In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

La deputata M5S Cherchi evoca Auschwitz per attaccare il decreto Lavoro. Poi le scuse

Politica
©Ansa

"Chi conosce me e la mia storia sa che non era mia intenzione offendere la sensibilita' di alcuno", ha dichiarato poi la deputata scusandosi con i colleghi per il paragone improprio. “E' la cosa più grave che in undici anni passati qui io ho ascoltato" ha detto Walter Rizzetto (Fdi) reclamando un intervento della presidenza

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

La deputata del M5S Susanna Cherchi paragona a Montecitorio il decreto Lavoro alla frase "il lavoro rende liberi” che sormontava il cancello di ingresso del lager nazista di Auschwitz. E scoppia la bufera in Aula. “Vergogna” urla Walter Rizzetto (Fdi) presidente della commissione Lavoro.

 La bagarre in Aula

"Quando leggo Decreto lavoro, ribattezzato decreto del precariato, mi viene da pensare alla frase sul portone di Auschwitz, “Il lavoro rende liberi”, una crudeltà mentale", sono le parole di Cherchi durante la discussione generale del dl Lavoro. La riprende subito il vicepresidente di turno Sergio Costa che dirige i lavori dell’Assemblea, dicendo: “La prego, sennò urtiamo suscettibilità che non è il caso di toccare assolutamente". Walter Rizzetto di Fdi protesta definendo queste parole "inaccettabili". Cherchi porge le scuse anche ai suoi colleghi di gruppo per il paragone improprio. "Chi conosce me e la mia storia sa che non era mia intenzione offendere la sensibilità di alcuno" dichiara la deputata. Ma ormai la bagarre è scoppiata. “Ho detto che mi scuso, non basta?” ripete la Cherchi. “Assolutamente no” risponde Rizzetto che reclama un intervento della presidenza e poi aggiunge: “E' la cosa più grave che in undici anni passati qui io ho ascoltato".

 

approfondimento

Decreto lavoro, primo ok del Senato. Le misure

Le altre reazioni politiche

Andrea Volpi di Fdi sottolinea che le parole di Cherchi “gettano discredito su un'istituzione, il Parlamento, che noi tutti, al netto della critica politica, siamo chiamati a rispettare”. Volpi chiede a Giuseppe Conte di prendere subito le distanze e di scusarsi per l'uscita della sua parlamentare. Durissima la reazione anche della deputata di Forza Italia Sara Kelany. " Parole inaccettabili che meritano una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche. Ma che allo stesso tempo ci danno la cifra esatta del livore con cui il M5S conduce la sua battaglia politica" conclude Kelany. 

Le scuse di Cherchi

 "Ribadisco le mie scuse, già formalizzate nell'Aula della Camera, per il paragone improprio fatto durante il mio intervento in discussione generale del decreto Lavoro. Scuse che intendo rivolgere anche ai colleghi del mio gruppo parlamentare. Chi conosce me e la mia storia sa che non era mia intenzione offendere la sensibilita' di alcuno". Lo afferma in una nota la deputata del M5s Susanna Cherchi, riferendosi a quanto da lei pronunciato in Aula.