"L'Unione Europea già sta facendo qualcosa e vuole fare di più dal punto di vista finanziario, al più presto possibile. Certamente non è sufficiente, se non supportato da una legislazione europea", ha detto Ylva Johansson
Sono arrivati nell'hotspot di Lampedusa il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson. Immediata la visita nella struttura affidata alla Croce rossa italiana. Sul tavolo di questo incontro, il dossier migrazioni su cui ancora una volta l’Ue si è spaccata. Fallito l’accordo in Consiglio europeo causa veto di Polonia e Ungheria: "I ricollocamenti non sono mai stati una priorità del governo, è fondamentale fermare le partenze", ha detto Giorgia Meloni. (LO SPECIALE MIGRANTI)
La situazione
Da qualche giorno sembra che il flusso, complice il mare mosso e increspato, si sia fermato. Ma a Lampedusa sono consapevoli che questa è una situazione momentanea. "L'Unione Europea già sta facendo qualcosa e vuole fare di più dal punto di vista finanziario, al più presto possibile. Certamente non è sufficiente, se non supportato da una legislazione europea. E qualche settimana fa c'è stata veramente una svolta, a Lussemburgo abbiamo potuto varare un primo apporto di una legislazione. Abbiamo raggiunto un supporto stabile, con qualche piccola eccezione. Nessuno stato membro deve essere lasciato solo ad affrontare questo fenomeno", ha detto Ylva Johansson. "Uniti, noi siamo molto, molto, più forti, nessuno Stato membro deve essere lasciato da solo - ha sottolineato poi durante la conferenza stampa -. E il nostro mandato, raggiunto poche settimane fa, è un importante passo in avanti. Si tratta di una legislazione solida che ci dà una base solida per andare avanti su questo fronte".