Addio a Arnaldo Forlani, governo dichiara lutto nazionale e funerali di Stato

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Il governo ha annunciato il lutto nazionale e i funerali di Stato per Forlani, previsti per il 10 luglio. “È stato presidente del Consiglio - ricorda il Capo dello Stato - in una fase di profondi cambiamenti, ha ricoperto diversi e rilevanti incarichi ministeriali, è stato eletto in Parlamento per oltre 35 anni e ha concluso l’attività parlamentare al Parlamento europeo”

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Funerali di Stato e lutto nazionale per Arnaldo Forlani. Lo ha annunciato la Presidenza del Consiglio sul sito del governo, specificando che "il 10 luglio 2023, giornata di celebrazione delle esequie di Stato, è stato dichiarato lutto nazionale".

"A seguito della scomparsa dell'ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Arnaldo Forlani, è stata disposta, dall'8 al 10 luglio 2023, l'esposizione a mezz'asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell'intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all'estero", si legge in una nota.

 

Mattarella: "Personalità di spicco della Repubblica"

“Apprendo con commozione la notizia della scomparsa di Arnaldo Forlani, e desidero esprimere ai figli e ai familiari i sentimenti della mia solidarietà e vicinanza. Forlani è stata una personalità di spicco della Repubblica per una lunga stagione, e la sua azione nel Governo e nel partito di maggioranza relativa ha contribuito all’indirizzo del Paese, alla sua crescita democratica, allo sviluppo economico e al consolidamento del ruolo italiano in Europa, nell’Alleanza atlantica, nel consesso internazionale. Lascia un segno di grande rilievo nella storia repubblicana”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

 “È stato presidente del Consiglio -ricorda il Capo dello Stato- in una fase di profondi cambiamenti, ha ricoperto diversi e rilevanti incarichi ministeriali, è stato eletto in Parlamento per oltre 35 anni e ha concluso l’attività parlamentare al Parlamento europeo”. 

 “La formazione cattolico democratica lo ha spinto fin da giovanissimo all’impegno politico, prima nella sua Pesaro, poi assumendo funzioni sempre più rilevanti nella Democrazia cristiana di cui è stato protagonista e leader in passaggi cruciali, non solo per il suo partito ma per l’intero Paese. La fermezza delle posizioni -conclude Mattarella- si univa in lui con stile di cortesia e con atteggiamento rispettoso con gli interlocutori anche di posizioni contrapposte, atteggiamenti che assumevano essi stessi un valore politico e democratico”.

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