la mia opinione". "Se dico che una persona non mi piace non è un'offesa - ha deto ancora -. Rivendico il diritto di criticare, purché rimanga nel perimetro delle cose non perseguibili per legge. Per questo credo che la legge Zan sull'omotransfobia avrebbe aperto una strada ai limiti dei delitti d'opinione. Le mie idee intercettano quelle di una grande moltitudine di persone. Non mi ergo a paladino della maggioranza degli italiani, ma le mie argomentazioni evidentemente trovano una certa rispondenza". Alla domanda se non sarebbe stato più opportuno astenersi dall'esprimerle, Vannacci ha risposto: "Nella mia vita sono abituato a occupare tutto lo spazio consentito dalle normative. E non ho leso la dignità delle Forze armate". Lo Stato maggiore, che ha preso le distanze, "arriva secondo, io ho preso le distanze per primo, quando nella nota d'autore del libro ho spiegato che le mie erano opinioni personali e che non rappresentavano il punto di vista delle Forze armate. Per questo considero le parole dello Stato maggiore pleonastiche e ridondanti". Rispetto all'obbedienza gerarchica al ministro Crosetto, ha assicurato: "Confermo al 100%".
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Crosetto: “Ho chiesto si facesse chiarezza interna”
Tornando a Crosetto, durante l’intervista ha spiegato di essere intervenuto per evitare che nascesse un caso politico. “Quando mi sono reso conto che stava montando una pesante polemica e che si stava trasformando in un attacco alla Folgore, alle Forze armate e all’Esercito, quindi al cuore della Difesa, sono intervenuto”, ha detto. Ancora: “Consultandomi con i vertici militari, ho chiesto si facesse chiarezza interna, anche per capire se quel libro fosse stato autorizzato, e poi ho agito con tre fini: tutelare lo stesso generale, le Forze armate e i valori costituzionali e repubblicani”. Il ministro ha aggiunto: “Il cambiamento di funzioni io non l’avrei nemmeno fatto. Le persone con cui ho parlato - e che poi hanno agito - avrebbero preteso molta più durezza. Ma io sono e resto garantista. Il procedimento interno, già avviato, valuterà la posizione del generale e deciderà”.
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“Devo essere istituzionalmente corretto”
Riguardo alle critiche di questi giorni, Crosetto ha spiegato: “Lungi da me impedire il diritto di opinione di chiunque, cittadino o politico. Ho sempre difeso pubblicamente il diritto di tanti politicamente scorretti, in questi anni. Ma io non ho parlato da politico, non ho fatto alcun calcolo politico. Sono e faccio il ministro della Difesa (…). Io devo essere, nel mio ruolo attuale, ‘istituzionalmente corretto’. E far rispettare le regole interne del mondo militare e quelle esterne valide per tutti”. Poi il ministro ha aggiunto: “Chiunque indossa una divisa e ha il potere e l’autorizzazione a usare legittimamente la forza deve mostrarsi ed essere percepito come una persona senza pregiudizi. Un rappresentante dello Stato non deve solo avere rispetto di tutti, ma anche dimostrarlo. Anche se pensa, legittimamente, altro. Come un magistrato”.
“Non mi sento particolarmente isolato”
Crosetto ha poi dichiarato di aver letto il libro (“Non è nemmeno innovativo nell’attaccare il pensiero unico”) e di non aver parlato della questione né con Vannacci né con la premier Giorgia Meloni. Sulle polemiche ha aggiunto: “Non mi sento particolarmente isolato. Quello che ritengo sia giusto dire o fare lo faccio e lo dico”. E sugli attacchi social da destra: “Chi si sente di destra ha, o almeno dovrebbe avere, un assoluto rispetto delle regole”.